Beyoncé: «‘Cowboy Carter’ non è un album country, nasce da una brutta esperienza che ho vissuto anni fa» | Rolling Stone Italia
Renaissance Act II

Beyoncé: «‘Cowboy Carter’ non è un album country, nasce da una brutta esperienza che ho vissuto anni fa»

«Quando non mi hanno fatto sentire la benvenuta, ho approfondito la storia della musica country. Mi auguro che fra qualche anno la razza di un artista diventerà irrilevante in relazione alla musica che fa»

Beyoncé: «‘Cowboy Carter’ non è un album country, nasce da una brutta esperienza che ho vissuto anni fa»

Beyoncé

Foto: un particolare della copertina di ‘Cowboy Carter’

Beyoncé ha svelato la copertina di Cowboy Carter, il secondo “atto” di Renaissance che uscirà il 29 marzo. La vedere qui sotto. Nel farlo, ha condiviso alcuni pensieri sul disco.

«Mancano 10 giorni alla pubblicazione di Act II», scrive. «Grazie dal profondo del mio cuore ai supporter di Texas Hold ‘Em e 16 Carriages. È un onore essere la prima donna nera ad arrivare con un singolo al numero uno della classifica Hot Country Songs. Non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutti voi. Mi auguro che fra qualche anno la razza (race, nell’originale, ndr) di un artista diventerà irrilevante in relazione alla musica che fa».

«Sono più di cinque anni che lavoro a questo disco. Nasce da un’esperienza che ho avuto anni fa, una volta in cui non mi hanno fatto sentire la benvenuta… era chiaro che non lo ero», scrive Beyoncé. Non è certo a cosa si riferisca, forse al fatto che nel 2016 la sua Daddy Lessons non era stata accolta dalla giuria dei Grammy nelle categoria country, pur essendo in quello stile. «A causa di quell’episodio ho approfondito la storia della musica country e ho studiato il nostro ricco e ampio passato musicale. Bello vedere il potere che ha la musica di unire tante persone in tutto il mondo, amplificando al contempo le voci di chi ha dedicato buona parte della propria esistenza a educarci circa la nostra storia musicale».

«Le critiche che ho dovuto affrontare quando ho cominciato a fare questo genere mi hanno spinta a superare i limiti che mi erano stati posti. Act II è il risultato della sfida con me stessa e del tempo che mi sono presa per fondere insieme vari generi per creare questo lavoro. Nell’album ci sono alcune sorprese e collaborazioni con artisti brillanti che rispetto profondamente. Spero possiate sentire il mio cuore e la mia anima, e tutto l’amore e la passione che ho messo in ogni dettaglio, in ogni suono».

E infine: «Penso a quest’album come alla continuazione di Renaissance… Spero che questa musica sia vissuta come un’esperienza, che crei un altro viaggio in cui imbarcarsi chiudendo gli occhi, iniziare dal principio per non fermarsi più. Questo non è un album country. Questo è un album di Beyoncé. Questo è l’Act II Cowboy Carter, e sono orgogliosa di condividerlo con tutti voi».

 

 
 
 
 
 
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