FestiValle, la cultura che vibra nella Valle dei Templi | Rolling Stone Italia
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FestiValle, la cultura che vibra nella Valle dei Templi

La nona edizione del festival di Agrigento ha confermato le aspettative. Quando cura del luogo e della programmazione si trovano, la magia è pronta a disvelarsi. Il report

FestiValle, la cultura che vibra nella Valle dei Templi

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Foto: Fabiana Amato

La musica offre una possibilità in più per ribaltare la normalità. Perché in fin dei conti, lo sappiamo bene, della normalità siamo stufi. Quando la musica ribalta le convenzioni, come è accaduto quest’anno a FestiValle, allora diventa luogo in cui una comunità può ballare e suonare fino a tarda notte. Tutto ciò in un luogo speciale: Agrigento, Sicilia, nell’incantevole scenario della Valle dei Templi.

La nona edizione di FestiValle (dal 7 al 10 agosto) ha raccolto dati importanti: oltre 14 mila presenze, il tutto esaurito e una platea di artisti che si muoveva tra cantautorato, elettronica, sonorità mediterranee. La prima sensazione subito dopo aver varcato l’entrata della Cava di Tufo (una delle tante location in programma) è che FestiValle vuole essere spazio virtuoso. Anzi, un palcoscenico creativo in cui la musica regna nelle sue sfumature come l’eccezionale videomapping site-specific alla Caver per rendere l’esperienza ancora più immersiva e irripetibile.

Un festival quest’anno più che mai impegnato sul fronte sociale. Ogni artista, ogni gruppo, ogni soggetto aveva qualcosa da raccontare. Una battaglia, un’idea, un pensiero. Prendete Vinicio Capossela, che nella prima serata ha unito la sua musica con discorsi sulla pace, il genocidio e le libertà sociali.

Foto: Fabiana Amato

Poi è chiaro, FestiValle è anche un’esperienza che serve a staccare un po’ la spina. Sollevare i piedi da terra, mentre quel leggero e fresco filo di vento arriva dal panorama esteso di fronte a te, nel parco archeologico della Valle dei Templi. Verso l’una e mezza di notte, alla quarta dose di taurina, arrivano gli Acid Arab. La loro musica arriva da un altrove, attraverso ritmi e melodie orientali che si mescolano a sonorità techno e acid integrando elementi della musica mediorientale, come gasba, dabkeh e raï. I suoni arrivano veloci, quasi spaccano i timpani, mentre il terreno vibra.

Anche quest’anno FestiValle ha offerto il giusto connubio tra icone della musica e talenti emergenti di fama internazionale. Carl Craig, Adi Oasis, Bassolino, Alessio Bondì, giusto per fare qualche nome. E poi c’è lei, Cherise.

Ecco, Cherise è un ottimo esempio per spiegare lo spirito di FestiValle. L’artista jazz inglese ha incantato il pubblico al tramonto, nel giardino della Kolymbethra, portando con sé una voce che risuona calda, accogliente, ma anche decisa. Mentre cantava, la sensazione era che lo facesse con l’intenzione di includerci tra le sue note, quasi raccogliendo tutto il pubblico nel suo stesso palco. Poi, a concerto finito, Cherise si siede accanto a un tavolino con i suoi vinili che vende da sola. Ed è così che capisci quanto sia bello vivere di musica fatta con il cuore.

Per la sua nona edizione, FestiValle si conferma luogo di creazione, in cui ogni musica trovo luogo per farsi ascoltare. Una line-up per ogni gusto e sfaccettatura, in cui sentirsi parte di un progetto più grande. Un’esperienza musicale, artistica e culturale tra spazi che risuonano musiche sempre nuove. E allora mi chiedo: sono già uscite le date della prossima edizione?

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