Bono contro Hamas, Netanyahu e i fondamentalisti israeliani di estrema destra «che stravolgono i testi sacri» | Rolling Stone Italia
«Stop the war»

Bono contro Hamas, Netanyahu e i fondamentalisti israeliani di estrema destra «che stravolgono i testi sacri»

Il cantante lo ha detto presentando una versione acustica di ‘Sunday Bloody Sunday’ con gli U2 alla cerimonia dei Ivor Novello Awards a Londra. «E voi tutti, proteggete i nostri operatori umanitari»

Bono contro Hamas, Netanyahu e i fondamentalisti israeliani di estrema destra «che stravolgono i testi sacri»

Bono

Foto: Jens Kalaene/Picture Alliance via Getty Images

Gli U2 sono il primo gruppo irlandese a ricevere la Fellowship of the Ivors Academy, il massimo riconoscimento previsto dall’organizzazione degli autori del Regno Unito. Durante la cerimonia degli Ivor Novello Awards che si è svolta ieri sera alla Grosvenor House di Londra il gruppo ha suonato una versione acustica di Sunday Bloody Sunday con Larry Mullen alle percussioni.

«Ero solito presentare la prossima canzone dicendo che non è una canzone di ribellione», ha detto Bono nell’introdurre il pezzo del 1983 che come è noto fa riferimento al conflitto in Irlanda del Nord. «E questo perché credere nelle possibilità della pace era, allora come ora, un atto di ribellione, e alcuni direbbero che era anche un atto ridicolo».

«Credere che la pace fosse raggiungibile tra il vostro Paese e il nostro, tra il nostro Paese e se stesso era un’idea ridicola perché la pace crea possibilità anche nelle situazioni più ingestibili e Dio sa quante ce ne sono in questo momento».

Quindi l’appello: «Hamas, libera gli ostaggi. Ferma la guerra. Israele, liberati di Benjamin Netanyahu e dei fondamentalisti di estrema destra che stravolgono i tuoi testi sacri. Voi tutti, proteggete i nostri operatori umanitari, che rappresentano il meglio di tutti noi. Dio, devi essere stanco di noi, figli di Abramo nelle macerie delle nostre certezze. Figli nelle macerie delle nostre vendette. Che Dio ci perdoni».

A questo link un articolo sul tipo di attivismo di Bono, quando il cantante spiegava che «per quasi vent’anni il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha usato la difesa della libertà di Israele e del suo popolo come scusa per negare sistematicamente quella stessa libertà e sicurezza ai palestinesi, una contraddizione autolesionista e mortale che ha portato a un osceno azzeramento della vita civile che la gente di tutto mondo può vedere quotidianamente sul proprio smartphone. Deve esserci libertà per gli ostaggi israeliani, il cui rapimento da parte di Hamas ha scatenato questo cataclisma. E deve esserci libertà per il popolo palestinese. Non ci vuole un profeta per prevedere che Israele non sarà libero finché non lo sarà anche la Palestina».

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