Sinéad O’Connor evoca la regina del gospel per parlarci di Black Lives Matter | Rolling Stone Italia
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Sinéad O’Connor evoca la regina del gospel per parlarci di Black Lives Matter

Colpita dalla vicenda di George Floyd, la cantante irlandese ha pubblicato una versione di ‘Trouble of the World’ di Mahalia Jackson. Sarà inclusa nel prossimo album ‘No Veteran Dies Alone’

Sinéad O’Connor evoca la regina del gospel per parlarci di Black Lives Matter

Sinéad O’Connor

Foto: Donal Moloney

Nel momento in cui Sinéad O’Connor ha saputo dell’omicidio di George Floyd ha deciso che avrebbe fato qualcosa per rendere omaggio all’uomo. L’ha fatto usando la sua voce e decidendo che la canzone che meglio di ogni altra descriveva i tempi in cui viviamo era stata già scritta: Trouble of the World di Mahalia Jackson.

«Mi ha commosso il fatto che in punto di morte George Floyd abbia invocato la madre. Le sue parole hanno spinto altre madri a scendere per strada a manifestare in tutta l’America reggendo cartelli con la scritta: “Quando George Floyd ha chiamato sua madre, ha chiamato tutte le madri”», spiega O’Connor. «Ecco perché ho voluto pubblicare questa canzone adesso. Era il minimo che potessi fare. Non è molto, ma è quello che so fare: cantare. E poi mi piaceva l’idea di interpretare un pezzo di Mahalia Jackson. Ogni movimento ha bisogno di una colonna sonora e quella perfetta per Black Lives Matter è stata scritta e registrata negli anni ’50 da artisti come Mahalia».

La cosiddetta regina del gospel è nata a New Orleans all’inizio del Ventesimo secolo. negli anni ’20 si è trasferita a Chicago per cantare il gospel. Negli anni ’40 è stata in tour di Thomas Dorsey e prima della morte avvenuta nel 1972 ha fatto in tempo a influenzare intere generazioni di cantanti, tra cui Aretha Franklin. È entrata nella Rock and Roll Hall of Fame solo nel 1997, introdotta da Mavis Staples. Era coinvolta nel movimento per i diritti civili, aveva viaggiato con Martin Luther King, si era esibita nella famosa marcia su Washington del 1963. «Di voci come la sua ne nascono una ogni mille anni», disse King.

Sinead O'Connor - "Trouble of the World"

O’Connor è rimasta colpita da Trouble of the World perché pur essendo una canzone sulla morte non è priva di speranza. «La canzone e la sua voce esprimono la certezza dell’esistenza di Dio», spiega. «Apparentemente il pezzo parla di morte, ma lo vedo più come la descrizione di un viaggio verso la pace e l’amore sulla Terra, e ci arriveremo».

La cantante irlandese spera di riportare l’attenzione su Jackson. Ha portato un poster della cantante sul set del video di Trouble of the World che ha girato a Londra ed è rimasta stupita dalla quantità di persone che le hanno chiesto chi fosse quella donna. Diretto da Don Letts, il video in bianco e nero mostra anche immagini da Black Lives Matter, alle cui associazioni vanno i ricavi del pezzo, che è prodotto da David Holmes.

La foto di Mahalia Jackson che Sinéad mostra nel video

O’Connor ha registrato il pezzo per il suo prossimo album. Si intitolerà No Veteran Dies Alone e uscirà nel 2022. Il titolo deriva da un’iniziativa a cui ha aderito da volontaria i cui partecipanti offrono compagnia ai veterani ricoverati in ospedale. Nel frattempo, la cantante si augura di prendere il diploma di assistente sanitaria. «Spero di avere il coraggio di farlo. Vorrei lavorare nel campo delle cure palliative e offrire conforto a chi è isolato dalle famiglia».

A proposito dell’album dice che «in quanto madre, sto scrivendo sempre più di argomenti personali. Il disco è una raccolta di lettere ai miei figli. Sono canzoni che vengono dal subconscio. Non so come verrà alla fine, per ora è così».

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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