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Ciuffo rosso, naso all’insù: Sfera Ebbasta ai Magazzini

Tanti ragazzi, tanti papà e tanti vaporizzatori alla prima di due date milanesi del rapper di Cinisello, che ha presentato il nuovo singolo "Dexter"

Incrocio lo sguardo con un uomo sulla cinquantina. Sta seduto su un gradino insieme ad alcuni suoi simili, tutti con la stessa faccia di chi vorrebbe essere a casa a guardare la Premier League egiziana piuttosto che accompagnare i figli ai Magazzini Generali di Milano al concerto di Sfera Ebbasta—per la cronaca, Misr El-Maqasah – Zamalek è finita uno a zero.

Tanti papà, tanti figli e tanti adolescenti per il live di un rapper che nonostante i quasi 25 anni e la maggior parte delle canzoni che “fanno brutto” non ha mai nascosto la sua metà da eterno ragazzo. Prendi il live di ieri sera, il primo tra l’altro di due consecutivi ai Magazzini, che Sfera ha sfruttato anche per lanciare il suo nuovo singolo Dexter, come appunto il cartone animato dello scienziato bambino che aveva costruito un laboratorio in camera sua e che qualsiasi millennial compreso il sottoscritto ha visto fino alla nausea da bambino.

L’intro del pezzo (detto fra noi ottimo, come tutti quelli prodotti da Charlie Charles) ha pure lo stesso mantra “Ciuffo / ciuffo rosso / naso all’insù” che canta Cristina d’Avena nella sigla del cartone composta da Franco Fasano nel ’99. Ed è ovvio che quel “ciuffo rosso” Gionata “Sfera” Boschetti se lo sia autodedicato, arrivando pure ad aprire il concerto e chiuderlo proprio con il nuovo pezzo. Nel mezzo? C’è stato un live concentrato e agitato che come l’anno scorso ha lasciato tutti soddisfatti. Inevitabile poi sorprendersi a dabbare e a fare tutte quelle mosse che, la trap, le chiama proprio. Occhiali scuri da donna e bandana per Sfera in formissima e occhialoni trasparenti modello Madlib per Charlie Charles alle sue spalle che una dopo l’altra lancia le basi di Cartine Cartier, Ciny, OGNT, XDVR, Mercedes Nero davanti a un mare di cellulari che riprendono e instagrammano.

A un certo punto al piano di sopra incontro Ghali, lo saluto e gli chiedo quando uscirà il nuovo album. Mi risponde con un vago «Molto presto, dobbiamo ancora finire due robe». Per sua sfortuna però sul palco Sfera e Charlie stanno salutando il pubblico a fine live e nel momento in cui spariscono nel backstage, tutta l’attenzione del parterre si concentra su un Ghali appoggiato alle balaustre del piano di sopra. La serata si conclude con il pubblico infiammato al grido di «Se non scende Ghali, noi non ce ne andiamo!» Ghali non scende, ma alla fine se ne vanno comunque tutti. Per la gioia dei papà.

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