Concertone del Primo Maggio, il discorso di Fedez sul palco a favore del DDL Zan: «La Rai voleva censurarmi» | Rolling Stone Italia
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Concertone del Primo Maggio, il discorso di Fedez sul palco a favore del DDL Zan: «La Rai voleva censurarmi»

Il rapper nel pomeriggio aveva rivelato che il suo intervento era stato sottoposto ad approvazione con richiesta di "eliminare nomi e edulcorarne il contenuto"

Concertone del Primo Maggio, il discorso di Fedez sul palco a favore del DDL Zan: «La Rai voleva censurarmi»


«Mi assumo le responsabilità di ciò che dico e faccio. Sappiate che il contenuto di questo discorso è stato definito come inopportuno dalla vice direttrice di Rai Tre». Così Fedez ha aperto il suo intervento sul palco del Concertone del Primo Maggio, che aveva già fatto parlare nel pomeriggio, quando il rapper aveva rivelato che il suo discorso era stato sottoposto ad approvazione con richiesta di «eliminare nomi e edulcorarne il contenuto».

Prima ha parlato dei lavoratori dello spettacolo – «Buon Primo Maggio e buona festa dei lavoratori, anche a chi un lavoro non ce l’ha e non ha potuto, da oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare la festa dei non lavoratori se non un palco?» –, per i quali ha invocato l’intervento di Mario Draghi, chiedendo «un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da quest’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate sino ad oggi. Quindi Caro Mario», ha affermato Fedez, «come si è esposto nel merito della SuperLega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento per il mondo dello spettacolo».

Gran parte del discorso del rapper si è però concentrato sull’ostruzionismo della Lega e degli antiabortisti al ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia, a favore del quale Fedez porta avanti una battaglia da settimane sui social e non solo: «Due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari», ha detto il rapper. «Ecco Ostellari, ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare quindi massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera, come il ddl Zan può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Cioè se stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza, vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi».

Fedez ha anche letto alcuni tweet di consiglieri leghisti: «”Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno”, Giovanni De Paoli consigliere regionale Lega Liguria. “I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali”, Alessandro Rinaldi consigliere per la Lega Reggio Emilia. “Gay vittime di aberrazioni della natura”, Luca Lepore e Massimiliano Bastoni consiglieri comunali leghisti. “I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie”, Alberto Zelger consigliere comunale della Lega Nord a Verona. “Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza”, Stella Khorosheva candidata leghista. “Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay”, candidata della Lega Giuliana Livigni». Poi Fedez ha sottolineato: «Qualcuno come Ostellari (presidente della 2a commissione giustizia del Senato, nda) ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al ddl Zan e allora vediamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’Etichettatura del vino; la riorganizzazione del Coni; l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano; e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza». Qui sotto trovate il video compleato del suo intervento.



Viale Mazzini nel frattempo ha diffuso un comunicato in cui nega quanto riferito dal rapper: “Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”.

Fedez ha replicato nelle sue Instagram Stories: «Non mi sarei aspettato che dalla Rai arrivasse una smentita rispetto a quello che è accaduto ieri. Sono stato chiamato dalla direttrice di Rai 3 e da una serie di suoi collaboratori che mi hanno detto parole come “devi adeguarti a un sistema, i nomi che fai non puoi dirli” e altre cose, tutto questo dopo aver mandato il testo previa approvazione da parte loro, che è già assurdo di per sè. È una cosa che non mi piace e che avrei voluto evitare di fare, però, nel momento in cui mi si dà del bugiardo, mi vedo costretto a pubblicare la telefonata che fortunatamente ho registrato e che è stata una delle telefonate più spiacevoli che abbia avuto in vita mia. Tutto questo su un palco che non è un palco normale, ma quello del Primo Maggio e la libertà d’espressione dovrebbe essere un principio cardine di questo evento».

Il rapper ha poi pubblicato su Twitter la registrazione della telefonata in cui i dirigenti e autori Rai dicono chiaramente: «Le chiediamo di adeguarsi a un sistema. Tutte citazioni con nomi e cognomi non possono essere fatte». Eccola.