È iniziato ieri sera a Detroit il tour Not in This Lifetime, che ha spazzato via le reunion già organizzate in questo periodo dai Guns N’ Roses (comprese le due date al Coachella). Questo è stato il vero ritorno trionfante della band, nonostante le critiche per la lineup con i membri originali ma senza Izzy Stradlin e Steven Adler.
Slash e McKagan sono stati i primi a uscire sul palco, seguiti da Dizzy Reed e dai nuovi membri Richard Fortus, Frank Ferrer e Melissa Reese. Poi Axl Rose, ripresosi dalla rottura del piede, è salito sul palco senza bisogno del trono di Dave Grohl o di altri sostegni.
La band ha suonato per due ore e mezza al Ford Field di Detroit, quasi al completo. Una lotta capire chi fosse il più carico tra Rose e Slash, che ha suonato i suoi assoli in versione allungata, ma nessuno è stato meglio di quello fatto sul tema de Il Padrino.
McKagan aveva il simbolo di Prince sul suo basso e si è fatto sentire aiutando Axl con le voci, mentre i tre nuovi membri della band sono rimasti sullo sfondo. Comunque, la band sembra essersi divertita, e si intuiva dai sorrisoni di Rose verso i fan. In tutto la perfomance è stata composta da 24 canzoni, conclusasi con Paradise City, fuochi d’artificio e coriandoli.
Set list del concerto:
“It’s So Easy”
“Mr. Brownstone”
“Chinese Democracy”
“Welcome to the Jungle”
“Double Talkin’ Jive”
“Estranged”
“Live and Let Die” (Paul McCartney & Wings)
“Rocket Queen”
“You Could Be Mine”
“Raw Power”
“This I Love”
“Civil War”
“Coma”
“Speak Softly, Love” (tema del Padrino/Andy Williams)
“Sweet Child O’ Mine”
“Better”
“Out Ta Get Me”
“Wish You Were Here” (Pink Floyd)
“November Rain”
“Knockin’ on Heaven’s Door” (Bob Dylan)
“Nightrain”