Damiano David è arrivato in Italia. Tocca dirlo, perché credo viva negli States e perché quella di ieri sera ad Assago era la prima data italiana del suo tour mondiale in seguito alla pubblicazione del disco solista Funny Little Fears.
Il concerto che abbiamo visto ieri sera, lo diciamo senza giri di parole, era a tutti gli effetti il concerto di una popstar che ha calcato palchi giganti. Si capisce subito. Potremmo dire generalmente che Damiano è uno simpatico spaccone, uno che a 26 anni ha già avuto la benedizione di un sacco di gente, uno che ha flirtato con Taylor Swift durante l’esibizione ai VMAs, uno che ha sentito Mick Jagger dire a lui e ai Måneskin: «Siete bravi». Quella roba ti cambia, ti fa andare a un livello superiore. L’Italia diventa un posto dove torni quando è Natale, a trovare i tuoi, ma nella testa sei andato oltre.
Eppure, allo stesso tempo, l’Italia è ancora un palco importante. Perché è qui che forse Damiano ha incontrato le difficoltà maggiori. Perché per i fan del ruooock i Måneskin non erano abbastanza ruooock, perché se passi da X Factor al Rock in Rio un po’ di disturbi delle vie biliari li fai venire.
Lui rimane uno spaccone, dicevamo. Canta bene, padroneggia il palco e sa benissimo che qui il pubblico lo vede in maniera diversa. La gente l’ha visto crescere, diventare gigante, poi rompere il sogno della band italiana che ce la fa all’estero per prendersi i suoi spazi. Lui sa tutto, legge tutto. Lo conferma anche prima di fare un pezzo quando dice: «Non credete alle stronzate, non ci odiamo. Sono cresciuto, un giorno qualcosa si è rotto, non riuscivo a esser capito. Ma era una cosa mia, non ha niente a che fare con gli altri componenti della band. Ho 26 anni. Sto provando cose».
Per questo, stasera, chi si aspettava di sentire pezzi della band che l’ha reso famoso è andato a casa a bocca asciutta. Questo è un Damiano nuovo, che vuole provarci da solo mettendo da parte quello che è stato. E il concerto, tornando agli USA, è decisamente il concerto di una popstar che potrebbe venire da uno dei 50 Stati membri. Il set è minimale, da festival. No effetti speciali, solo band e coristi e una bella scritta luminosa sullo sfondo. Tutti i pezzi sono in inglese, e lui a un certo punto scherza pure di non saper più parlare la sua lingua. L’unico momento decisamente italiano e di cui il pubblico aveva bisogno è quando arriva sul palco Cesare Cremonini e insieme fanno La stella di Broadway.
Fila tutto super liscio. I pezzi del nuovo album, l’ospite, il petto nudo che tanto piace alle mammeskin presenti in gran numero. Come le popstar estere (de novo) infila anche qualche cover: Nothing Breaks Like a Heart di Mark Ronson e Locked Out of Heaven di Bruno Mars. A un certo punto introduce un pezzo che si intitola Mysterious Girl. Una ragazza vicino a me urla: «Sono io!!!».

Damiano David. Foto: Giuseppe Craca
Damiano piace perché è una star. Ce l’ha scritto in faccia, lo abbiamo capito ai provini del talent che l’ha reso famoso, si vedeva anche quando cantava per le strade di Roma raccogliendo le monete nel cappello. Damiano è una star che fa una vita da star con una fidanzata star. E qualsiasi cosa faccia rende sempre tutto molto semplice. Proprio come, sapete chi? Le star. Che sia esibirsi col culo di fuori a premi internazionali (VMAs 2022) o come ora, vestito sartoriale, mentre esegue i pezzi del suo nuovo album. Nel suo futuro ci saranno altri dischi ma potrebbero esserci anche dei film, la reunion dei Måneskin o quello che vi pare. Il talento c’è, la sicurezza di chi vuole spaccare e l’ha già fatto pure. Il suo ultimo singolo è insieme a Tyla e Nile Rodgers, per dire.
E il suo concerto è proprio così: un’ora e mezza di un performer rodato e che non si spaventerà di certo davanti a un palazzetto quando ha già aperto un concerto degli Stones. Certo, l’effetto corale che si raggiunge con Cremonini e con un pezzo italiano già molto noto è difficile da tenere tutto il live. Ci sarà anche il tempo per trovare una dimensione sonora più personale. A un certo punto però succede un’altra cosa molto italiana. Prima del brano Tango, dice: «Su questa mi pigliavano per il culo sui social. Ora però sto facendo un tour mondiale quindi potete anche succhiarmi il cazzo». Ve l’avevamo detto che era uno (simpatico) spaccone.














