«Si può fare»: cronaca del concerto ‘segreto’ di Samuel a Torino | Rolling Stone Italia
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«Si può fare»: cronaca del concerto ‘segreto’ di Samuel a Torino

Uno showcase in un cortile, gli ottoni della Bandakadabra, la pioggia che scompiglia i piani. La musica dal vivo riparte dai piccoli eventi. «Vogliamo creare un precedente», spiega il cantante dei Subsonica, presto in tour

«Si può fare»: cronaca del concerto ‘segreto’ di Samuel a Torino

Samuel a Torino

Un grande sole. Samuel canta il pezzo dei Bluebeaters accompagnato dall’orchestra Bandakadabra sotto la pioggia battente che ha battezzato la nuova stagione dei concerti live nell’era Covid-19. Doveva essere uno showcase segreto nel cortile dell’NH Hotel in Piazza Carlina a Torino, in quell’edificio che un tempo era Casa Gramsci, e il cantante dei Subsonica avrebbe dovuto suonare tutto il suo album solista Il codice della bellezza riarrangiato con gli ottoni magici della Bandakadabra davanti, anzi, sotto al pubblico raccolto sui balconi dell’albergo. Ma il meteo ha fatto lo sgambetto.

«Il nostro è un gesto simbolico per dare forza a un meccanismo che si deve riattivare, tutto un mondo legato sì allo svago, ma che dà da lavorare a tanta gente e ha un grosso indotto economico», aveva spiegato Samuel nella conferenza stampa prima dell’evento, antipasto di una tournée ancora in divenire. «E questo in un momento in cui i promoter hanno un po’ paura perché la regolamentazione non è ancora ben chiara. Stasera proviamo a creare un precedente per dimostrare che si può fare».

Certo che «un concerto dei Subsonica oggi sarebbe impensabile», dice Samuel. Ma ecco cosa si può fare: «Ho ridimensionato il mio progetto per essere economicamente sostenibile e dare la possibilità a quelle realtà interessate a fare live di farli. E Boosta sta facendo la stessa cosa. Se in una situazione di normalità avevi a che fare con uno spazio che poteva essere riempito in un certo modo, ora lo stesso spazio può accogliere solo fino a un certo numero di persone e quindi il tuo cachet deve essere ridimensionato».

Tour e show “a fisarmonica” dunque, adattabili alla capienza e alle possibilità di venue e promoter. La band che Samuel porterà in tour dopo stasera avrà grandezza variabile: «Oggi siamo qui in 14, altre volte saremo in tre o quattro. Non sappiamo ancora se si può viaggiare in furgone in più di sei: se siamo in otto significa che dobbiamo viaggiare con due furgoni, quindi con il doppio delle spese. Prima di confermare le date ci sono un paio di appuntamenti legislativi che stiamo aspettando, ma per forza di cose devi mettere in campo una certa capacità di previsione e follia».

Intanto, si può fare finalmente un concerto come stasera, garantendo il rispetto delle norme con un centinaio di fan attenti a tutte le nuove regole dei live in Fase 3, dalla misurazione della febbre all’ingresso alle distanze di sicurezza rese possibili anche dai balconi delle singole stanze dell’hotel. Un evento possibile anche grazie allo sponsor della serata, Martini.

La soddisfazione della sete di musica dal vivo dopo i due mesi barricati in casa e la Fase 2 di esplorazione del nuovo mondo. Chiusi in lockdown, molti dei presenti avranno cantato affacciati al balcone di casa; ora si ritrovano invece a cantare un paio di pezzi con Samuel costretto a una performance temeraria nel cortile a cielo aperto sotto di loro, insieme a un’altra affezionata frequentatrice dei live, l’acqua che cade dal cielo senza pietà, per quest’importante occasione accompagnata da lampi come luci strobo.

L’idea di questo showcase nasce da un precedente progetto di Samuel con i Motel Connection, il palco verticale del 2011: «Noi suonavamo sui balconi e la gente stava in strada. Allora ci è venuto in mente di riproporre lo spettacolo al contrario». E che spettacolo, a suo modo indimenticabile. Con la sana paura di uno dei grandi classici del live: non il contagio da coronavirus, ma il concerto annullato per maltempo. Così, Samuel esce comunque dal backstage, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, spinto a pieni polmoni dalla Bandakadabra, e parte con La statua della mia libertà, la libertà di fare anche solo per qualche minuto il proprio lavoro: cantare, far cantare e far ballare i fan, la gente.

Ed è una piccola festa, un importante, significativo spettacolo mignon, 10 minuti scarsi di felicissima normalità chiusi con la cover dei Bluebeaters, in levare: Un grande sole per levarsi di torno lo spettro del Covid.

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