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Chi era XXXTentacion

È stato assassinato un talento puro della scena rap contemporanea, un diamante oscurato dall'ombra della violenza.

L’ascesa di XXXTentacion (pseudonimo di Jahseh Onfroy) inizia alla fine del 2015, quando il rapper all’epoca 17enne caricò Look At Me! Su SoundCloud. Il brano – una traccia aggressiva della durata di appena 2 minuti – diventò il suo biglietto da visita. Non c’era nulla di simile nell’hip hop – il beat era puro rumore e la voce di XXX era più urlata che rappata – e fu proprio quella canzone a catapultarlo verso il successo nell’anno seguente. XXXTentacion diventò presto il volto del SoundCloud Rap, un nuovo genere musicale, seppur difficile da definire, nato dal Sud della Florida grazie a una serie di giovani artisti liberamente affiliati tra loro che, nelle loro tracce, mettevano al primo posto un’ emotività cruda e un songwriting diretto ed essenziale. In Look At Me! la scena trovò il suo primo inno,e in Onfroy la sua prima star.

Il precorso verso il successo di Onfroy fu inestricabilmente legato alle sue rime. Il rapper irruppe sulla scena con una serie di accuse a suo nome, e una grossa parte del suo appeal dipese dalla franchezza con cui raccontava di aver commesso diversi reati, dalla rapina a mano armata – un’accusa risalente al 2015, prima dell’uscita di Look At Me! – fino alla resistenza all’arresto. Onfroy raccontò anche in maniera dettagliata del suo periodo violento durante il carcere giovanile nel podcast No Jumper, e la sua autenticità giocò contribuì ad aumentare la popolarità del rapper.

Tuttavia, le accuse a suo carico in seguito sarebbero diventate più inquietanti. Nell’ottobre del 2016 Onfroy fu accusato di aver picchiato la sua ex fidanzata al punto che “la vittima non riusciva a vedere”. Alla fine vennero a galla altre denunce di abuso, inizialmente pubblicate da un’inchiesta di Pitchfork e, in seguito, dal Miami New Times.

In maggio le accuse contro XXXTentacion costarono al rapper l’esclusione da RapCaviar, la più celebre playlist rap di Spotify, da cui Onfroy fu temporaneamente bandito insieme ad R Kelly per la nuova politica del servizio streaming volta a discostarsi da artisti che, nella loro musica, “incitavano all’odio e avevano avuto comportamenti violenti”. In seguito Spotify annullò il provvedimento e Sad! è attualmente nella playlist RapCaviar.

Ma le accuse rappresentarono solo un piccolo deragliamento nell’ascesa di XXX. Durante il 2016, Look At Me! continuò a incrementare popolarità, e le altre pubblicazioni del rapper mostrarono un artista versatile, a suo agio con il noisy rap – genere che aiutò a rendere famoso – così come con il grunge o con canzoni influenzate dalla musica emo. Nel frattempo, mentre si consolidava il fermento attorno a SoundCloud, Onfroy fu coinvolto in guai legali, ma spesso tornò sotto le luci dei riflettori per i suoi post controversi pubblicati sui social.

Nel 2017 Look At Me!, ormai da tempo in circolazione, fu pubblicata ufficialmente dopo un anno in cui era diventata una hit sul web, entrando nella Top 40. Da quel momento Onfroy pubblicò altre quattro hit nella Top 40, tra cui Sad!, che raggiunse la settima posizione nella Hot 100. In marzo, il suo album ? debuttò alla prima posizione nella chart Billboard. Nonostante all’inizio dell’anno XXXTentacion si trovasse agli arresti domiciliari, il giudice gli concesse di regolarsi con le tappe del tour.

Dopo la morte in seguito a una sparatoria, i colleghi di XXXTentacion hanno affidato ai social il loro ricordo del rapper. Kanye West ha twittato una foto di XXXTentacion con la caption, “riposa in pace. Non ti ho mai detto quanto tu mi abbia ispirato quando eri qui. Grazie di essere esistito”. Anche J.Cole ha affidato a Twitter il suo tributo all’autore di Look At Me!. «Questa notizia mi ha mandato fuori di testa», ha detto J. Cole. «Talento enorme, potenziale infinito, un desiderio enorme di diventare una persona migliore. Dio benedica la sua famiglia, i suoi amici e i suoi fan».

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