Billie Eilish: «Fare concerti che durano tre ore è da psicotici» | Rolling Stone Italia
Vacci tu allo stadio

Billie Eilish: «Fare concerti che durano tre ore è da psicotici»

«Nessuno vuol sentire un concerto tanto lungo», ha detto la popstar che non vuole esibirsi negli stadi. «Quando ci vai da spettatrice non hai mai la sensazione che l’artista sul palco sappia che sei lì»

Billie Eilish: «Fare concerti che durano tre ore è da psicotici»

Billie Eilish

Foto press

Fare concerti da tre ore è da malati di mente. L’ha detto Billie Eilish in un Q&A con Stationhead rispondendo a una domanda tour di Hit Me Hard and Soft, il suo terzo album che le darebbe ora la possibilità di fare concerti lunghi e che la porterà in Italia per un’unica (almeno per ora) esibizione l’8 giugno 2025 all’Unipol Arena di Bologna.

«Non sarà un concerto da tre ore, è letteralmente da psicotici», ha detto la musicista parlando del suo show, senza beninteso far nomi di artisti che fanno invece concerti lunghi. «Nessuno vuole una cosa del genere. Voi non lo volete. Io non lo voglio. Mi seguite? Non lo voglio nemmeno in quanto fan. Non voglio ascoltare per tre ore nemmeno i miei artisti preferiti. Capite cosa intendo? È troppo».

Il breve estratto audio è apparso su X ed è stato interpretato da alcuni come un riferimento ad altre popstar che fanno concerti lunghi. In realtà, in un’intervista pubblicata a ottobre 2023 dal Los Angeles Times Eilish ha espresso ammirazione per chi mette in piedi grandi e lunghi show negli stadi come hanno fatto Taylor Swift e Beyoncé, protagoniste dei tour di maggior successo del 2023 negli Stati Uniti. La cosa, però, non fa per lei.

«Per me è difficile suonare negli stadi», ha detto in quell’occasione. «Beyoncé e Taylor sono superstar intoccabili e il fatto che riescano a mettere in piedi uno spettacolo tanto lungo e pieno di momenti pazzeschi ha dell’incredibile. Non voglio che la gente pensi che sono un’ingrata perché non voglio esibirmi negli stadi, ma quando ci vai da spettatrice non hai mai la sensazione che l’artista sul palco sappia che sei lì. Io invece voglio che la gente sappia che la sto guardando».

Curiosamente, pochi giorni fa Paul McCartney ha fatto riferimento ironicamente allo stesso argomento dicendo che ai tempi dei Beatles i concerti erano corti e che per colpa delle maratone rock di Bruce Springsteen ora tocca a tutti suonare per tre ore.

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