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Astroworld, causa da 750 milioni contro Travis Scott, Drake, Apple, l’ex manager di Britney

L'accusa dell'avvocato Tony Buzbee: «fanno profitti sulla pelle della gente» ignorando i segnali di pericolo per non perdere soldi. Al festival che si è tenuto a Houston sono morte dieci persone

Astroworld, causa da 750 milioni contro Travis Scott, Drake, Apple, l’ex manager di Britney

Foto: Arturo Olmos per Rolling Stone US

In una nuova causa relativa alla tragedia avvenuta all’Astroworld si chiedono 750 milioni di dollari di danni a Travis Scott, Drake, Apple, Live Nation, alla società di management che gestiva Britney Spears, la Tri Star Sports & Entertainment, e altri. La denuncia presentata martedì in Texas chiama in causa il boss della Tri Star, Lou Taylor. Raggiunto da Rolling Stone US, Taylor non ha voluto commentare la circostanza.

È stato l’avvocato texano Tony Buzbee a presentare l’atto per conto di oltre 125 querelanti. Si dice convinto gli accusati abbiano ignorato alcuni segnale di allarme e che pertanto devono essere ritenuti responsabili (nella calca dell’Astroworld sono morte dieci persone, ndr). «Quando mi chiedono: “Tony, come puoi citare in giudizio Apple TV, le etichette discografiche e tutta quest’altra gente?”, rispondo che hanno promosso, incoraggiato e tratto profitto dall’evento. Sono i soldi che valgono più delle vite umane. Se lo spettacolo non va avanti, la gente non viene pagata». Ha poi aggiunto che nessuno, da quando sono state concesse le autorizzazioni fino all’ultima canzone, è stato «incentivato a fermare lo spettacolo», visto che c’era in gioco molto danaro.

«Te lo garantisco, se la folla avesse preso d’assalto il palco o interferito con gli artisti, avrebbero chiamato ogni agente di polizia disponibile nel raggio di 150 chilometri. Gi artisti non erano in pericolo e a chi frega qualcosa degli spettatori? Ragionavano così e non va bene», ha detto Buzbee.

I principali promotori della causa sono i genitori di Axel Acosta che hanno dato il via a un’azione legale per omicidio colposo. Acosta, 21 anni, è morto al concerto del 5 novembre dopo essere stato «schiacciato fino a non respirare più dalla folla che veniva eccitata ed era fuori controllo», come si legge nei documenti relativi alla causa. Ci sarebbero state inoltre gravi negligenze all’NRG Park dove ci sono stati problemi con gruppi di spettatori che già durante il giorno hanno violato i checkpoint, superato recinzioni altre tre metri, ignorato le stazioni di screening Covid. Poco dopo che Scott è salito sul palco alle ore 21, prosegue la ricostruzione, hanno iniziato ad arrivare notizie di persone con ferite e con difficoltà respiratorie. Persino dopo la segnalazione da parte della polizia di Houston alle ore 21:38 che c’erano più vittime, lo spettacolo è andato avanti, con Scott che si è esibito per «altri 40 minuti, anche con Drake».

Dal canto suo Jacques Webster, vero nome di Travis Scott, ha dichiarato di non essersi accorto che la gente stava morendo. «Non avrei mai potuto immaginare la gravità della situazione», ha detto in un videomessaggio su Instagram. La sua compagna Kylie Jenner ha detto che la coppia è devastata per quanto accaduto. A loro si è associato Drake, sempre su Instagram: «Odio ricorrere a questa piattaforma per esprimere un’emozione delicata come il dolore, ma è qui che mi trovo. Ho il cuore a pezzi per le famiglie e gli amici di chi ha perso la vita e per chiunque stia soffrendo. Continuerò a pregare per tutti loro e sarò a disposizione per qualunque cosa. Che Dio sia con tutti voi».

Intanto, decine di altre cause legate alla tragedia dell’Astroworld sono state depositate presso la Corte Distrettuale della Contea di Harris in Texas, inclusa quella del padre di Ezra Blount, il bambino di 9 anni deceduto dopo essere rimasto in coma per giorni. L’avvocato Buzbee si augura che tutti i casi vengano riuniti e giudicati a Houston da un giudice nominato dalla Corte Suprema del Texas nei prossimi 60 giorni.

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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