Rap olandese dall'anima hard-core, leggi l'intervista ai Dope D.O.D. | Rolling Stone Italia
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Rap olandese dall’anima hard-core, leggi l’intervista ai Dope D.O.D.

Quando Skits Vicious, il più controverso della crew, viene contattato per l'intervista è dal parrucchiere a farsi risistemare la sua tradizionale pettinatura

«Suoniamo ancora con lo stesso spirito con cui avevamo iniziato» L'intervista a Skits Vicious dei Dope D.O.D.

«Suoniamo ancora con lo stesso spirito con cui avevamo iniziato» L'intervista a Skits Vicious dei Dope D.O.D.

I Dope D.O.D. non hanno certo bisogno di grandi presentazioni (anche perché ve li abbiamo già presentati qualche mese fa in occasione dell’anteprima del loro brano in collaborazione con Nitro, Bad taste). Sono appena passati dall’Italia e ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere con Skits Vicious: quando lo contattiamo al telefono è dal parrucchiere a farsi risistemare la sua tradizionale pettinatura, una chioma rasata solo per metà.

Avete cominciato a suonare insieme da ragazzini: cosa è cambiato e cosa è rimasto lo stesso?
Suoniamo ancora con lo stesso spirito con cui avevamo iniziato. L’unica differenza è che ora abbiamo più esperienza e quindi riusciamo a farlo anche meglio!

Negli ultimi quattro anni siete stati perennemente in tour: dove avete trovato il tempo di produrre nuova musica?
Si può dire che praticamente non ci fermiamo mai da dieci anni, abbiamo girato l’Europa e il mondo. Di solito scriviamo tra una tappa e l’altra e poi cerchiamo di ritagliarci un paio di mesi alla fine dell’anno per lavorare in studio. Ce ne siamo costruiti uno nostro, e questo ci permette di non avere fretta e di divertirci molto di più.

Di recente avete pubblicato un nuovo EP, The Ugly
Credo sia uno dei nostri lavori migliori, forse il mio preferito finora, anche se contiene solo sei tracce più una bonus track a seconda dell’edizione (in quella italiana c’è il brano con Nitro che avete già sentito qui, ndr). Cerchiamo di spingerci in una nuova direzione, però allo stesso tempo rimaniamo noi stessi.

Siete sempre stati molto innovativi, molte delle sonorità che voi avete esplorato per primi oggi sono di moda. Come vi sentite quando vi accorgete che i vostri colleghi fanno le stesse cose che voi facevate cinque anni fa?
Ci piace essere dei pionieri e il fatto che gli altri prendano qualcosa di nostro è un complimento. Noi stessi ci facciamo spesso influenzare da quello che fanno gli altri artisti: è un buon modo per trovare l’ispirazione e crescere.


Avete curato sempre molto attentamente i visual, le grafiche e perfino il vostro look. Avreste avuto lo stesso successo se non vi foste occupati così tanto di questi aspetti?
Quando abbiamo cominciato noi i video non erano considerati fondamentali, oggi invece quasi tutti investono una gran quantità di tempo, fatica e soldi nei loro clip. All’inizio della nostra carriera non passavamo mai in radio, eravamo degli artisti indipendenti e la nostra musica non era certo radio friendly, ed è servito crearci dei personaggi e un’immagine ben definita, perché ci ha permesso di farci conoscere e ha fatto in modo che la gente si ricordasse di noi anche se non avevamo una grande macchina promozionale alle spalle.

Siete cresciuti a Groeningen, in Olanda, dove ogni anno si tiene l’Eurosonic, un festival dedicato ai migliori artisti europei emergenti. Vi ha in qualche modo influenzato o facilitato?
Ovviamente lo frequentiamo e quando eravamo più giovani ci abbiamo anche suonato, è stato uno dei nostri primi palchi. A livello locale, però, l’influenza più grossa per noi è stata soprattutto una crew di Groeningen, i Noisia: sono stati i nostri mentori.

Siete ormai da anni molto legati alla Machete crew: com’è nato il sodalizio tra di voi?
È stato Salmo a cercarci: non lo conoscevamo, ma quello che faceva ci sembrava molto interessante, così ci siamo incontrati a Milano. È scattato immediatamente qualcosa, sia con lui che con tutta la crew. Il nostro incontro era scritto nelle stelle! Abbiamo collaborato spesso insieme, siamo stati in tour con loro e ci sentiamo molto uniti.

A proposito, questa non è la vostra prima visita in Italia: qual è l’esperienza più pazzesca che vi è capitata dalle nostre parti, finora?
Forse l’esibizione che abbiamo fatto con la Machete per il compleanno di Hip Hop Tv: il Forum di Assago era strapieno… Ma mi è piaciuta moltissimo anche la Sardegna, ci siamo stati per girare un video con Salmo. Insomma, sicuramente le esperienze più belle sono quelle legate alla Machete.

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