New Music Friday, le scelte di Rolling – 9 aprile 2021 | Rolling Stone Italia
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New Music Friday, le scelte di Rolling – 9 aprile 2021

Il cinema di strada di Guè Pequeno, l'elettronica terapeutica di Whitemary, il nuovo-vecchio album di Taylor Swift, i Brockhampton: le uscite da non perdere secondo la redazione di Rolling Stone

Gué Pequeno sulla digital cover di Rolling Stone - Servizio di Gabriele Micalizzi

Gué Pequeno

Foto: Gabriele Micalizzi

“Credo che tra un po’” Whitemary

Arriva dal jazz, ma fa musica elettronica. Scrive, suona, canta, produce da sola. E la sua Credo che tra un po’ è la novità più bella della giornata, almeno per la musica italiana. Con pochi elementi, anche nel testo, riesce a spiazzare e sedurre allo stesso tempo. “Credo che tra un po’ mi metto a urlare” è la frase-mantra della canzone, ma l’effetto è terapeutico.

“Data Crime” Zollo, Calibro 35, Xenboi

È il primo brano della seconda parte della “collana” del produttore di cui vi abbiamo scritto qui. Zollo ha collaborato per una decina d’anni con i Calibro 35, che ora ritrova con Xenboi. «È una fuga, un conflitto a fuoco tra il protagonista e le presenze che scoprirà essere solo nella sua testa. È un dialogo tra amici d’infanzia, tra fratelli di sangue, e non è servito scappare perché per loro il futuro non è mai esistito».

“Scusa” Mara Sattei

Presente Madame? Attorno a Mara Sattei ci sono aspettative simili. Sorella di tha Supreme, qui co-autore e produttore, debutta dopo la serie di pezzi chiamati Nuova registrazione e i duetti con il primo singolo per la Sony. «Scusa è una parola breve e concisa, ma con una risonanza enorme nella mia testa, che mi ricorda tutte le volte in cui ho fatto fatica a pronunciarla o scriverla, ma che ha successivamente cambiato la storia della mia vita in tanti punti. Saper chiedere scusa ci rende liberi».

“Se proprio devo” Giacomo Toni

Dopo l’anteprima video di Rolling Stone è arrivata sulle piattaforme la nuova canzone di Giacomo Toni, un pezzo sulla necessità di vivere “senza timone e con il vento nel petto”. «È nata da una frase sentita da un compagno di vita dopo una grigliata d’agosto prima di scendere in campo in un triangolare alle 3 del pomeriggio: “se proprio devo morire che sia in un campo di pallone”. Ho costruito il testo intorno».

“Penelope” Rachele Bastreghi feat. Silvia Calderoni

Dimenticate la leggerezza ultrapop di certe canzoni dei Baustelle. Il primo estratto da Psychodonna, che uscirà il 30 aprile, è un pezzo elettronico notturno con ospite l’attrice e performer Silvia Calderoni. «Penelope agisce alla luce del sole, tesse di giorno, io lo faccio di notte, nel caos, nel buio», ha detto Bastreghi.

“Che senso ha” Franco126

“Che senso ha stare coi gomiti al bancone tutto il giorno e riempire questo bicchiere fino all’orlo se poi non passa la sete?”. Inizia così il terzo estratto dal nuovo album di Franco126, che si apre nel ritornello super orecchiabile. È prodotto da Ceri, le chitarre sono di Colombre e Giorgio Poi.

“Gaslighting” Ginevra Nervi

La compositrice e producer elettronica fa praticamente tutto da sola nel nuovo estratto dall’EP Klastos che uscirà il 23 aprile. Scrive anche per il cinema e ha avuto una nomination ai David di Donatello per Miles Away, brano originale tratto da Non odiare di Mauro Mancini.

“Welcome 2 America” Prince

Registrato nel 2010 e mai pubblicato, l’album inedito di Prince Welcome 2 America uscirà il 30 luglio. Questo è il primo estratto, quasi uno spoken word, un discorso sullo stato dell’unione, con una nazione distratta dall’iPhone, vittima di un’overdose informativa, ostaggio dei monopoli, con un sistema educativo che non funziona.

“Fearless (Taylor’s Version)” Taylor Swift (9 aprile)

Ventisei canzoni, un’abbuffata che serve per riappropriarsi del passato scippato dai discografici che detengono i diritti dei primi album di Taylor Swift. In sostanza, è l’album del 2008 risuonato e ricantato di recente, con la complicità di Jack Antonoff, senza però stravolgerlo. Ci sono anche tracce inedite tratte dall’archivio, abbozzate all’epoca e rifatte oggi.

“Meditations” Sufjan Stevens

Non è il nuovo album di canzoni di Sufjan Stevens, ma una raccolta di dieci meditazioni per sintetizzatori. Seguiranno altri dischi, a cadenza settimanale: Lamentations, Revelations, Celebrations e Incantations. Il progetto si chiama Convocations ed è un omaggio al padre biologico di Stevens morto nel settembre 2020.

“Roadrunner: New Light, New Machine” Brockhampton

È uno degli album hip hop più attesi dell’anno. Il gruppo l’ha annunciato come più grezzo e meno pop del solito, una reazione all’anno terribile che molti hanno vissuto con una serie di canzoni nate da jam session. «Non siamo una boyband», ha detto Kevin Abstract, e si sente.

“They’re Calling Me Home” Rhiannon Giddens & Francesco Turrisi (9 aprile)

Pensate che il 2020 sia stato “l’anno peggiore di sempre”, come ha titolato il Time? Ascoltate le storie di sofferenza del vecchio folk e fatelo nelle versioni della coppia formata da Rhiannon Giddens e Francesco Turrisi. «Le canzoni tristi ti fanno sentire meglio», dicono i due.

“4:00 AM” Delgres (9 aprile)

Per gli amanti dei grandi mischioni: rock-blues creolo dalla Francia con dentro musica caraibica, un po’ di New Orleans e di Mississippi. «Il blues non è una musica triste», dice il cantante Pascal Danaë. A giudicare da quest’album è senz’altro vero.

“Fastlife vol. 4” Guè Pequeno & DJ Harsh (9 aprile)

“Attenzione: le liriche che state per ascoltare potrebbero urtare la vostra sensibilità”. Il quarto mixtape di Guè Pequeno, con DJ Harsh, si apre con un Disclaimer: è lifestyle esagerato “consigliato a chi ha visto almeno due film e letto due libri”. È cinema di strada con ospiti Salmo, Marracash, Gemitaiz, Lazza, Noyz Narcos, Night Skinny.

“La matematica dei rami” Max Gazzè (9 aprile)

«Facevamo dieci take, scegliendo la migliore», ci ha raccontato Gazzè. «Tutto live registrato con microfoni Telefunken e registratori a valvole. Non c’è alcun tipo di programmazione elettronica, posticcia o campionata». Contiene anche la cover di Del mondo presentata a Sanremo con Daniele Silvestri.