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New Music Friday, le scelte di Rolling – 21 maggio 2021

Il ritorno di Cosmo, la nuova canzone in inglese dei BTS, la storia incredibile di Allison Russell, i singoli di Lil Nas X, Green Day, Black Midi: le uscite da non perdere secondo la redazione di Rolling Stone

Foto: press

“Butter” BTS

È la seconda canzone in lingua inglese del gruppo chiave del K-pop, dopo Dynamite. Su YouTube ha già 43 milioni di visualizzazioni e oltre 4 milioni di like. I BTS la eseguiranno per la prima volta domenica ai Billboard Music Awards 2021.

“La terza estate dell’amore” Cosmo

Uno dei dischi italiani dell’anno (ok, siamo solo a maggio, ma lo si può già dire). È nato da una liberazione: dai confini di genere musicale, dai riti dell’industria, dall’isolamento della pandemia. È un disco in cui si torna a parlare di futuro. Cosmo ce lo ha raccontato qui.

“Blue Banisters” Lana Del Rey

Due mesi dopo l’uscita dell’album Chemtrails Over the Country Club, Lana Del Rey ha pubblicato a sorpresa tre canzoni tratte dall’album Blue Banisters: sono Wildflower Wildfire, Text Book e la stessa Blue Banisters. L’album dovrebbe uscire il 4 luglio.

“Outside Child” Allison Russell

Che disco, che voce, che storia. Magari il nome non vi dirà nulla, ma Outside Child è destinato a essere considerato uno degli album dell’anno di musica americana diciamo così tradizionale. Qui la nostra intervista.

“Call Me Cruella” Florence + The Machine

Florence Welch + Crudelia De Mon + Emma Stone = la canzone guida del film Disney Cruella che uscirà il 28 maggio. «Alcune fra le prime canzoni che ho importa a cantare erano di film Disney», ha detto Welch, «e perciò questo è la realizzazione di un sogno che avevo fin da bambina».

“VWETO III” Georgia Anne Muldrow

È lei l’erede di Erykah Badu e delle grandi voci non allineate del nuovo soul? Fa tutto lei: scrive, produce, suona. E spiega che il disco vuole incitare a trasformarsi tutti in supereroi.

“Butter Miracle Suite One” Counting Crows

Il ritorno dei Counting Crows, con dentro un po’ di epica springsteeniana: quattro pezzi, 20 minuti di musica. Adam Duritz ce ne ha parlato qui.

“Sun Goes Down” Lil Nas X

Un pezzo più meditativo, come lo chiama lui, dopo gli eccessi di Montero (Call Me By Your Name). Da guardare il video in cui il cantante lotta con la versione più giovane di sé.

“Invisible” Duran Duran

Il primo assaggio dall’album Future Past che uscirà il 22 ottobre è questo pezzo accompagnato da un video creato da un’intelligenza artificiale chiamata Huxley. Nick Rhodes ha definito la canzone una scultura sonora. Nel disco ci saranno collaborazioni con Giorgio Moroder, Mark Ronson, Lykke Li, Graham Coxon (Blur) e Mike Garson, pianista celebre per la collaborazione con David Bowie.

“Rest” Alanis Morissette

Un tributo a Chester Bennington dei Linkin Park, che la cantante aveva interpretato dal vivo dopo il suicidio del cantante, puntando il dito contro chi rende difficile la vita di chi è affetto da depressione e dipendenza.

“Like I Used To” Angel Olsen & Sharon Van Etten

La prima collaborazione fra le due cantautrici di culto fra chi ama le cose americane. È stata Sharon Van Etten a mandare la canzone a Olsen, che dice: «Il pezzo mi ha riportata ai primi tempi, prima che ci si aspettasse qualcosa da me, un tempo che ricordo come puro e vero».

“Nothing’s Special” Oneohtix Point Never & Rosalía

È il rifacimento con la cantante spagnola della traccia di chiusura dell’album Magic Oneohtrix Point Never.

“Sour” Olivia Rodrigo

Piccole Taylor crescono. All’album di debutto, Olivia Rodrigo è un po’ Swift, che compare nei credits dell’album, con un pizzico di Lorde e di Avril Lavigne. La teen star perfetta per questi tempi? Ne abbiamo scritto qui.

“Standing in the Doorway” Chrissie Hynde

L’omaggio di Chrissie Hynde al più grande di tutti: 9 canzoni di Bob Dylan scelte non fra le più famose.

“Sensational” Erika de Casier

R&B introspettivo dalla Danimarca, una versione intima della musica dal club che non a caso esce per l’etichetta 4AD.

“Amidst the Chaos Live from the Hollywood Bowl” Sara Bareilles

Quasi due ore di musica registrate nell’autunno 2019 all’Hollywood Bowl di Los Angeles dove Sara Bareilles andava a vedere i concerti mentre frequentava il college. Intanto la cantautrice è fra le protagoniste della serie Girls5eva sulla reunion di una girl band anni ’90.

“Showtunes” Lambchop

L’album nasce da un esperimento fatto da Kurt Wagner che ha cominciato a suonare il pianoforte con la chitarra, grazie al MIDI. «È stata una rivelazione, potevo arrangiare gli accordi e le melodie senza i limiti di chi scrive con la chitarra. Ho sempre voluto scrivere canzoni così».

“Citizen Penn” Linda Perry

È la colonna sonora del documentario su Sean Penn e contiene l’inedito cantato da Bono degli U2 Eden (To Find Love).

“Seeking New Gods” Gruff Rhys

Per gli amanti del songwriting vecchia scuola, l’album del leader dei Super Furry Animals è ispirato al Monte Baitou, al confine fra Cina e Corea del Nord, ma è stato registrato con Mario Caldato (Beastie Boys) fra Bristol e il deserto del Mojave in America.

“Scaled and Icy” Twenty One Pilots

Concepito e inciso a distanza, con un titolo che un gioco di parole con “scaled back and isolated”, ma anche l’anagramma di “Clancy is dead”, dove Clancy era il protagonista dell’album del 2018 Trench. Stanotte (ore 20 newyorchesi) il duo lo presenterà con l’evento live Twenty One Pilots Livestream Experience.

“Wink” Chai

Le Chai debuttano su Sub Pop con un disco eclettico, pieno di riferimenti inaspettati (dal neo soul al trip hop). L’hanno scritto in lockdown, ispirate da Mac Miller, dalle foto di Vivian Maier e da una serie tv anni ’90, Long Vacation. «La pandemia ci ha permesso di scoprire cosa significa per noi la musica», hanno detto.

“Pollyanna” Green Day

Il nuovo singolo dei Green Day dopo Here Comes The Shock è una canzone ottimista, dedicata «ai giorni migliori che vediamo all’orizzonte». È l’inizio di un nuovo progetto per la band? «Abbiamo tante opzioni diverse, vedremo quando arriverà il momento giusto. È il bello di far uscire musica in questi anni, nessuno sceglie al tuo posto».

“Wolves” Garbage

È il terzo estratto dal prossimo album della band, No God No Masters. «Questa canzone mi fa pensare a quando ero giovane e la mia personalità aveva due facce. Ho ferito tante persone nella mia vita, ne sono sicura, ma quando sei giovane e devi sopravvivere, non sai quanto è potente il tuo veleno», ha detto Shirley Manson.

“Chondromalacia Patella” Black Midi

È il nuovo estratto dal nuovo album Cavalcade che uscità il 28, con un titolo che fa riferimento a un infortunio al ginocchio subito da uno dei musicisti della band. Aspettatevi riff nervosi, una grande apertura a un passo dal jazz, un finale che è quasi un assalto.

“A Liquid Breakfast” Audrey Nuna

Dieci canzoni (di cui una con Jack Harlow e una con Saba) per soli 26 minuti di R&B modernissimo, digitale e scarno.

“Afrique Victime” Mdou Moctar

Di fan di Eddie Van Halen e ZZ Top ce n’è a bizzeffe. Che siano Tuareg e vengano dal Niger meno. Che facciano musica in modo brillante molti pochi. Sulla scia del mix culturale dei Tinariwen, Mdou Moctar riesce a produrre un disco rock che rock non è.

“Long Lost” Lord Huron

Chitarre twangy, armonie vocali d’altri tempi, richiami agli Spaghetti Western, pop-rock anni ’60: Long Lost è un viaggio in un’epoca del rock mitica e perduta.

“Flora Fauna” Billie Marten

Cantautrici sensibili alla riscossa. Flora Fauna è il terzo album dell’ex prodigio scoperto quand’era preadolescente su YouTube. Oltre a essere il più vario, è il primo dopo essere stata scaricata dalla Sony, «il giorno migliore della mia vita».

“Full-Throated Messianic Homage” Sons of Raphael

Pop arioso e sognante, rétro ma non in modo scontato. Loro sono i fratelli Loral e Ronnel Raphael, londinesi, e mescolano pop apparentemente facile e arrangiamenti da trip psichedelico. La loro musica sembra provenire da un luogo remoto.

“The Time Traveller” Perdurabo

Nato dalla collaborazione tra Davide Arneodo e Davide Tomat (!K7), è ispirato alle OOBE (Out Of Body Experience): ogni pezzo è pensato come una sorta di trip personale. Le tracce sono state scritte nel 2014 e riscoperte in un hard drive durante il lockdown.

“Sarà” Giacomo Toni

Dopo Se proprio devo, ecco il secondo estratto dall’album che Giacomo Toni pubblicherà in autunno. Sarà è un omaggio a un poesia di Pavese. «Gioca a sfuggire ai tratti nostalgici dei ricordi, e proietta una luce di speranza verso qualcosa che deve ancora venire».

“Guancia a guancia / Iena” Gomma

«Raccontano il modo in cui abbiamo vissuto il confinamento e il pensiero della “nuova normalità”. Avevamo promesso che avremmo sfruttato il silenzio di questo anno per reagire attraverso l’unico mezzo che abbiamo. Grazie per averci aspettato».

“Scende” Mobrici feat. Gazzelle

«In un giorno dei tanti passati insieme, io e Flavio ci siamo messi a suonare e così è venuta fuori Scende, prodotta da Filippelli. Per alcuni tratti, è una canzone distante dalle nostre cose, a livello di sound specialmente, ma ci siamo fatti trasportare dal momento. Liberi come fossimo altri, liberi esattamente come due amici accomunati dalla stessa passione».

“Bastone” Generic Animal

Prodotta con Fight Pausa, «l’ho scritta pensando a una canzone che mi sarebbe piaciuta a 12 anni. Non avevo mai pensato di potermi sentire così libero».

“Rapsodia contadina” Angelo Trabace

«Questa mia rapsodia» dice il pianista visto al fianco tra gli altri di Francesco Bianconi, Vasco Brondi e Dimartino «vuole essere una sorta di omaggio e metafora di un’Italia contadina: una società arcaica ancora non del tutto scomparsa, condizionata da riti, fiabe, superstizioni religiose e tradizioni orali. Mi piacerebbe definirla una specie di “musica selvatica” come quelle piante che crescono spontanee, libere, nei posti più imprevedibili e nelle situazioni più difficili».

“Gemelli (ascendente Milano)” Ernia

È la riedizione dell’ultimo disco di Ernia, arricchita da sei inediti. Tra questi c’è Di notte, in featuring con Sfera Ebbasta e Carl Brave. «Gemelli, e l’anno appena trascorso, sono stati sicuramente una tappa importante del mio percorso, ma non quella definitiva. Non esistono dischi perfetti, e sentivo che a questo mio ultimo progetto mancasse ancora qualcosa».

“Ponza” Laila Al Habash

«È una canzone colorata, ruvida e cristallina proprio come quell’isola, che anche se dico sempre che non voglio essere mai radicata in nessun posto tra tutti i posti al mondo forse è uno di quelli a cui sento di appartenere un po’ di più». Prodotta da Niccolò Contessa e Stabber.

“Alda Merini centravanti” Marta Tenaglia

«A volte la bellezza che non possiamo vedere ci esplode dentro gli occhi e serve qualcuno che ne sappia fare un tempio, un pigmento, un canto; serve darle nomi (tanti) e limiti (pochi) perché ci si possa avvicinare. E poi comunque nell’amore non c’è niente da capire, è un rischio tremendo. Come la letteratura, come i poeti che quando ci si avventurano rischiano la vita, la loro esistenza. Chi ride delle lacrime è perché non le sa piangere, e io faccio parte dei folli. Lo senti il tifo dagli spalti? Ci riconosci dagli sguardi: Alda Merini centravanti!».

“Un pezzo di universo” Gemello feat. Coez & Gemitaiz

«Ho bisogno di te ma non ho bisogno di te: è questo il senso di Un pezzo di universo, uno sguardo al passato per ricordare una relazione contorta, troppo per essere vissuta serenamente, ma che allo stesso tempo ha lasciato un segno. Insieme a Coez e Gemitaiz abbiamo dato vita al brano partendo dal ritornello scritto da Neffa, un grandissimo regalo per me».

“Dall’alba al tramonto” Levante

«Rappresenta tante cose speciali per me, prima fra tutte il coraggio di guardare il giorno che si spegne, vivere la paura della notte sapendo che ritornerà il giorno. Che in ogni fine c’è un inizio, con o senza di noi. Tutto va avanti, andrà avanti, andrà bene». L’8 giugno Levante pubblicherà il romanzo E questo cuore non mente.

“Le tasche bucate di felicità” Svegliaginevra

«È un disco pieno di me, una raccolta di molte cose che mi sono successe e di tutti i sentimenti che ho provato vivendole. Parlo di amori, di posti e di persone nel modo più onesto che conosco e questa è la cosa più bella, per me. Stilisticamente è figlio di tutto quello che ascolto, che mi piace e che mi influenza nella scrittura. Il titolo è una frase che rispecchia il mio modo di vedere la vita e le relazioni umane, il modo in cui vorrei arrivassero le mie canzoni, insomma, con le mani nelle tasche bucate di felicità».

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