Rancore: «La mela di ‘Eden’ è la metafora delle scelte dell’uomo» | Rolling Stone Italia
Interviste Musica

Rancore: «La mela di ‘Eden’ è la metafora delle scelte dell’uomo»

Nella serata di giovedì il rapper rifarà ‘Luce (tramonti a nord est)’ di Elisa: «È una base perfetta per fare rap»

Rancore: «La mela di ‘Eden’ è la metafora delle scelte dell’uomo»

Rancore

Foto: Serena Clessi

Nel 2019 Rancore ha accompagnato Daniele Silvestri sul palco dell’Ariston dove i due hanno interpretato Argentovivo. Il brano, di cui il rapper è co-autore, ha vinto il Premio della critica “Mia Martini”, quello della Stampa “Lucio Dalla” e quello “Sergio Bardotti” per il miglior testo. Quest’anno, dopo il successo dell’ultimo album Musica per bambini e un tour di oltre 60 date, Rancore (vero nome Tarek Iurcich) presenta Eden.

Partiamo da Eden e dalla mela protagonista del pezzo. Come nasce la canzone?
È il seguito di uno studio sulla scrittura che ho iniziato con Musica per bambini. Uso simboli per creare testi interpretabili in vari modi e leggere la realtà che ci circonda in modo nuovo e inaspettato. Nella canzone c’è un filo rosso che collega momenti importanti nella storia dell’uomo sia nella modernità che nell’antichità, momenti di svolta grazie alle scelte fatte. La mela è la metafora della scelta. Anche oggi siamo davanti a un momento decisivo, è come se vivessimo già il futuro visto che tutto cambia molto velocemente.

Quindi?
Dobbiamo fare delle scelte per il pianeta. Cosa faremo? Coglieremo questa nuova mela? Cerco di aprire discussioni, non dare risposte. Cerco di porre domande perché siano vivi il dibattito e il confronto. La mia risposta è l’unione. Dividere è un’illusione umana. Stare insieme è parte della soluzione, ma non è facile.

Come vivi il festival dopo l’exploit dello scorso anno?
Con Daniele è stata un’esperienza diversa che mi ha dato grandi soddisfazioni. Questo è un nuovo capitolo che apre nuove cose. Sono emozionato, porto un pezzo che ha una sua complessità: è un po’ un codice ed è bello che a Sanremo ci finiscano anche i codici. È raro trovare un rap più ermetico e sono contento di portarlo su quel palco. È bello che le cose cambino anche al festival.

Perché nella serata dei duetti porti Luce (tramonti a nord est) di Elisa?
Ricordo quando Luce ha vinto Sanremo nel 2001, mi piaceva. Quando avevo 13 anni, era una base giusta per fare rap con un 4/4 e un beat molto deciso, incalzante. Avevo già scritto rime sullo strumentale di Elisa. Reinterpreto Luce con Dardust e Veronica Lucchesi, La Rappresentante di Lista, che canterà sui ritornelli.

Dopo Sanremo?
Sto scrivendo e sono ancora in una fase creativa. Non farò le cose di fretta, non voglio seguire i tempi della discografia. I pezzi li devo sentire al 100% e ci vuole il giusto tempo. Eden è il pianeta primario di un universo che sto creando.

Altre notizie su:  rancore