Apollonia, cantante, autrice e musa di Prince, ha intentato causa alla Paisley Park Enterprises sostenendo che la società che gestisce l’eredità di Prince sta cercando di “rubarle” il nome. Patricia Apollonia Kotero ha depositato i documenti legali ieri presso il tribunale federale di Los Angeles.
Al centro c’è l’uso del nome Apollonia, il personaggio da lei interpretato nel film Purple Rain. In seguito, afferma la cantante, il musicista non le ha mai chiesto di smettere di usare quel nome e lei lo ha effettivamente utilizzato senza che il genio di Minneapolis abbia mai «sostenuto che il nome non le appartenesse, né a titolo personale né professionale», ma anzi l’ha incoraggiata a incidere ed esibirsi come Apollonia.
A giugno, però, la Paisley Park Enterprises, ovvero la società che gestisce l’eredità di Prince, ha rivendicato la proprietà del marchio “Apollonia”, depositando una richiesta di registrazione per l’utilizzo nei campi dell’abbigliamento e dell’intrattenimento. Kotero, 66 anni, dice essere la «legittima proprietaria» del nome che usa da 40 anni e chiede quindi che il tribunale lo stabilisca una volta per tutte.
Oltre ad aver partecipato a Purple Rain e aver lanciato il singolo Sex Shooter, Kotero ha inciso un album ed è stata in tour col suo gruppo, le Apollonia 6. Afferma anche di essere co-autrice con Prince di Manic Monday portata al successo dalle Bangles ma pensata per le Apollonia 6. Nel 1985 ha recitato nel telefilm Falcon Crest, sempre col nome Apollonia. Il suo album solista omonimo intitolato (avete indovinato) Apollonia è uscito nell’88. È apparsa anche in Cattive ragazze del 1992, il debutto di Marina Ripa di Meana come regista.
I gestori dell’eredità di Prince sostengono che Kotero ha rinunciato a tutti i diritti legati al nome Apollonia firmando il contratto nel 1983 per il ruolo nel film Purple Rain. Se anche avesse sottoscritto un contratto del genere, affermano gli avvocati di Kotero, i diritti sul nome non sarebbero mai stati rivendicati e sarebbero scaduti da tempo.
