Linea 77 in concerto: «Corna al cielo, figli di puttana» | Rolling Stone Italia
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Linea 77 in concerto: «Corna al cielo, figli di puttana»

La band torinese è tornata sul palco dell'Alcatraz con un live tritatutto, tra tanti ospiti come Subsonica o Ensi, fino al rapporto viscerale con il pubblico. E sembra che i vent'anni di carriera non siano mai passati

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«Corna al cielo, figli di puttana». È così che Nitto carica il pubblico per la foto finale di Linea 77 e fan in delirio alla fine del concerto all’Alcatraz di Milano, una serata che definire massiccia è poco. Locale sold-out (ma con il palco di lato, quindi capienza ridotta rispetto al solito) per un’ora e mezza di musica devastante, tra grandi classici e tutti i pezzi del nuovo EP Server Sirena.

E solo dopo un tris di canzoni tritatutto – Il veleno, Evoluzione e La caduta insieme a Victor Kwality – i Linea danno il benvenuto al proprio popolo arrivato a Milano da ogni parte d’Italia per quella che è a tutti gli effetti una serata-evento, considerata l’eccezionalità di questo live one-shot e la quantità e qualità degli ospiti saltellanti sul palco.

Unico grande assente il boss di casa Machete, Salmo, sostituito con risultati più che soddisfacenti da tre fan dei Linea tirati su da Dade per una versione solidissima di AK77, accompagnati da Dj Slait presentato peraltro come «la persona più bella dell’hip-hop italiano».

E, ok, anche se i Linea dicono di averci provato a invitarlo, non c’era neanche Tizianone Ferro: a cantare le sue parti di Sogni risplendono ci ha pensato tutto l’Alcatraz, generosissimo nello sgolarsi e risplendere dall’inizio alla fine dello show.

Axos, dopo aver dato tutto se stesso su Prison, racconta di quando «arrabbiato» ascoltava i Linea 77 con le cuffiette sul bus, Hell Raton è felice come un bimbo e parla semplicemente di sogni realizzati (doppia passerella per lui per Play & Rewind e Fantasma), la mente dietro Server Sirena – il sempre mascherato The Bloody Beetroots – regala una performance da terrorista sonoro, mentre la Torino Connection è ben rappresentata da Ensi e una fetta golosa di Subsonica (Samuel e Ninja), insieme a Nitto & Co per Sangue nero, Cielo piombo e 66.

Tra il pubblico dell’Alcatraz qualcuno scherza sull’età media dei presenti, vero, ampiamente over 30. Ma Dade intercetta in prima fila un fan che dichiara 18 anni, suscitando invidia diffusa, e non sono pochi i genitori con figli che – bambini o pre-adolescenti che siano – cantano tutte, ma proprio tutte le canzoni dei Linea 77: niente paura quindi, il passaggio di testimone è assicurato.

«Come cazzo fanno i gruppi che parlano tra una canzone e l’altra? Cosa cazzo avranno da dire?» si chiedono i Linea a un certo punto del concerto, serratissimo, hardcore, con poche, pochissime pause per prendere fiato. Ritornelli sbraitati, riff bellicosi e ritmica incendiante lasciano poco spazio alle chiacchiere, ma dopo Inno all’odio arriva una esplicita presa di posizione anti-fascista: «Noi odiamo chi odia».

Amore viscerale è invece il sentimento che lega i Linea 77 e i propri fan, un rapporto che va avanti ormai da oltre vent’anni e non sembra accusare il passare del tempo: la musica non è certo finita, sempre e comunque con il medio alzato al cielo.

Scaletta:

Il veleno
Evoluzione
La caduta (con Victor Kwalityz)
Present-arm!
Senzalternativa (con Jack the Smoker)
Inno all’odio
Prison (con Axos)
La musica è finita
Sangue nero (con Ensi)
Moka
Sogni risplendono
Play & Rewind (con Hell Raton)
Cielo piombo (con Samuel)
Il mostro
AK77
66 (con Subsonica)
Fantasma (con Hell Raton)

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