“Rock-the-casah”, la quarantena dei Calibro 35 | Rolling Stone Italia
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“Rock-the-casah”, la quarantena dei Calibro 35


Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli raccontano come stanno vivendo il loro isolamento, tra composizioni astratte, il bombardamento dei notiziari e concerti improvvisati per i balconi interni

“Rock-the-casah”, la quarantena dei Calibro 35


Artwork: Stefania Magli

Nonostante l’emergenza coronavirus abbia di fatto interrotto il tour di Momentum, i Calibro 35 non si sono persi d’animo. Mentre ognuno dei musicisti del gruppo ha reagito a suo modo all’isolamento, sui social dei Calibro è partita una sorta di rubrica. Si intitola Cose belle da fare stando in casa ed è il modo perfetto scoprire qualcosa in più sull’universo di influenze e riferimenti dei Calibro: libri su sintetizzatori, film, podcast, la playlist a puntate VIRUS, tantissimo materiale per passare il tempo in attesa che l’isolamento finisca.

Nel frattempo, Enrico Gabrielli fa concerti “per balconi interni” per i vicini di casa a Torino, e Massimo Martellotta continua a scrivere e produrre nel suo studio casalingo. Li abbiamo contattati e gli abbiamo chiesto di raccontarci come stanno vivendo questo periodo. Momentum, l’ultimo album dei Calibro 35, è uscito il 24 gennaio. Ne abbiamo parlato qui.

Dove e come passate queste giornate di isolamento?

Martellotta: Io sono a Milano, e nonostante sia nel centro del casino mi sento un privilegiato e al sicuro. Son più preoccupato per chi è da solo o a disagio. Sono a casa con mia moglie e i nostri bimbi, stiamo bene nel nido e avendo lo studio in casa da sempre non mi è cambiata molto la giornata. Quindi più o meno faccio quello che facevo prima, cioè suonando e registrando sempre, ma senza i concerti e con più tempo dietro ai bimbi.
Gabrielli: Per ragioni di vita familiare sono Torino. E credo di essere stato fortunato così non vedo agonizzare Milano. La giornata è appresso ai figli da mattina a sera. Gli unici momenti che ho per me sono due ore dopo pranzo e la notte fino a tardi. Alle 17 di tutti i giorni (ormai da quindici giorni da che siam chiusi qui)  io e mia cognata (Francesca Biliotti, cantante dell’Orchestrina Di Molto Agevole) suoniamo una manciata di vecchie canzoni per le persone dei balconi interni. Abbiamo deciso che lo facciamo fino a che finisce sta cosa. Ci aiuta a tenere su il morale della truppa. Canta che ti passa, insomma. Ma non sono per nulla sereno.

Quali dischi state ascoltando, quali libri state leggendo, quali film o serie state guardando?
Martellotta: Ho molto meno tempo adesso per serie, dischi, eccetera di quanto ne avessi prima della quarantena, però cucino un po’ di più con piacere; quando finalmente sono tutti a letto e dormono evado volentieri con I’m Not Ok With This, una serie nuova e divertente, oppure ascolto pezzi random della discografia di Brian Eno per conciliare il sonno.
Gabrielli: I vinili di casa li faccio mettere a caso a mio nipote. Per il resto gran Radio3.

Calibro 35 - Fail It Till You Make It [Official Video]

C’è una canzone in particolare che amate ascoltare quando siete soli?
Martellotta: Perfect Day di Lou Reed.
Gabrielli: Una giornata al mare di Paolo Conte. Mi fa molto Torino.

Quale artista del presente o del passato, italiano o straniero, vorreste avere lì con voi per fare musica? E perché lui/lei?
Martellotta: In questi giorni nessuno, ne faccio già troppa da solo e in casa c’è abbastanza movimento familiare… 🙂
Gabrielli: Io sinceramente in una situazione così monca non ci vorrei pensare troppo alla musica. La musica per me è una faccenda di relazioni e senza di esse mi passa un po’ la voglia di starci troppo dietro. Compongo su carta, ma cose davvero astratte che non suonerò mai. Enigmistica musicale, diciamo. Per cui meglio star da soli, per ora.
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Là fuori l’atmosfera è pesante. Quando scrivete musica l’umore collettivo vi influenza?

Martellotta: A me capita di non riuscire a concentrarmi quanto vorrei, ed essere distratto dal bombardamento dei notiziari, ma cerco di impegnarmi a guardarli non più di un paio di volte al giorno per non esserne risucchiato.
Gabrielli: Non lo so. Queste cose uno le scopre a distanza di tempo. E spero sia un tempo breve. Come sperano tutti.

Le puntate precedenti: Coma_Cose, Dente, Boosta, Bugo, Ghemon, Kiss

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