Che Sanremo sarebbe senza pagelle? La nostra guida alternativa al festivàl | Rolling Stone Italia
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Che Sanremo sarebbe senza pagelle? La nostra guida alternativa al festivàl

A pochi giorni dall'evento che catalizzerà l'attenzione dei media italiani, vi presentiamo la Sanremo Appreciation Society, il gruppo segreto che stilerà le pagelle della kermesse

Che Sanremo sarebbe senza pagelle? La nostra guida alternativa al festivàl

Sessantasettesimo Festival (o Festivàl?) di Sanremo. Ciò significa che nel 2020, se il mondo ci arriva, il Festival ne farà settanta. Gli stessi anni di Charlie Brown e di David Johansen dei New York Dolls. Festival è anche il titolo di una portentosa canzone di Paola e Chiara. Ma non divaghiamo. Partiamo dalle sorprese, o meglio dalle amare sorprese. Quest’anno a dirigere l’orchestra, per la prima volta dal 1990, non ci sarà Beppe Vessicchio, che ha appena dato alle stampe, per Rizzoli, l’autobiografia La musica fa crescere i pomodori. L’altra sorpresa è che a condurre al fianco di Carlo Conti ci sarà Maria De Filippi, per quanto il Festival fosse già da anni, a onor del vero, un’emanazione mariana dell’universo di Amici. Sarà interessante scoprire in che modo gli autori sceneggeranno il momento in cui Maria si siederà sulla scala, cosa che tendiamo a dare per scontata. A fianco di Maria ci sarà appunto, confermatissimo, nei panni di conduttore e direttore artistico, Carlo Conti, alla sua terza esperienza sul palco dell’Ariston. Presunto cachet di 650mila euro. 100mila in più rispetto allo scorso anno. Cosa che gli ha meritato una breve shitstorm sui social network e l’incondizionata solidarietà di Fiorello, espressa con il più classico degli argomenti: “rosiconi che fate i conti in tasca alle persone”. Ma come disse una volta Michelle Obama, a proposito delle malelingue: “When they go low, we go high”. E quindi pure noi sorvoliamo, anzi voliamo e andiamo a vedere che cosa succederà, giorno per giorno, la prossima settimana.

Il sistema elettorale

Le prime due serate. Si comincia martedì 7 febbraio. Nelle prime due serate, quindi martedì 7 e mercoledì 8 (compleanno di Matteo, figlio di Carlo Conti) sul palco dell’Ariston si alterneranno i cosiddetti Campioni, che sono 11 a sera. 8 di loro – grazie al voto favorevole della Giuria della Sala Stampa e del Televoto, che hanno pari potere elettivo, cioè 50% a testa – resteranno in gara e potranno giocarsela nella seratona del venerdì (per un totale di 16 Campioni) mentre gli ultimi 3 classificati (per un totale di 6) si scontreranno nelle eliminatorie del giovedì.

Terza serata (giovedì). È la serata delle cover. I 16 Campioni rimasti in gara porteranno delle reinterpretazioni (inedite) di successoni della canzone italiana (con premio speciale al più bravo) mentre gli altri 6 se la vedranno per arrivare alla serata di venerdì (due di loro diranno ciao all’Ariston).

Venerdì. 20 Campioni ancora in gara, votati per il 30% dalla Giuria di esperti, per l’altro 30% dalla Giuria Demoscopica e per il restante 40% dal Televoto. Le ultime 4 canzoni diranno ciao ciao all’Ariston.

Sabato 11 febbraio: la finale. Restano 16 Campioni in gara. Il meccanismo qui si fa più complicato del Mattarellum. Ecco pari pari quanto scritto sul Regolamento:

Proclamazione delle 3 canzoni/Artisti della Sezione CAMPIONI riammesse in competizione, che si aggiungeranno nella Serata alle 12 della Sezione CAMPIONI qualificatesi nel corso della Seconda e Terza Serata. Interpretazione-esecuzione delle 15 canzoni nuove degli Artisti della Sezione CAMPIONI rimaste in competizione. Le votazioni delle Serate precedenti verranno azzerate e si procederà a una nuova votazione con sistema misto: (i) del pubblico, tramite Televoto (ii) della Giuria degli Esperti e (iii) della Giuria Demoscopica. Riproposizione attraverso esecuzione dal vivo o attraverso registrazione (RVM) dell’ultima esibizione effettuata (o di parte di questa) delle 3 canzoni nuove degli Artisti della Sezione CAMPIONI che hanno ottenuto il punteggio complessivo più elevato in graduatoria. La votazione precedente verrà azzerata e si procederà a una nuova votazione, sempre con sistema misto: (i) del pubblico, tramite Televoto (ii) della Giuria degli Esperti e (iii) della Giuria Demoscopica. La canzone nuova dell’Artista della Sezione CAMPIONI con la percentuale di voto complessiva più elevata ottenuta in quest’ultima votazione verrà proclamata vincitrice della Sezione CAMPIONI. Verranno proclamate anche la seconda e la terza classificate”.

Sì, ma chi canta?

Baluardi della canzone, vecchie glorie mai troppo vecchie, habitué della passerella ed ex concorrenti di qualche talent show musicale degli anni Zero, si alterneranno sul palco nella categoria Campioni.

Eccoli qua, uno per uno:

Al Bano canta Di rose e di spine, è reduce da un infarto e arriva al Festival per la quindicesima volta.

Paola Turci con Fatti bella per te. Abbiamo riposto in lei alcune aspettative e il testo ci sembra già tra i migliori… speriamo.

Bianca Atzei canta Ora esisti solo tu. Stiamo ancora elaborando i dati a nostra disposizione.

Samuel canta Vedrai. C’è dell’ovvia curiosità per la quota ‘alternative’ del Festival che torna sul palco in veste solista dopo il grande successo di Tutti i miei sbagli con i Subsonica.

Fiorella Mannoia con Che sia Benedetta. Ne è passato di tempo dall’esordio glorioso del 1981, una Mannoia da post-punk italiano vestita in giacca dorata che sfida la macchina da presa con i suoi occhi blu e una straordinaria Caffè nero bollente, che racconta di masturbazione e splendida solitudine, un po’ Nannini a là Rino Gaetano. La regina del Premio della Critica porta un pezzo dal retrogusto cattolico, almeno stando al testo e… potrebbe anche vincere.

Nesli e Alice Paba con Do retta a te. Chi è Alice Paba? La vincitrice di The Voice 2016 e lui… beh, lo conosciamo.

Michele Bravi in Il diario degli errori. Se il tuo pezzo porta lo stesso titolo di uno stupendo libro di Ennio Flaiano… noi ci aspettiamo come minimo moltissimo.

Fabrizio Moro con Portami via arriva per la quarta volta al Festival.

Giusy Ferreri con Fatalmente male. Scusate, dobbiamo dirvelo, il gioco di parole nel titolo ci Fatalmente paura…

Gigi D’Alessio canta La prima stella. Sembra incredibile e a dire il vero ingiusto: Gigi D’Alessio non ha mai vinto Sanremo. Ce la farà questa volta?

Elodie in Tutta colpa mia. Seconda classificata ad Amici nel 2015, bellissimi capelli rosa che sfidano il bicolor “In bianco e nero” della Carmen Consoli sanremese del 2000.

Raige e Giulia Luzi con Togliamoci la voglia. Lui arriva dagli OneMic, lei è attrice e doppiatrice. Un gigantesco punto interrogativo su quello che potremmo ascoltare.

Ron in L’ottava meraviglia. Sono passati 21 anni (VENTUNO!) da “Vorrei incontrarti fra cent’anni, tu pensa al mondo tra cent’anni etc.” che, al Festival insieme a Tosca, lo fece vincere… vi pare possibile? A noi no.

Ermal Meta canta Vietato morire. Ha scritto per Patty Pravo e Mengoni e l’anno scorso era tra i Giovani. Nei suoi confronti nutriamo un senso di moderata curiosità.

Michele Zarrillo con Mani nelle mani. Quest’anno a Sanremo per la dodicesima volta. Robe da pazzi: un veterano, un fanatico della kermesse, un eroe della città dei fiori. Se non vince la medaglia, allora gliela diamo noi.

Lodovica Comello in Il cielo non mi basta. Quota La la land del Festival, da Violetta all’Ariston, ecco la giovane star di Sky che abbraccia Mamma Rai.

Sergio Sylvestre in Con te. Da Amici 2016 direttamente a casa nostra.

Clementino canta Ragazzi fuori – Ci fa pensare subito a I ragazzi cattivi di Fossati o a una versione freestyle di Gioventù bruciata. Simpatia e punti interrogativi.

Alessio Bernabei canta Nel mezzo di un applauso. Dai Dear Jack a Sanremo 2016 ed eccolo qua, ora vediamo cosa combina questa volta con questo titolo da wannabe Dante della post-verità.

Chiara in Nessun posto è casa mia. Se non altro ci aspettiamo un po’ di stile in questo Sanremo senza gigantesche dive della canzone.

Francesco Gabbani in Occidentalis Karma. Ha vinto Sanremo 2016 nella sezione giovani con Amen. Titolo pretenzioso, speriamo risultato migliore del precedente.

Marco Masini canta Spostato di un secondo – Ci sembra il testo migliore del Festival e abbiamo un debole per i classici.

Aggiungi un posto a tavola. Ovvero i superospiti

A partire da Maurizio Crozza, in onda ogni giorno in diversi momenti delle lunghe serate, vi regaliamo una carrellata di nomi che potrete trovare, più o meno in ordine, durante le serate di questo Sanremo 2017:

Ricky Martin, Tiziano Ferro insieme a Carmen Consoli, Paola Cortellesi con Antonio Albanese, Raoul Bova e sua moglie Rocio Munoz Morales, i Clean Bandit, Giorgia, i Biffy Clyro, Francesco Totti, Sveva Alviti – futura Dalida nella fiction di Rai Uno in arrivo, il trio Flavio Insinna + Enrico Brignano + Gabriele Cirilli; e ancora Mika, il Piccolo Coro dell’Antoniano, Zucchero, Virginia Raffaele, Alvaro Soler, l’Orchestra Reciclados de Cateura e infine Maria Pollaci, ostetrica novantaduenne che nella vita ha fatto nascere 7638 bambini, autrice dell’autobiografia – a quanto pare non aggiornata – Mamma 7400 volte. Con ogni probabilità, come sempre accade, a questi nomi se ne aggiungeranno di nuovi nelle ultimissime ore.

 Ci piacerebbe che si parlasse di Tenco raccontando di quanto fosse re della gag, di quanto amasse (e riuscisse a) rimorchiare e, soprattutto, di quanta rivoluzione portò nella canzone italiana introducendo vere e proprie asprissime critiche sociali al mondo suo contemporaneo. Ci basterebbe, in alternativa, poter non sentire le solite dodici parole souvenir dal passato ma qualcosa di forte su come Tenco portò sul palco una scrittura di canzoni analitica e antisentimentale. Abbiamo qualche speranza ma temiamo sia mal riposta. Sorprendici, Sanremo.

A cura della Sanremo Appreciation Society. Gruppo Facebook di commento al Festival, nato nel 2011, rigorosamente chiuso.

Ps: Rai Teche ha restaurato una clip con Lucio Dalla dalla finale del 1967