Twenty One Pilots, la recensione del concerto all’Electric Ballroom di Londra | Rolling Stone Italia
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Un musical dei Linkin Park scritto da Lundini: siamo stati al “secret gig” dei Twenty One Pilots

Con e senza passamontagna, saltando sul palco come un pazzo, ieri sera Tyler Joseph ha intrattenuto con Josh Dun il pubblico dell’Electric Ballroom di Londra con un mix di alt rock, pop, rap. A questo punto siamo curiosi di ascoltare il nuovo album ‘Clancy’

Un musical dei Linkin Park scritto da Lundini: siamo stati al “secret gig” dei Twenty One Pilots

Tyler Joseph dei Twenty One Pilots all’Electric Ballroom di Londra

Foto: Burak Cingi/Redferns

«Ne facciamo un altro paio e andiamo via», dice scherzando col pubblico Tyler Joseph, quando i Twenty One Pilots sono saliti sul palco da una manciata di minuti. Siamo all’Electric Ballroom di Camden e l’occasione è un secret show, An Evening with Twenty One Pilots, parte di un tour che anticipa il nuovo album Clancy, in uscita tra due settimane (in Italia arriveranno nel 2025 con la tournée mondiale, con tappe a Bologna il 17 aprile e a Milano il 28).

Tanto secret, a dire il vero, il concerto non lo è: lo show (che porteranno adesso in altre città oltreoceano) è stato annunciato via Instagram e la tappa londinese vede un palazzetto che salta, canta, se la ride a ritmo incalzante fin dalle prime note. Cresciuto a pane e alt rock, il duo formato da Joseph (voce, tastiera, basso) e Josh Dun (batteria e percussioni) sembra aver perfezionato la performance ideale per saziare le frenetiche intuizioni musicali del progetto, da ormai un decennio a contrapporre territori alternativi a una coralità più diffusamente pop. In maniera cinica, quasi perversa, ma che ha l’importante qualità di non perdersi praticamente mai per strada.

Dopo l’uscita di scena di Nick Thomas e Chris Salih, con cui Joseph aveva formato la band, il rock più nudo e crudo si è mescolato al rap e all’hardcore. Tutto si è mosso sempre, insomma. E il Grammy ricevuto nel 2017 per Stressed Out, oltre all’incredibile successo di vendite dell’album che lo conteneva, Blurryface, sono state solo avvisaglie di quella progressione.

Il loro concerto sta da qualche parte tra un rave organizzato da Cosmo e una gara di freestyle a cui ti dà appuntamento Danny Brown. Sulle scale impazzite di pezzi come Pet Cheetah, Fairly Local e Holding On to You, la gente canta insieme a Joseph, che indossa il consueto passamontagna da cui si intravedono solo gli occhi. Una maschera a metà che, come lui stesso ha detto, rappresenta la personificazione delle insicurezze di ciascuno di noi.

A metà show toglie il passamontagna nel tripudio di un pubblico che viene regolarmente stuzzicato: «Siete davvero hot! È sempre incredibile tornare a Londra, e stavolta per noi è ancora più speciale». Se il live inizia con accenni al nuovo Clancy, con Overcompensate ad aprire le danze, il concerto si assesta poi sulle hit che hanno segnato Vessel e Trench, mentre l’onda luminosa dei cellulari riprende senza sosta quello che succede sul palco, per tutta l’ora e mezza dell’esibizione. «Grazie davvero, grazie mille», continua Joseph, mentre se la ride tra un pezzo e l’altro e torna a scatenarsi un secondo dopo. Per via della sua parlantina incalzante e giocherellona, lo spettacolo sembra a un certo punto un meta-musical dei Linkin Park scritto dagli autori di Una pezza di Lundini, per dire che tutto sembra surreale ma tutto funziona maledettamente bene, dai chitarroni alle chiacchiere.

Appena dopo il crescendo emo pop di Screen (“I’m standing in front of you, I’m trying to be so cool”), Tyler Joseph cambia di nuovo tutto, agguantando una chitarra acustica e annunciando il debutto dal vivo di The Craving (Jenna’s Version), dal nuovo album. È una dolce ballata country che a un certo punto fa pensare da qualche parte, in sala, sia arrivato The Tallest Man on Earth a doppiarlo. E mentre le hit di rito Next Semester e Trees fanno calare il sipario, ci rendiamo conto che la forza dei Twenty One Pilots sta davvero in questo brillante gioco di influenze che si specchiano, giocano tra di loro, parlano di amore e desiderio e poi urlano di vita punk.

Non aspettatevi niente di banale da questi due. Molto probabilmente, neanche dai brani di Clancy. Di certo non ci aspettavamo che dopo quasi due ore di salti e grida a squarciagola, una volta accese le luci partisse dagli amplificatori della sala Con te partirò di Andrea Bocelli.

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