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Bob Dylan ha plagiato il suo discorso per il Nobel?

Un giornalista di Slate ha scoperto strane somiglianze con alcuni post apparsi sul sito SparkNotes

Bob Dylan potrebbe aver plagiato parte del discorso tenuto dopo aver vinto il Premio Nobel. L’autore della scoperta è Andrea Pitzer, un giornalista di Slate. La fonte del plagio sarebbe SparkNotes, un sito simile a CliffsNotes: Pitzer ha elencato una serie di strane somiglianze nella sezione del discorso dedicata al romanzo di Herman Melville, Moby Dick, uno dei tre libri citati dal cantautore.

Dylan ha vinto il Premio Nobel lo scorso ottobre, ma non si è presentato alla cerimonia di premiazione di dicembre. Il 4 giugno il cantautore ha tenuto il suo discorso alla Swedish Academy di Los Angeles: oltre a Moby Dick, Dylan ha discusso dell’influenza dell’Odissea di Omero e di Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque.

Le scoperte di Pitzer sono figlie di un’altra polemica: Ben Greenman, un altro giornalista, aveva scoperto che un passaggio di Moby Dick letto da Dylan non esiste in nessuna edizione del romanzo di Melville. Il giornalista di Slate ha notato che il passaggio era invece su SparkNotes. Pitzer ha trovato 20 corrispondenze tra il discorso di Dylan e i saggi presenti sul sito: nessuno dei rappresentanti del cantautore (e nemmeno quelli del Premio Nobel) ha commentato la notizia. Ecco alcuni esempi.

Dylan: “Finally, Ahab spots Moby … Boats are lowered … Moby attacks Ahab’s boat and destroys it. Next day, he sights Moby again. Boats are lowered again. Moby attacks Ahab’s boat again.
SparkNotes: “Ahab finally sights Moby Dick. The harpoon boats are launched, and Moby Dick attacks Ahab’s harpoon boat, destroying it. The next day, Moby Dick is sighted again, and the boats are lowered once more … Moby Dick again attacks Ahab’s boat.

Dylan: “Tashtego says that he died and was reborn. His extra days are a gift. He wasn’t saved by Christ, though, he says he was saved by a fellow man and a non-Christian at that. He parodies the resurrection.
SparkNotes: “Tashtego … has died and been reborn, and any extra days of his life are a gift. His rebirth also parodies religious images of resurrection. Tashtego is ‘delivered’ from death not by Christ but by a fellow man – a non-Christian at that.

Dylan: “Another ship’s captain – Captain Boomer – he lost an arm to Moby. But he tolerates that, and he’s happy to have survived. He can’t accept Ahab’s lust for vengeance.”
SparkNotes: “…a whaling ship whose skipper, Captain Boomer, has lost an arm in an encounter with Moby Dick …. Boomer, happy simply to have survived his encounter, cannot understand Ahab’s lust for vengeance.

Questa non è la prima volta che Dylan viene accusato di plagio: molti dei suoi testi citano le fonti più disparate, e il suo album del 2001, Love and Theft, è stato criticato per le somiglianze con il romanzo di Junichi Saga, Confessions of a Yakuza. Anche i quadri della mostra del 2011, The Asia Series, ricordano moltissimo alcune fotografie di Henri Cartier-Bresson e Léon Busy.

“Confessions of a Yakuza”, il romanzo di Junichi Saga che Dylan avrebbe plagiato nel 2001

In una intervista del 2012 con Rolling Stone, Dylan ha risposto alle accuse: «Io lavoro all’interno del mio mondo artistico. È una cosa semplice, lavoro all’interno delle regole del mondo della musica. Ci sono personalità autorevoli in grado di spiegare questa cosa meglio di chiunque altro: si chiama songwriting. Ha a che fare con la melodia, con il ritmo e con tutto il resto. Tutto diventa tuo, lo facciamo tutti».

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