C’è ancora vita per i Prodigy | Rolling Stone Italia
News Musica

C’è ancora vita per i Prodigy

La band inglese è tornata a suonare dal vivo per la prima volta dopo il suicidio, avvenuto nel 2019, del loro frontman Keith Flint

C’è ancora vita per i Prodigy

Prodigy in concerto

Foto di Brian Rasic/WireImage

C’è ancora vita per i Prodigy. La band che ha scandito gli anni ’90 a colpi di una miscela inedita e irripetibile di rave-rock e big beat è infatti tornata a suonare dal vivo per la prima volta dal suicidio del loro frontman Keith Flint, avvenuto il 4 marzo 2019.

In questo momento la band è in tour in Inghilterra per festeggiare i venticinque anni di The Fat Of The Land, il terzo album in studio nonché il più grande successo commerciale del progetto, capace di arrivare al primo posto nelle classifiche US e UK. Trainato da singoli oramai entrati nella storia della musica come Smack My Bitch Up, Firestarter e Breathe, The Fat Of The Land è anche il primo disco della band in cui compaiono interventi vocali di Keith Flint, a cui è stato dedicato il tour.

I Prodigy si sono presentati sul palco con i due membri originari, Liam Howlett e Maxim Reality, accompagnati dal batterista Leo Crabtree (in tour con la band dal 2008) e dal nuovo chitarrista Rob Holliday. Flint non è stato sostituito ed è stato ricordato nel live durante l’esecuzione di Firestarter, uno dei brani più celebri in cui appare la sua voce. Per l’occasione è stato proiettato il suo ologramma con un laser verde acido.

Dopo la prima data, i Prodigy, entusiasmati dalla risposta del pubblico, hanno pubblicato sui loro social: «Vogliamo ringraziare tutti quelli che sono venuti al nostro concerto e ci hanno supportato, ha significato molto per noi. Abbiamo fatto esplodere il locale. È una notte che non dimenticheremo mai. Grazie per il continuo amore e supporto, vi amiamo stronzi. Adesso facciamolo di nuovo!»

I Prodigy hanno inoltre dichiarato di essere al lavoro per il primo album senza Flint.

Altre notizie su:  Prodigy