Colla Zio: «Cantiamo per chi non si sente capito» | Rolling Stone Italia
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Colla Zio: «Cantiamo per chi non si sente capito»

Abbiamo chiacchierato con il gruppo più adorabilmente disfunzionale del Festival: il nuovo disco, l'incomprensione e il sentirsi un «qualcosa di incollato»

Hanno creato un personaggio immaginario: si chiama Billy Carter, ed è un «gigante sincero che fatica a farsi capire dalle persone perché parla una lingua che nessuno capisce».

Billy Carter sarà il protagonista principale di Rockabilly Carter, il loro primo disco. «L’incomprensione (che intendono rappresentare nel disco, ndr), in generale, non sarà l’unico tema dell’album», ma una parte importante. Un’incomprensione che «non è solo colpa di quelli che ascoltano. È una cosa molto più personale ed è riferita agli altri, a chi non si fa capire», spiegano a Rolling Stone Andrea Armo Arminio, Andrea Mala Malatesta, Francesco Glampo Lamperti, Tommaso Berna Bernasconi e Tommaso Petta Manzoni, il quintetto che compone il collettivo Colla Zio.

Non si definiscono una band, ma «qualcosa di incollato». Per i Colla Zio Sanremo è sembrato «durare pochissimo, ma siamo cresciuti tanto ed era il nostro obiettivo finale: imparare dai nostri colleghi artisti e da tutto il mondo che sta dietro questo straordinario evento».

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