Le 17 canzoni fondamentali del College Rock | Rolling Stone Italia
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Le 17 canzoni fondamentali del college rock

Bravi ragazzi con le chitarre. Dai R.E.M. ai Pixies, dai Replacements ai Feelies, ecco i brani più importanti dello stile che negli anni '80 ha definito le radio delle università americane

Le 17 canzoni fondamentali del college rock

I R.E.M. alla Aragon Ballroom di Chicago nel 1984

Foto: Paul Natkin/Getty Images

È l’unico genere che riporta nel nome il livello scolastico di chi lo ascolta. Il college rock è esattamente quel che sembra: musica intelligente e divertente per passare del tempo con gli amici e bere birra, idealmente il venerdì sera, in autunno, dopo la fine dell’ultima lezione della settimana.

È nato alla fine degli anni ’70 ad Athens, in Georgia, con i Pylon, un’assurda e originale band dance-punk. È stato definito dalle chitarre brillanti e strane dei R.E.M., che hanno poi influenzato tutto il rock alternativo anni ’90. La scena comprende anche band del Midwest come Replacements ed Embarrassments, gruppi power pop come i Connels e i Let’s Active, la musica giocosa e raffinata dei gruppi del New England come Pixies e Throwing Muses, e molti altri.

Ecco la nostra guida alle canzoni più belle.

“Cool” Pylon

Questa band influente di Athens ha preso il dance-punk tagliente di gruppi britannici come gli Au Pairs e i Gang of Four e l’ha trasformato in qualcosa di fresco e accessibile, coniando il motto “everything is cool” per tutti gli studenti della scuola d’arte in cerca di sballo a buon mercato.

“Radio Free Europe” R.E.M.

Il loro primo singolo per una piccola etichetta locale era veloce e sognante, e ci guidava verso un nuovo tipo di mistero rock’n’roll. Questa versione ha la stessa forza che i R.E.M. avrebbero sviluppato nello storico debutto del 1983 Murmur.

“Celebrity Art Party” The Embarrassments

Da Wichita, Kansas, gli Embarrassments erano quattro tizi con gli occhiali, un gran senso dell’umorismo e la passione per grovigli di chitarre potenti e vorticosi. Chi va alle feste delle celebrità dell’arte? “Art Carney!”. Forse Don Knotts è tornato a casa.

“Take the Skinheads Bowling” Camper Van Beethoven

I Camper Van Beethoven si sono formati all’UC Santa Cruz e hanno riempito le loro canzoni di battutine tutte da cantare. Skinheads è stata una hit delle radio del college ed è finita anche tra gli ascolti dei liceali.

“Watusi Rodeo” Guadalcanal Diary

Una canzone brillante sul colonialismo culturale avvolta in un folle abito surf rock, scritta da questa grandiosa band della seconda generazione di Athens. I Guadalcanal Diary erano sempre alla ricerca della sincerità, atteggiamento tipico di tutte le band college rock.

“Black and White” the dB’s

Chris Stamey e Peter Holsapple dei dB’s erano due fan dei Beatles del North Carolina che si sono trasferiti a New York per dimostrare di essere dei grandi maestri del pop. L’hanno fatto con canzoni come questa tesa e scontrosa, estratta come singolo dal primo album.

“Every Word Means No” Let’s Active

Se c’è un produttore che ha inventat il sound del college rock, quello è Mitch Easter, che ha prodotto i primi fondamentali dischi dei R.E.M. Il debutto della sua band del North Carolina era pieno di canzoni brillanti e sfuggenti come questa, guidata dalla voce tagliente di Mitch e dalla grande batterista Sara Romweber.

“Satan” Love Tractor

Un’altra band stramba di Athens: i Love Tractor sono nati nel 1980 e sono ancora in attività con i loro pezzi strumentali particolari e stranamente emozionanti. Satan, da Themes From Venus del 1989, dimostra che sanno anche scrivere grandi pezzi rock.

“Watch Her Fall” Dumptruck

Seth Tiven si è trasferito da Wesleyan a Boston dove ha messo a punto una sua particolare versione del post punk. Se l’eccesso di dolcezza è il tallone d’Achille del college rock, non è mai stato un problema di Seth: Watch Her Fall è pieno di rincuorante rabbia da ragazzo triste.

“Ron Klaus Wrecked His House” Big Dipper

I Big Dipper nascono dall’unione di membri di Embarrassment e Volcano Suns. Il loro pezzo migliore è questo inno su un tizio che organizza una festa fuori controllo, versione indie rock di una goffa commedia anni ’80.

“Try” The Connells

A giudicare dalla loro musica, i Connels erano i tipi di ragazzi che mettevano sempre la camicia nei pantaloni e non dimenticavano mai di chiamare la mamma nel weekend. La loro musica è piena di pura meraviglia: alt pop del Sud con un pizzico di ballata britannica.

“24” Game Theory

Scott Miller dei Game Theory era un genio della scrittura (e più avanti anche un eccellente critico rock), e la sua enorme sapienza viene fuori in questa bella ode post R.E.M. sulle difficoltà affrontate dai ventenni.

“I’ve Been Tired” Pixies

Sono diventati delle rockstar dell’alternative rock, ma questa splendida band di Boston non è mai stata più “college” di così, con Black Francis impegnato a impressionare una ragazza con il suo sogno di diventare il prossimo di Lou Reed.

“Not Too Soon” Throwing Muses

Kristin Hersh e Tanya Donnelly hanno portato un po’ di poesia femminile alla scena. Not Too Much mette insieme chitarre ronzanti, spirali di voci, brio punk e un piglio da girl group anni ’60 per creare qualcosa di strano e glorioso.

“So You Think You’re in Love” Robyn Hitchcock & the Egyptians

Con i Soft Boys, il cantante e autore Robyn Hitchcock ha portato lo stile dei Beatles e di Syd Barrett nella scena punk britannica. Quello strambo idealismo anni ’60 è rimasto nella sua produzione solista e questo brano rappresenta il suo momento pop più efficace.

“Alex Chilton” The Replacements

I Big Star di Alex Chilton erano per il college rock quello che i Velvet Underground erano per il punk, ed è giusto che questi romantici pieni di birra riempissero le radio del college con una ode al loro maestro.

“Let’s Go” The Feelies

Il secondo bucolico LP dei Feelies è stato prodotto da Peter Buck, e neanche i R.E.M. hanno suonato tanto dolci quando la band di Let’s Go. Il testo borbottato parla di vivere fino a notte fonda, la musica ha qualcosa dell’inno. È il suono di chi è volato fino al paradiso del jangle pop.

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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