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Boy George contro Giorgia Meloni: «Preferisci una famiglia tradizionale violenta a una con due genitori omosessuali»

Uno dei primi tweet contro la vincitrice delle elezioni italiane è del cantante dei Culture Club. Anzi, i tweet sono tanti, uno in lingua italiana: «Il burro non si scioglieva in bocca». Ecco cosa vuol dire

Foto: Antonio Masiello/Getty Images; Jim Bennett/Getty Images (2)

«Per te una famiglia tradizionale violenta è meglio di una con due genitori omosessuali».

È il messaggio che Boy George ha inviato via Twitter a Giorgia Meloni stanotte, dopo la diffusione dei primi risultati delle elezioni politiche italiane che hanno segnato la netta vittoria di Fratelli d’Italia.

«Ehi, Giorgia Meloni», scrive il cantante dei Culture Club taggando la leader di FdI, «mio padre era etero e violento, eppure tu lo sosterresti e magari sosterresti pure picchiare i bambini in nome della famiglia tradizionale. E invece due uomini o donne che crescono un figlio con amore incondizionato è sbagliato?».

Boy George ha anche scritto un altro tweet, questo nella nostra lingua, ma probabilmente incomprensibile a gran parte degli italiani: «Il burro non si scioglieva in bocca».

È la traduzione letterale del detto «butter wouldn’t melt in her mouth» che indica una persona che sembra innocua, ma non lo è, e può essere anzi fredda e insensibile. A chi gli chiede il significato, il cantante risponde che Meloni «ha un aspetto innocente, ma è contro le adozioni gay» (fun fact: la foto della leader di FdI è nascosta dalla scritta: “Il seguente contenuto include materiale potenzialmente sensibile”).

A chi ribatte che l’Italia è «una grande democrazia», che Meloni sarà la prima donna a capo del governo nella nostra storia e che il nostro Paese non ha bisogno di lezioni, il cantante replica che tutti ne hanno bisogno e cita Mussolini, evidentemente per lui una lezione non imparata dagli italiani.

Infine, a chi gli dice che nel mondo si sta tornando indietro, risponde che il conservatorismo è una copertura per qualcosa di più inquietante.

Prima delle elezioni italiane c’è stata la (non sorprendente, dati i legami col nostro Paese e le note inclinazioni politiche) presa di posizione dei Massive Attack. La band inglese ha ritwittato un articolo del Guardian in cui Roberto Saviano definisce Meloni «un pericolo per l’Italia e il resto d’Europa». E in altri vari tweet la band ha tenuto i suoi follower informati sui risultati delle nostre elezioni, ritwittando la foto dell’anziano col cartello: «Nato sotto Mussolini non vorrei morire sotto la Meloni. Che Dio ci aiuti!».

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