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La musica torna nei club con capienza al 100%, pubblico in piedi e senza distanziamento

Il primo mini-tour del ritorno alla quasi normalità è degli Eugenio in Via di Gioia che tra pochi giorni torneranno a suonare in locali come Estragon, Orion, Alcatraz. Si-può-fare!

Foto: Matteo Bertelli

Mentre gli altri puntavano sul nero, pessimismo nero, loro piazzavano la fiche sul rosso. Mentre i colleghi cancellavano loro malgrado le date autunnali, loro le tenevano lì. Mentre altri erano increduli, loro speravano. E così, quand’è arrivato il via libera ai concerti nei club con capienza al 100% e pubblico in piedi, senza distanziamento, gli Eugenio in Via di Gioia erano pronti. Ora c’è da capire se sarà pronto anche il pubblico.

È del gruppo torinese il primo mini-tour dopo il decreto che ha limitato le capienze negli stadi, nei palasport e nelle discoteche, ma non nei club dove si può tornare al 100% (lo abbiamo spiegato qui). Gli Eugenio si esibiranno il 28 ottobre al Teatro Concordia di Torino, il 2 novembre all’Estragon di Bologna, il 3 all’Orion di Roma (dove per motivi logistici si terranno due concerti), il 9 all’Alcatraz di Milano. Sono concerti sold out da tempo, ma il solo fatto che si tengano è una grande notizia: è un primo passo verso la ripartenza.

«Per accedere», spiega Stefano Pieroni, COO dell’organizzatore Vertigo, «sarà necessario esibire il green pass e tenere la mascherina per l’intero concerto. I locali inoltre non devono avere riciclo interno dell’aria. Pur non essendo previsto dal decreto, faremo anche il controllo della temperatura». Il tutto ovviamente può avvenire nei locali che si trovano in zona bianca (tutta l’Italia lo è da tempo).

Secondo alcuni proprietari e organizzatori, il decreto non è sufficientemente chiaro e tenere un concerto in un live club al 100% senza distanziamento può essere pericoloso: che cosa accade se l’amministrazione locale interpreta il decreto in un altro modo? Il punto è che il decreto parla di capienza al 100%, ma non fa accenno al distanziamento, né ai posti in piedi o a sedere. Vertigo e gli Eugenio ha superato l’ostacolo dialogando con politica e amministrazioni cittadine. «Tramite i rappresentanti di categoria di Assomusica abbiamo parlato con stretti collaboratori del ministro Franceschini e abbiamo ricevuto rassicurazioni: ciò che non è vietato dalla legge è consentito», e quindi anche fare concerti nei club al 100%, in piedi, senza distanziamento. «Abbiamo ovviamente preso contatto con i comuni in cui si tengono i concerti, abbiamo chiesto la loro interpretazione della norma e domandato se ci avrebbero rilasciato la licenza che per legge va chiesta per ogni spettacolo».

Non tutti pensavano che il decreto concedesse questa libertà. «C’era effettivamente dell’incredulità: è troppo bello per essere vero. E ci siamo disabituati a vedere concerti al chiuso, sono curioso di vedere la risposta del pubblico, se verranno tutti. Aggiungi che non è facile ripartire, alcuni professionisti a causa del lungo periodo di stop non lavorano più nel mondo della musica». Gli spettatori terranno davvero le mascherine per tutta la durata del concerto? È una delle incognite, ma secondo Pieroni «il pubblico degli Eugenio è particolarmente rispettoso e composto, attento. Sono sicuro che si presenteranno tutti e che rispetteranno le norme e il prossimo. È importante che la gente venga, per dare un segnale di ripartenza».

A forza di aspettare la ripartenza dei concerti, gli Eugenio sono lievemente invecchiati

Un mese fa gli Eugenio in Via di Gioia scrivevano su Instagram fa che «in tanti ci state scrivendo e chiedendo se e quando ci saranno i “famosi 4 live”, rimandati da marzo 2020, ora in programma a ottobre-novembre 2021. La verità è semplice: non lo sappiamo». Ora lo sanno. «Settimana dopo settimana, nei sondaggi nelle storie di Instagram abbiamo chiesto ai nostri fan: noi vogliamo provare ad aspettare, voi che ne pensate?», spiega Eugenio dalla sala prove dove il gruppo sta preparando il concerto. «Abbiamo raccolto un po’ di feedback e abbiamo resistito, noi e loro».

«Noi siamo stati fra i primi a rimandare le date, tra l’altro avevamo appena finito le prove generali, e ora abbiamo la fortuna di essere i primi a ripartire. È come avere schiacciato ‘pausa’ e ora ‘play’. So che altri artisti si stanno organizzando per esibirsi nei club e questa cosa ci fa felici. Dall’altroieri siamo in full immersion con le prove, con noi saliranno sul palco i fiati. Siamo increduli e ci stiamo caricando a vicenda. Se finora abbiamo curato il corpo è venuto il momento di curare lo spirito e ricreare con la musica un senso di comunità che tende alla bellezza».

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