Dopo la selezione della giuria, è iniziato ieri il processo contro Sean “Diddy” Combs. Il rapper e discografico deve rispondere di cinque capi d’accusa. Lui, in aula con la Bibbia in mano, si è dichiarato innocente. Erano presenti la madre Janice e i figli Christian, Justin, Quincy, D’Lila, Jessie, Chance.
Secondo l’accusa, grazie alla complicità del suo inner circle fatto di guardie del corpo, assistenti personali e staff, Combs è riuscito a commettere reati sessuali a coprirne le tracce. L’assistente procuratrice Emily Johnson ha annunciato che nei prossimi giorni si sentiranno le testimonianze di una donna anonima che ha subito violenze di vario tipo e di Casandra “Cassie” Ventura, costretta tra le altre cose a restare chiusa per giorni in stanze d’hotel e fare sesso con prostituti, uno dei quali l’avrebbe quasi soffocata urinandole in bocca, il tutto mentre veniva drogata
L’avvocata del cantante Teny Geragos ha messo in dubbio le motivazioni delle donne che si sono fatte avanti dopo tanti anni. Secondo Geragos, le accusatrici hanno scelto di fare le cose che hanno fatto, ben consapevoli dei vantaggi derivanti dall’avere una relazione con il ricco e potente Combs. Ventura, dice l’avvocata, ha presentato una causa civile prima ancora di denunciare i presunti abusi. «Chiedetevi perché. La risposta è il denaro».
Secondo Geragos, Combs avrebbe sì commesso violenza domestica in entrambi i casi, ma sarebbero stati sfoghi dovuti alla gelosia. A proposito del famoso pestaggio in hotel del 2016 di cui è uscito il video, non sarebbe stato da parte di Diddy un tentativo di trattenere Ventura che voleva scappare, ma di un litigio provocato da un tradimento della donna. In ogni caso, ha detto ai giurati, non c’è stata tratta di esseri umani a scopo sessuale, come afferma l’accusa.