Rolling Stone Italia

Abbiamo ballato al Nameless con Manuelito

Hell Raton è stato ospite di Rolling Stone Italia e Ploom durante la giornata d’apertura del festival di riferimento per gli amanti della musica. Un’esperienza davvero unica tra live intensi e vita dietro le quinte

Foto: Davide Cocchi

«Un grande classico». È così che Manuelito Hell Raton definisce il Nameless dopo aver ballato durante il live di Paul Kalkbrenner, headliner della prima serata del festival che, anche quest’anno, ha portato ad Annone di Brianza decine e decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia e non solo.

Il Nameless è ormai un punto di riferimento consolidato per tutti gli amanti della musica elettronica e non solo, un appuntamento che – cresciuto nel corso degli anni abbracciando anche altri generi come rap, indie e pop – è diventato un’esperienza davvero unica tanto per gli artisti sui quattro palchi dell’evento quanto per il pubblico che colora l’immensa distesa di prato resa ancora più poetica dalla cresta del Resegone ben visibile in lontananza.

Foto: Davide Cocchi

DJ, rapper, produttore e manager di molti talenti musicali, Manuelito Hell Raton è stato per una sera ospite di Rolling Stone Italia e Ploom, brand che ha animato diversi spazi del Nameless, come la terrazza vip dalla quale abbiamo seguito insieme alcuni degli show sul Main Stage del festival: la rapper dominicana Tokischa, il dj australiano Will Sparks, Giorgia Angiuli con le sue sperimentazioni electro e il già citato Kalkbrenner, superstar della techno tedesca.

Ma è anche dietro le quinte che si respira l’atmosfera unica di uno spettacolo come il Nameless: così, mentre Manuelito si godeva i concerti sul Live Stage (Rose Villain, Dylan, Rondodasosa, solo per citarne alcuni), noi di Rolling Stone Italia abbiamo incontrato altri artisti in cartellone facendo due chiacchiere con loro nel salottino di Ploom allestito per le nostre interviste.

Foto: Davide Cocchi

«Avvolgente», è l’aggettivo usato da Rosa Chemical per descrivere il clima del Nameless, reso ancora più caldo dal suo live (in scaletta la hit Made in Italy, piccoli classici del suo repertorio come Polka e un paio di cover: America di Gianna Nannini e 50 Special dei Luna Pop). E con Rosa Chemical abbiamo parlato davvero 5 minuti prima che salisse sul palco, momenti intensi che lui vive proprio come affronta i suoi concerti: divertendosi.

Per Olly, altro artista con cui abbiamo chiacchierato nel corner Ploom al Nameless, l’atmosfera di questo festival è «elettrizzante», mentre secondo Claudym, tra le prime cantanti a esibirsi sul Live Stage nel pomeriggio di venerdì, le due parole da associare a performance e risposta del pubblico sono «calorosa e sudata».

Foro: Davide Cocchi

E infatti, nel corso della giornata, ragazzi e ragazze si rinfrescano anche con i ventagli argentati che sventolano nello stand Ploom posto al centro dell’area verde del Nameless: guardandosi intorno da qui, l’impressione è quella di una gioiosa esperienza condivisa, un mare di gente che salta, balla, si abbraccia, mossa da una colonna sonora travolgente.

Foto: Davide Cocchi

Quando Manuelito Hell Raton si mette in posa per gli ultimi selfie con i fan in terrazza, il cielo è colorato dai fuochi d’artificio che chiudono la prima serata del Nameless, un venerdì di emozioni intense come quelle garantite da Ploom X, il nuovo dispositivo a tabacco riscaldato targato JTI che permette 5 minuti di tiri illimitati in ogni sessione di fumata.

È giunto il momento dei saluti: strette di mano e pacche sulle spalle nel backstage, baci e abbracci sul prato, sorrisi ovunque. Lo spettacolo pirotecnico del Main Stage lascia spazio alle luci dei fari e al suono dei clacson delle auto in uscita dal parcheggio: suonano a ritmo di musica techno, il party continua, non vediamo l’ora della prossima edizione del Nameless.

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