Carmen Consoli ha annunciato l’uscita di tre album, una sorta di opera in tre parti con un filo conduttore, il poeta Quinto Ennio che parlava in tre lingue e quindi diceva di avere tre cuori. «Seguendo Ennio», scrive Consoli, «i miei prossimi tre album avranno lingue e intenzioni diverse».
Il primo album uscirà autunno e sarà dedicato alla tradizione musicale e alla produzione letteraria siciliana, con testi di Consoli e, tra gli altri, di Nina da Messina e Ibn Hamdis musicati per la prima volta. Sarà un disco in dialetto, ma anche in greco antico, arabo e latino, con vari ospiti e l’idea di mettere in collegamento culture diverse.
Il secondo album sarà più rock. È annunciato come una riscoperta delle origini di Consoli, nella Catania degli anni ’90 che accoglieva il rock alternativo nordamericano, ed è fatto con la collaborazione tra gli altri di due membri degli Uzeda, Raffaele Gulisano e Davide Oliveri. «Vorrei riaprire quella porta con Raffaele e Davide, e riprendere quelle sperimentazioni rock che ancora mi chiamano a gran voce». Il terzo album sarà invece più tradizionalmente cantautorale e in lingua italiana.
«Perché delegare alle macchine la nostra vita?», scrive Consoli presentando il progetto. «Arriviamo persino a delegare all’AI cose meravigliose come scrivere o comporre. Ma cosa facciamo di tutto questo tempo guadagnato (perché non vissuto)? Per quello che mi riguarda, ho fatto una scelta di libertà e – nonostante la crisi profonda del settore – ho deciso di utilizzare il tempo guadagnato (ma avrò mai guadagnato del tempo?!) per declinare i temi a me più cari, le mie “tre anime”, in tre lavori diversi, piuttosto che concentrarli in un solo album».
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