Apple fa marcia indietro sulle royalty agli artisti in streaming. Grazie a Taylor Swift | Rolling Stone Italia
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Apple fa marcia indietro sulle royalty agli artisti in streaming. Grazie a Taylor Swift

La cantante aveva scritto una lettera di protesta al colosso della Silicon Valley, lamentandosi di non ricavare introiti se ascoltata da versioni di prova di Apple Music

"Cara Apple ti scrivo" Foto: Facebook

"Cara Apple ti scrivo" Foto: Facebook

Apple Music è il nuovo servizio di streaming in arrivo il 30 giugno. Funzionerà esattamente come Spotify, con la differenza che arriva un po’ in ritardo alla festa. Ma non è questo il punto.

Qualche giorno fa, la signorina Taylor Swift ha indirizzato all’azienda di Cupertino una lettera di lamentela dal proprio Tumblr. Per farla breve, tra le righe la popstar dal crine flavo si è opposta alla decisione di Apple di non pagare gli artisti nel caso in cui le loro tracce vengano riprodotte da utenti nei primi tre mesi di prova. Ovvero, gratuiti.

“Nessuno vi chiede di regalare gli iPhone. Per favore, non chiedeteci di regalare la nostra musica.”, aveva scritto la Swift, concludendo che il proprio album 1989 non sarebbe stato disponibile sulla piattaforma.

Da qui le cose sono degenerate. Migliaia di artisti o semplici fruitori di musica si sono accaniti protestando contro l’azienda di Cupertino, che solo qualche ora fa si è resa conto dell’errore. Con un Tweet del suo vice presidente della divisione Internet Software and Services, Eddy Cue, il gigante della Silicon Valley ha fatto saggiamente marcia indietro. Ecco il Tweet:

“#AppleMusic pagherà gli artisti per lo streaming, anche durante il periodo di prova gratuito di tre mesi”

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