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A$AP Rocky, inizia oggi il processo: il rapper rischia due anni di reclusione

Dopo settimane di reclusione e la sfiorata crisi diplomatica tra Stati Uniti e Svezia, oggi va in aula il caso del rapper accusato di aggressione. «È stata autodifesa», sottolinea l'avvocato

A$AP Rocky, inizia oggi il processo: il rapper rischia due anni di reclusione

Asap Rocky

Foto di Lexie Moreland/WWD/Shutterstock

È iniziato oggi a Stoccolma il processo ad A$AP Rocky, il rapper americano arrestato il tre luglio per aggressione aggravata insieme ad altri due membri del suo team dopo la rissa dello scorso trenta giugno nella capitale svedese. Davanti all’accusa Rocky, vero nome Rakim Mayers, si è dichiarato innocente. «Ammette di aver gettato a terra il querelante, di essergli salito su un braccio e di avergli dato un pugno a una spalla» ha detto l’avvocato difensore Slobodan Jovicic, aggiungendo che si è trattato di autodifesa.

Il caso del rapper trentenne, nelle scorse settimane, aveva quasi scatenato una crisi diplomatica tra Stati Uniti e Svezia, con il presidente Donald Trump che, in un tweet, si era detto “deluso” dal comportamento del premier svedese Stefan Lofven e “per la sua incapacità di agire”. Trump, inoltre, si era offerto di pagare la cauzione per il rilascio di Mayers, ignorando tuttavia che il sistema giudiziario svedese non prevede questo tipo di procedura.

I procuratori svedesi, al contrario, sostengono che Rocky e il suo entourage abbiano “deliberatamente e di comune accordo” attaccato la vittima, il 19enne Mustafa Jafari. Nei video amatoriali inizialmente diffusi da TMZ, si vede il rapper mentre butta a terra il ragazzo, poi colpito poi con pugni e calci. Attualmente il rapper rischia fino a due anni di reclusione.

Oltre al video diffuso in rete, sostiene il procuratore svedese Daniel Suneson, ci sarebbero anche filmati di sorveglianza e le testimonianze dei passanti, in cui si riporta di una bottiglia usata come arma. Le foto della vittima scattate dagli investigatori, infatti, mostrerebbero delle ferite che sembrano essere causate da un oggetto contundente.

Nel frattempo l’ex ambasciatore americano in Svezia Mark Brzezinski ha accusato di razzismo le forze dell’ordini svedesi, parlando di “ingiustizia razziale”. L’avvocato di Rocky ha poi cercato di placare la polemica, dicendo che il suo assistito non pensa che la Svezia sia una “società razzista”.

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