"Rock-the-casah", la quarantena di Ketama126 | Rolling Stone Italia
Interviste Musica

“Rock-the-casah”, la quarantena di Ketama126

Il rapper non ha voglia di far finta di essere felice. Qui racconta il suo periodo di isolamento accompagnato dalla colonna sonora di Daniel Johnston e con la voglia di far serata col Califfo

“Rock-the-casah”, la quarantena di Ketama126

Il 17 marzo, nel pieno del primo mese di isolamento da coronavirus, Ketama126 ha pubblicato una storia in cui si chiedeva che senso avesse fare freestyle a tema epidemia. “Ma come fate a star così presi bene? Io sinceramente di dire alla gente ‘restiamo a casa’, tutti presi bene, a far finta col sorriso di essere felice proprio non ho voglia”, ha detto. “Perché sto preso male, sto a casa, non faccio finta di essere felice”. Pochi giorni dopo, il rapper ha pubblicato un pezzo, una sorta di anti-freestyle, in cui mette in musica la sua frustrazione. Si intitola Armageddon Demo, e il testo dice: “Devi stare attento questo è l’armageddon. Qui fuori è un inferno, procurati un ferro. Preparati a morire perché siamo in guerra. Ho scorte di morfine per la quarantena. La vita è bella, è questo mondo che è una merda, sputo per terra”.

Lo abbiamo contattato e gli abbiamo chiesto come sta vivendo questo periodo di quarantena.

Dove e come passi queste giornate di isolamento?
Sto a casa dei miei genitori, dato che stavo cercando casa per me, ma ‘sta situazione ha bloccato tutto. La cosa rende tutto ancora più insopportabile…

Quali dischi stai ascoltando, quali libri stai leggendo, quali film o serie stai guardando?
Sto ascoltando la discografia di Daniel Johnston: trovo la sua musica molto adatta a questo periodo. Non sto leggendo libri, purtroppo, perché ho una soglia d’attenzione troppo bassa. Per quanto riguarda le serie, non amo le classiche fiction, ma mi piacciono più che altro le docu-serie crime, l’ultima che ho visto è The Keepers che parla di preti stupratori e assassini.

C’è una canzone in particolare che ami ascoltare quando sei solo?
Sì, No Quarter dei Led Zeppelin: credo sia la canzone che ho ascoltato di più in solitudine. Oppure Planet Caravan dei Sabbath.

Quale artista del presente o del passato, italiano o straniero, vorresti avere lì con te per fare musica? E perché lui/lei?
Vorrei avere il Califfo perché mi sarebbe piaciuto conoscerlo e in più sono sicuro che ci saremmo divertiti.

Là fuori l’atmosfera è pesante. Quando scrivi musica l’umore collettivo ti influenza?
Diciamo che l’umore collettivo incide sul mio umore che di conseguenza incide su ciò che scrivo, quindi anche se in maniera indiretta direi di sì…

Le puntate precedenti: Frah Quintale, Max Pezzali, Cristiano Godano, Gazzelle, Tutti Fenomeni, Generic Animal, Anastasio, Calibro 35, Coma_Cose, Dente, Boosta, Bugo, Ghemon, Kiss

Altre notizie su:  ketama126 Rock the casah