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Avril Lavigne al Forum di Assago: non fateci scendere dalla macchina della nostalgia

Vent'anni dopo 'Complicated' la cantante torna in concerto in Italia: le hit, il tributo ai Blink-182 e pure un leggerissimo (issimo) pogo. Tutto in un'ora e trenta di concerto. Il nostro racconto

Avril Lavigne. Foto dal profilo Instagram ufficiale

Come si parla di un concerto di Avril Lavigne nel 2023? È una bella domanda: solo qualche anno fa, per esempio, non sapevamo se Avril avrebbe fatto un tour così. C’è stato un periodo, intorno al 2015, in cui lei e la sua musica sembravano ormai roba del passato, complice il cambio dei gusti delle persone ma pure una malattia, la sindrome di Lyme, che l’aveva fatta sparire un po’ dalle scene. Per la serie: abbiamo dato, ci siamo divertiti, mo’ basta. Poi succede che torna di moda ascoltare le cose che andavano troppo pochi anni prima e il pop punkettino degli early 2000’s, che alcuni speravano di non sentire mai più, torna in classifica grazie ad artisti come Machine Gun Kelly, Yungblud, eccetera. Roba che comunque, rispetto alle canzoni velocizzate di TikTok, sembra Bach.

Tornando a noi, Avril diventa una veterana e non ha neanche 40 anni: nuovo disco, nuovo tour, stessa estetica di sempre. Si riparte. Senza menzionare il fatto che sembra di avere davanti la stessa di allora (sarà lei o sarà Melissa Vandella, la sosia al centro di mille teorie cospirative?), il concerto sold out al Forum di Assago è la conferma del discorso dell’eterno ritorno che facevamo prima.

Mentre ci rechiamo ad Assago, vediamo in metro un gruppo di ragazze vestite con corsetti neri, tinte approssimative e trucco pesante. Pensiamo: queste sicuro vanno dove andiamo noi. Risposta sbagliata: scendono a Porta Genova, qualche fermata prima. Erano, in effetti, troppo giovani. Al concerto c’era più o meno tutta gente che aveva già suonato la campana dei 35.

Quando arriviamo al Forum il concerto sta per cominciare, si inizia con Bite Me, pezzo dall’ultimo disco Love Sux, prodotto da Travis Barker (occhio che i Blink torneranno, in questo racconto). Le vere protagoniste però sono le canzoni vecchie, e ce ne sono un sacco: Avril ha fatto molte più hit di quello che crediate. Riesce sicuramente a farci un concerto intero senza farti sentire in ritardo di qualche disco. Il concerto è un totale prodotto per nostalgici: non ci sono particolari guizzi musicali, scenografici (sui led video vecchi e qualche lyric) o di racconto. Un’ora e un quarto (viva i concerti brevi) in cui spara una via l’altra tutte le sue canzoni famose.

A un certo punto suona pure la batteria, ma si vede lontano un miglio che non ha voglia/lo strumento è in playback (non sappiamo quale delle due). Chissenefrega, il video col telefono l’han fatto tutti. In un altro momento invece c’è un tributo ai Blink-182 (ve l’avevamo detto che tornavano): prende il microfono e insieme alle band di apertura, i Girlfriends e Phem, suona All the Small Things. Si svegliano tutti. Poi c’è Nobody’s Home con la chitarra, My Happy Ending, Girlfriend (sognavamo la versione col ritornello in italiano, ma siamo andati a casa delusi).

Poi Complicated, Sk8r Boi, I’m with You. I singoli del suo ormai ventennale disco d’esordio, Let Go, ci sono tutti, ma pure gli altri. Quando parte Sk8r qualcuno abbozza pure un leggero pogo: dura pochissimo. Come a un vero concerto rock però qualcuno sviene: è una ragazza, si rialzerà subito dopo aver bevuto un sorso d’acqua («Qui dentro si muore di caldo», ci dice. Ha ragione). Per tutto il concerto palloni giganti e coriandoli volano sul pubblico, Avril va avanti e indietro chiedendo “Ciao Milano, r u having fun?“. Massì Avril, ti diciamo di sì. Difficile non farsi venire un colpetto al cuore quando si sentono tutte quelle hit di fila.

Nel mentre, la vediamo che va a destra e sinistra con quella gonnellina a quadri e quel look un po’ punkettino da MTV che ce l’ha fatta stare simpatica vent’anni fa e ci chiediamo se dentro si senta ancora così, un po’ casinara, di quelle che facevano il dito medio alle telecamere, o se anche lei, in fondo, abbia maledetto il ritorno di quegli outfit. Al pubblico del Forum importa poco, l’importante è non scendere dal treno della nostalgia. Siamo ancora tutti giovani e ci stiamo divertendo.

Mica a caso in scaletta c’è anche Here to Never Growing Up, che dice: “Singing radiohead at the top of our lungs / If you stay forever, hey / We can stay forever young“. Sì, tutto bello, però alle 22:30 finisce tutto. Non ci dispiace affatto: forse lei non li dimostra, ma noi i quasi 40 li sentiamo tutti.

La scaletta:

Bad Reputation
(Joan Jett song) (Intro)
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Bite Me
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What the Hell
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Here’s to Never Growing Up
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Complicated
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It Was in Me / Dare to Love Me
(Instrumental)
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When You’re Gone
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Nobody’s Home
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My Happy Ending
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I’m a Mess
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All the Small Things
(blink‐182 cover) (with Girlfriends)
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Hello Kitty
(Interlude)
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Love Sux
(Avril on drums)
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Girlfriend
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Love It When You Hate Me
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Sk8er Boi
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Encore:
Head Above Water
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Avalanche
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I’m with You

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