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Morgan lavora più di te

Un programma radiofonico di divulgazione sui cantautori, due libri che usciranno prima di Natale, una collana di otto album di cover, mille canzoni inedite. Marco Castoldi lavora come un matto

Morgan lavora più di te

Morgan durante le registrazioni di 'Cantautoradio', in onda ogni sabato su Rai Radio 2 dalle 22 alle 23

Foto: Radio2

A Morgan è venuta un’idea. S’è messo in testa all’ultimo momento di inserire in una puntata del suo show radiofonico una conversazione al telefono con Franco Loi, poeta e saggista, «custode della lingua milanese». Chiede al pubblico presente in sala, una trentina di persone, di stare in rigoroso silenzio – l’uomo ha 89 anni e ha problemi d’udito. Morgan lo chiama Poeta. La conversazione è frammentata e difficoltosa. I due parlano dei plurali nel dialetto milanese, della strage di partigiani in Piazzale Loreto del 10 agosto 1944, di una Milano che non c’è più. Alla fine della telefonata, Loi chiede candidamente: «Senta, ma lei come si chiama?».

Cantautoradio, in onda ogni sabato su Rai Radio 2 dalle 22 alle 23, è uno dei programmi più singolari che vi possa capire d’ascoltare, un miscuglio d’improvvisazione e testi scritti. Morgan e la sua banda lo registrano all’Auditorium A della sede Rai di Corso Sempione, a Milano. Ogni puntata è dedicata a un grande cantautore: Fabrizio De André, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Franco Battiato, Umberto Bindi, Enzo Jannacci, Domenico Modugno. Morgan mette i suoi ospiti attorno a un tavolo – anzi, un ‘cantavolo’, come lo chiama lui – e chiede loro d’intervenire e di cantare in grande libertà. Tranne quelli con cui condivide numeri musicali, non li incontra mai prima della registrazione. Pochi minuti prima dell’inizio, i suoi musicisti preparano gli accordi delle canzoni. Sono Gianluca De Rubertis, Marco Carusino e Megahertz. «Prove? Zero», dice quest’ultimo.

Morgan sta in piedi su un lato del cantavolo e conduce la registrazione come un direttore d’orchestra. Anzi, come il leader d’una formazione jazz, giacché l’improvvisazione è parte integrante del programma. Quando sembra che la narrazione si stia trasformando in cazzeggio, Morgan trova il modo di sollecitare l’intervento giusto o di lanciare uno dei suoi monologhi in cui mischia parola raccontata e cantata. «Li scrivo di notte, quando c’è decompressione sonora. Per un musicista la notte è un foglio bianco».

Con lo schermo del portatile sotto gli occhi e uno strumento per le mani, Morgan suona e intanto spiega i testi dei grandi cantautori. Le sue interpretazioni analitiche mischiano approfondimento e un pizzico di poesia. È dannatamente bravo. Lui dice che è normale, perché «il cantautore è l’esatto incrocio fra il musicista e il poeta, che a volte partorisce un filosofo». Passa dal basso elettrico al piano a coda, dalla chitarra alle tastiere. Fa battute, sollecita gli interventi degli ospiti, governa il caos delle decine di fogli di testi e appunti sparpagliati sul tavolo. È instancabile. Quando un ospite si distrae, compie un gesto inaspettato per risvegliarne l’attenzione. Nell’epoca di TikTok, qualcuno è veramente interessato a una comunicazione di questo tipo? «Io sento la complicità del pubblico. Le persone sono contente di non essere trattate come coglioni».

Morgan ha scoperto di essere un divulgatore capace ai tempi della prima edizione di X-Factor. «Una volta che mi sono seduto a quel tavolo e ho cominciato a parlare, ho capito che avevo il dono di raccontare la musica, di far capire al grande pubblico cose altrimenti di nicchia. La sfida è rivolgersi a tutti, fornendo una chiave di lettura anche a chi non sa nulla, usando formule, come si usa dire, larghe».

Morgan e l’Orchestra dei Colli Morenici nella puntata di ‘Cantautoradio’ dedicata a Luigi Tenco. Foto: Rai Radio 2

Nel corso del programma succedono cose divertenti e po’ matte. Max Pezzali canta Rolls Royce di Achille Lauro con Morgan al piano e Lodo Guenzi che fai i cori con addosso una maglietta con la scritta “noia”. Oppure Morgan intona Bella ciao sulla musica di Come mai degli 883 e poi, al contrario, le parole di Come mai sulle note di Bella ciao. «Amo la radio. In un’epoca in cui vedi tutto e nulla ti interessa veramente, il solo audio costringe a concentrarsi».

«Cantautoradio è fuori da ogni regola», dice il regista Luca Bona. Due ore e passa di musica e chiacchiere anarchiche vengono catturate da un registrazione stereo, mentre voci e strumenti finiscono anche nelle 24 tracce di Pro-Tools. Il tutto è poi condensato in post-produzione in poco meno di 60 minuti di programma che Morgan monta in parte a casa. Farlo lo diverte. «La post-produzione è il lato più interessante. In quanto musicista, sono abituato a tagliare e condensare. Se ci pensi, l’editing è la vera composizione di oggi». Passa intere giornate a programmare nota per nota sintetizzatori vocali per far loro intonare canzoni che inserisce nel flusso del programma. «Per un singolo pezzo ci metto anche due mesi», dice ridendo.

Per essere un musicista che non pubblica un disco di inediti dal 2007, Morgan è straordinariamente attivo. «Mai visto qualcuno lavorare così tanto», dice l’autore del programma Roberto Manfredi, discografico e produttore con quaranta e passi anni d’esperienza. «Marco s’immerge completamente nella materia. Lavorare con lui è esaltante e complesso». Morgan ha una concezione del tempo diverso da quello dell’industria dell’intrattenimento e questo è un problema serio. «È da qui che deriva la fama d’essere ingestibile, non da altro. Per 57 minuti di programma, produce contenuti per 3 ore, arriva a scrivere 90 pagine di testi. È un lusso e assieme uno spreco. E nonostante questo lavoro preparatorio, è un genio dell’improvvisazione. Non sai mai che cosa accadrà».

Alcuni dei cantautori trattati dalla trasmissione saranno oggetto di album di cover già registrati (qualcuno già diffuso in streaming in un circuito limitato). Saranno pubblicati da RaiTrade. «È una collana che partirà nel 2019 che si chiama Romnag catna ovvero Morgan canta», spiega Marco. «Saranno Romnag catna Redenda, ovvero De André, Ordigne, Endrigo, Gomundo, Modugno, e poi Bindi, Battisti e altri, in tutto saranno otto volumi». Prima del Natale 2019, il cantante pubblicherà due libri per La Nave di Teseo. Uno conterrà una proposta di legge per la creazione di vincoli sui lavoratori creativi degli artisti, una reazione alla dolorosissima perdita della casa. L’altro è un libro illustrato adatto anche ai più piccoli intitolato La canzone perfetta, «dove cerco di codificare la forma-canzone spiegandola a un alieno. Conterrà anche la mia biografia, ma nel glossario».

Accusato d’essere un musicista dalla creatività inaridita, Morgan dice di avere più di 1000 canzoni inedite. «I discografici non le meritano, il pubblico sì». Intende pubblicarle una al giorno, in un sito a cui si accederà tramite abbonamento. Dice che non abbiamo idea di che cosa verrà fuori quando aprirà il vaso di Pandora. «Per me è una missione. Io non vivo. Io scrivo». Non appena finisce la registrazione del programma, chiede una Burn, si guarda attorno e domanda sollevato: «Adesso si può fumare, vero?». Gli fanno notare che il rilevatore di fumo potrebbe far azionare l’impianto di estinzione a spruzzo. Centinaia di litri d’acqua potrebbero piovere sugli strumenti. «No, tranquilli, ci ho già provato e non è successo niente».

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