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Britney Spears ha ottenuto il diritto di allargare il team della conservatorship

La tutela degli interessi della star costa oltre un milione di dollari all’anno, di cui 130 mila vanno al padre Jamie Spears. Intanto, una foto scattata in spiaggia ha acceso il dibattito: è lei o non è lei?

Britney Spears. Foto: Michelangelo Di Battista/Sony/RCA via Getty Images

Britney Spears ha vinto una battaglia nella guerra che la oppone al padre Jamie Spears riguardo la conservatorship, la forma di tutela che le è stata imposta nel 2008 dopo il breakdown pubblico e i problemi di salute. In tutti questi anni, il padre ha avuto un ruolo preminente nel controllare beni e finanze della cantante.

Ieri, riporta Variety, un giudice ha accolto la richiesta avanzata dalla pop star e dal suo legale Sam Ingham di espandere il team che si occupa della conservatorship in modo che il padre non eserciti un controllo assoluto. Jamie Spears si era opposto adducendo quale motivo l’incremento dei costi. Nel 2018 la conservatorship è costata un milione e 100 mila dollari. Lo stesso Jamie Spears viene pagato 130 mila dollari all’anno dalla figlia per il ruolo che ricopre.

Il movimento #FreeBritney sostiene che la tutela è una sorta di prigionia per la cantante, che non avrebbe fra le altre cose la libertà di usare i social media da sola. In un documento depositato in agosto, la cantante ha però definito «volontaria» la scelta di sottostare alla conservatorship.

L’ulitma immagine postata da Spears sul suo profilo Instagram è una foto in spiaggia in cui siede sulle spalle del fidanzato Sam Asghari. Il fatto che quest’ultimo indossi una mascherina e soprattutto che il viso della cantante non sia visibile ha generato una serie di commenti riassumibili nelle due tesi: «It’s not Britney» e «It’s Britney, beach!».

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