Ascolta i 12 minuti degli Zen Circus col loro ‘Caro fottutissimo amico’ Motta | Rolling Stone Italia
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Ascolta i 12 minuti degli Zen Circus col loro ‘Caro fottutissimo amico’ Motta

Si conoscono da una vita, hanno spesso cantato assieme, non avevano mai pubblicato una canzone scritta e prodotta come un unico gruppo. Ora c'è ed è un pezzo sulla "santa voglia di sbagliare tutto"

Ascolta i 12 minuti degli Zen Circus col loro ‘Caro fottutissimo amico’ Motta

Motta dal vivo con gli Zen Circus

Foto: Sebastiano Bongi Tomà

“Caro fottutissimo amico mio, ho giusto un filo di voce e gli anni a metà”. Inizia così il primo brano nato dalla collaborazione, in fase di scrittura e produzione, fra Zen Circus e Motta. Si intitola Caro fottuitissimo amico, è uscito stanotte e non è un singolo qualunque, anche solo per la lunghezza: quasi 12 minuti.

«Piacere, io sono Andrea, Andrea Appino». «Io sono Francesco Motta». «Come il panettone?». Così nell’anti-biografia Andate tutti affanculo gli Zen Circus raccontano il primo incontro di Appino con Francesco Motta, all’epoca un ragazzino di 10 o 11 anni con «i capelli corti e neri, la maglia della Fiorentina, dei singolari oggi all’ingiù».

Da allora il cantautore e la band hanno suonato spesso assieme, ma non avevano mai pubblicato una canzone scritta e prodotta come un unico gruppo.

L’hanno fatto ora con Caro fottutissimo amico, un pezzo che è uscito come Zen Circus feat. Motta. Per via del tono, con un po’ di fantasia la si potrebbe considerare una sorta di L’anno che verrà per il 2022, un dialogo sotto forma di lettera (vedi la coeprtina del singolo) su “sogni da buttare”, “trucchi del mestiere” e soprattutto la “santa voglia di sbagliare tutto”. Ha una lunga coda strumentale vagamente alla Radiohead aperta da una sezione con la voce filtrata con effetto simile al vocoder e il suono tra le altre cose di un fagotto (Maestro Pellegrini). Eccola:

Caro fottutissimo amico

«Nei 12 minuti di Caro fottutissimo amico abbiamo provato a concentrare i 20 anni di fratellanza che legano gli Zen a Francesco e viceversa», racconta il gruppo in un comunicato stampa. «In tutti questi anni abbiamo collaborato certo, ma non avevamo mai pubblicato una canzone scritta, arrangiata, diretta, prodotta e cantata a quattro mani come fossimo una sola entità. Lo abbiamo fantasticato spesso, ci siamo presi il nostro tempo ed ora è il momento giusto».

«Conosco Andrea da 20 anni. Ufo e Karim da poco meno», scrive Motta su Instagram. «Ho avuto una band con Francesco Pellegrini che mi ha cambiato la vita. Abbiamo lavorato, vissuto e siamo cresciuti insieme. Ci conosciamo talmente tanto che una canzone insieme forse la dovevamo fare da un bel pó , ma forse è proprio il motivo per cui ci siamo presi tutto questo tempo per farla ed è stato bellissimo scegliersi ancora una volta. Vi voglio bene Zen Circus».

Sia Motta (a questo link un report della data zero a Roma), sia gli Zen Circus sono in tour. Qui e qui le rispettive date.

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