Beyoncé spiega perché il video di "Formation" non è contro la polizia | Rolling Stone Italia
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Beyoncé spiega perché il video di “Formation” non è contro la polizia

«Nutro profondo rispetto e ammirazione per il corpo di polizia che si sacrifica per la nostra sicurezza. Ma sono contro le ingiustizie. Sono due cose ben separate»

In una rara intervista, Beyoncé ha parlato delle reazioni al suo ultimo video, Formation, confermando il supporto alle forze dell’ordine ma condannando la brutalità di alcuni interventi della polizia. La cantante ha inoltre parlato a Elle Magazine del lancio della sua nuova collezione Ivy Park, e ha inoltre detto la sua su molti argomenti, come il fatto di essere diventata un’icona femminista negli ultimi anni.

Dopo il lancio del video e la sua esibizione al Super Bowl, i sindacati della polizia hanno minacciato di boicottare la cantante: «Il fatto che Beyoncé abbia usato una manifestazione come questa per promuovere i Black Panthers e il suo messaggio anti polizia dimostra solo che è una cittadina che non ama la legalità» ha detto Javier Ortiz, presidente del Miami Fraternal Order of Police.

«Sono un’artista e credo che il potere dell’arte sia stato ancora una volta mal recepito» ha detto Beyoncé a Elle. «Chiunque abbia pensato che il mio messaggio fosse contro la polizia non ha capito nulla. Nutro profondo rispetto e ammirazione per il corpo di polizia che si sacrifica per la nostra sicurezza. Ma voglio essere chiara: io sono contro le azioni brutali che a volte sono compiute proprio da loro. Sono due cose separate. Se celebrare le mie radici e la mia cultura durante il Black History Month ha dato fastidio a qualcuno, è la prova che questi stessi sentimenti c’erano da prima che arrivassi io. Sono fiera di quello che abbiamo creato e sono fiera di parlare e dare un messaggio positivo».

La cantante ha inoltre parlato della sua decisione di unirsi al movimento femminista negli ultimi anni: «Non sono sicura che le persone sappiano o capiscano cos’è il femminismo, ma è molto semplice. Femminista è qualcuno che crede che gli stessi diritti valgano per gli uomini come per le donne. Non capisco la connotazione negativa che qualcuno vuole dargli, o il motivo che questo pensiero debba escludere il sesso opposto. Se sei un uomo che crede che tua figlia debba avere le stesse opportunità di tuo figlio, beh, sei un femminista. Gli uomini e le donne devono capire che è un problema ancora diffuso, e dobbiamo parlare affinché le cose inizino a cambiare».

«Lavorare per eliminare le disuguaglianze mi rende, prima di tutto, un’umanista» ha aggiunto. «Non mi piace avere etichette. Non voglio definirmi femminista perché non voglio che sia la mia unica priorità. Ci sono molte battaglie da combattere, come il razzismo o il bullismo. Sono stufa di essere catalogata».

Il Formation World Tour di Bey partirà a Miami questo mese e arriverà anche in Italia, il 18 luglio allo stadio San Siro.

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