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Il concerto dei Major Lazer non è stato come ci aspettavamo

L'EDM si è davvero portata via quanto di buono avevano costruito Diplo e banda in questi anni? Sembrerebbe di sì, e la cosa ci rammarica parecchio

Diplo che cammina sulla folla dentro la palla. Foto: Luigi RIzzo

Diplo che cammina sulla folla dentro la palla. Foto: Luigi Rizzo

«Amore, ma mi hai portato a lezione di Zumba?» Questa domanda è stata fatta per davvero ieri sera da lei, ironica, a lui, divertito e contento di avere una fidanzata dallo spiccato senso dell’umorismo. Un piccolo aneddoto per dire che il live dei Major Lazer al Fabrique non è stato propriamente come ce lo aspettavamo.

Ora, non è che uno esce di casa per andare al live dei Major Lazer con in testa troppe pretese. Sul palco, Diplo, Walshy Fire e The Jillionaire fanno il mestiere dei matti e ci piacciono così. La loro formula è super efficace, tanto da far sembrare uno spettacolo quello che, in fin dei conti, è un dj set. Si fa fuori una Santa Barbara di spara coriandoli e cannoni ad anidride carbonica mentre le ballerine (bravissime) twerkano. In tutto ciò, i nostri tre si alternano alla consolle e al microfono, sparano qualche cazzata in italiano, si tolgono pure la maglietta per far vedere muscoli che nemmeno immaginavamo potessero esistere. Ci sta.

Però rinnegare la radice dub e dancehall in favore di una cassa dritta da Luna Park, quello non possiamo proprio accettarlo. Che l’EDM si fosse presa il meglio di Diplo, era cosa nota. Ma nei Major Lazer vedevamo ancora uno spiraglio di spacconaggine giamaicana, la stessa che soltanto due anni fa a momenti faceva venire giù i Magazzini Generali.

Passino pure i gruppi spalla—si va dall’intrattenimento da villaggio vacanze dei Mamacita a Elliphant, che a giudicare dalla risposta fredda del pubblico ha giocato proprio male le sue carte—però dai MMMEGIA LEZA ci si può aspettare molto di più. E invece no: un caciucco di drop alternati in cassa dritta o trap, e persino le hit “calme” come Get Free, che potresti usare come defaticamento per poi rincarare la dose, vengono spolpate fino all’osso e suonate per 20 miseri secondi. Poi, boom, coriandoli, strobo, un altro drop. Questa volta, sotto forma di trance formaggiosa olandese. Finché non cominci a chiederti se sei ancora al concerto dei Major Lazer o a un esperimento sociologico sul deficit dell’attenzione.

Saranno anche stati stanchi per la data conclusiva del tour europeo. Ma l’impressione è che Diplo e banda abbiano esagerato con le zarrate, risultando pure poco spontanei. Della serie, fossi stato sbronzo perso e di venerdì sera, ok. Ma l’EDM di martedì, meglio di no.

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