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A Natale regalati uno studio fai-da-te

Pensi di poter fare meglio di Adele, Skrillex, Rihanna e Coldplay messi insieme, con contorno di Natalie Prass e doppio carpiato avvinghiato a Björk? È il momento di dimostrarlo, con il tuo nuovo home recording studio realizzato con poco meno di 200 Euro. Così potente da spedirti nel mondo delle registrazioni domestiche, così economico che puoi regalartelo, o regalare, senza troppi patemi
Officine Meccaniche - Foto di Santa Margaret (Angelica Schiatti)

Officine Meccaniche - Foto di Santa Margaret (Angelica Schiatti)

Oggi parliamo di home recording studio, vale a dire quell’insieme di attrezzature che consentono di registrare strumenti e voce al fine di realizzare, come minimo, un provino degno di questo nome. In realtà, le moderne apparecchiature digitali consentono di spingersi un po’ più in là, e con un po’ di pratica ottenere una qualità degna per piccole produzioni indie o per sbarcare nell’affollato, ma famelico, regno di Youtube. Un tempo, anche un umile home recording studio richiedeva qualche capatina al banco dei pegni, o alla banca degli organi, ma oggi per fortuna la spesa può essere ridotta a un paio di centoni. Tutto sta nello scegliere bene componenti e software davvero necessari.

Minimo necessario
La dotazione minima di un home recording studio consiste in un mixer, un dispositivo di registrazione di qualche tipo e un microfono. A questo minimo comun denominatore, tuttavia, andrebbe aggiunto dell’altro. Prima di tutto apparecchi per effetti e mastering, strumenti e un buon sistema di amplificazione. In un mondo perfetto ti basterebbe strisciare la carta di credito e scegliere tutto quel che ti passa per la testa, ma questo è un mondo crudele dove c’è chi parla di opera sentendo Il Volo e di musica classica ascoltando Allevi, quindi non c’è da stupirsi se pure il tuo portafogli reclami pietà. Il budget super mega ultra risicato che ci siamo posti come limite, 200 euro (euro in più, euro in meno), tuttavia, richiede di ragionare a mente lucida.

Registrazione e altro ancora

Al centro del tuo primo studio, laddove nascerà il prossimo Grammy, occorre un qualche dispositivo di calcolo, a cui demandare la gestione di un software musicale, del mixer e della registrazione. Non ti ci vorrà molto per pensare a un computer, ma va benissimo anche un tablet. Se proprio non ha a disposizione nemmeno questi, ci faremo bastare uno smartphone. Così, in un colpo solo, ti accaparri il 50% dello studio aggratis. A questo punto, però, serve un’interfaccia, vale a dire un apparecchio che ti consenta di registrare sorgenti esterne. La Roland Duo Capture funziona praticamente con qualsiasi dispositivo e costa davvero poco (70 euro): ci puoi collegare sia chitarra che microfono, inoltre ha un ingresso analogico aggiuntivo. Certo, mancano funzioni e connessioni avanzate, ma è pur vero che col budget a disposizione c’è da accontentarsi.

Microfono

Difficile, oggi, rinunciare a una bella performance vocale. Peccato che, in genere, i microfoni costino un patrimonio. iRig Mic di IK Multimedia (60 euro) è un modello a condensatore particolarmente adatto proprio alle registrazioni vocali. Lo puoi usare direttamente con un dispositivo mobile, iOS o Android che sia, o con la splendida scheda audio consigliata poco fa. Bene, siamo a 130 euro, daje che ce la facciamo.

Ascolto

Per sapere se sei il migliore sulla piazza, forse è pure il caso che ti ascolti. Come? I “pro” utilizzano sia monitor da studio che cuffie. Le cuffie consentono di effettuare con precisione i missaggi, mentre i monitor di lavorare sul risultato finale, specie quando si ha a che fare col mastering. Nel nostro mondo imperfetto e pezzente, tuttavia, ci rimangono 70 euro. Che fare? Consiglio di spenderli o in cuffie o in mini-monitor, per evitare di ritrovarti con due fetecchie.

Ricorda, infatti, che se ti ascolti in modo cheap tenderai a produrre con qualità cheap. Per le necessità di un home recording studio, e considerando che l’ascoltatore medio non sentirà i tuoi pezzi con un impianto da millemila euro, è meglio puntare su delle cuffie. A circa 70 euro trovi le AKG K121 Studio, dal rapporto qualità-prezzo praticamente ineguagliabile per i nostri scopi. In alternativa, ci sono le Sennheiser HD 203 (circa 50 euro).

Vuoi a tutti i costi dei monitor audio? A circa 70-75 euro si trovano gli Hercules XPS 2.0 60 DJ SET. Suonano piuttosto bene, ma preparati a smanettare un po’ coi controlli, per tenere il più piatta possibile la resa sonora.
A proposito, una nota importante: se non hai mai utilizzato cuffie o monitor da studio, preparati a sentire un suono FREDDO. La ragione è molto semplice: si tratta di sistemi di riferimento, ergo devono riprodurre ciò che effettivamente realizzi, senza aggiungere armoniche o “miglioramenti”. Ecco perché, per esempio, delle cuffie da Dj non vanno bene per un home recording studio: tendono a pompare in modo esagerato i bassi.

Software

Tecnicamente, siamo con le pezze al culo. Il budget è azzerato, e dobbiamo ancora pensare al software. Missione fallita? Muahahahah! Ma nemmeno per sogno. Esistono ottime applicazioni, sia per computer che per tablet, che ti offrono buona qualità senza spendere nemmeno un euro. Va da sé che ti devi accontentare, ma nemmeno troppo. In versione dimostrativa gratuita, valida per ben 60 giorni, per Windows e Mac, trovi Reaper, un software “all inclusive” pazzesco, ricco di funzioni di registrazione e di strumenti virtuali. Scaduti i 60 giorni, magari, avrai raggranellato i 55 euro necessari al suo acquisto. Di gratuito a tutti gli effetti c’è Anvil Studio, che può essere espanso con funzioni aggiuntive a pagamento. Nella scelta del software per computer, l’importante è che ci sia il supporto al VST, che ti dà accesso ai così detti “plugin”: programmini che arricchiscono il software stesso, con strumenti virtuali, effetti e tanto altro. Internet pullula di questi deliziosi plugin, e alcuni tra i migliori sono gratuiti.

Se invece hai un tablet, niente paura: ci sono tante app gratuite! La mia preferita, su iPad, è Music Studio. Disponibile in versione “Lite”, gratuita, è presente anche con una più completa edizione a pagamento (qualche spicciolo, niente paura). Poi ovviamente c’è Garageband, che te lo dico a fare. Più semplice e immediato, SampleTank Free, che si basa su “groove” preconfezionati.

Miglioramenti

Credici o meno, ma con 200 euro hai un piccolo home recording studio pronto a far esplodere la tua creatività. Certo, si tratta di una dotazione molto basic, e per questo ben propensa a miglioramenti, a patto di aumentare il budget. Una delle prime aggiunte che consiglio è una piccola tastierina MIDI, come la iRig Keys Mini di IK Multimedia (80 euro) o la Korg Nanokey 2 (50 euro). E poi pensa a dei monitor audio degni di questo nome. Le proposte sono tante, e i prezzi vanno da X a infinito. Diciamo che già a 150 euro le proposte si fanno interessanti.

Ci sono per esempio i monitor Kurbis di Thonet & Vander, dal suono bello pulito a 50 Watt di potenza. E poi i Mackie RMK CR4, belli robusti e dagli ottimi materiali; i KRK Rokit RP5, particolarmente adatti a pop e dance; e i Behringer MS40, forse un po’ vecchie come costruzione ma sempre evergreen.
E poi, sul serio, ricordati che qualsiasi sia l’apparecchiatura in tuo possesso, più di tutto conta l’esperienza. Leggasi: le ore che passi seduto a sperimentare. Quelle, ahimè, non le compri.

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