I Pink Floyd sono finiti, io no. Parola di David Gilmour | Rolling Stone Italia
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I Pink Floyd sono finiti, io no.
Parola di David Gilmour

David Gilmour compie 70 anni, ma prima pubblica un nuovo album solista a nove anni dall’ultimo. Il primo dopo la morte di Richard Wright. La fine dei Floyd diventa ufficiale

David Gilmour arriva a Pompei con due date, che anticipano quelle di Verona

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Il nuovo album di David Gilmour, Rattle That Lock, è il suo primo lp solista dopo On an Island del 2006, ma in realtà non doveva passare così tanto tempo tra le due uscite. «Volevo tornare prima al lavoro», ha detto il chitarrista dei Pink Floyd. «Ma si sono messe di mezzo alcune cose». Probabilmente Gilmour fa riferimento alla morte nel 2008 del tastierista dei Floyd (nonché suo principale collaboratore) Rick Wright, all’arresto e detenzione per quattro mesi del figlio Charlie dopo una manifestazione studentesca, e alla decisione dello stesso Gilmour di trasformare alcune ultime registrazioni di Wright nel disco finale dei Pink Floyd, The Endless River. Lasciato tutto questo alle spalle, Gilmour ha potuto finalmente concentrarsi su Rattle That Lock, uscito il 18 settembre, coprodotto con il chitarrista dei Roxy Music, Phil Manzanera. È una sorta di concept album sui pensieri di un uomo durante il corso di una giornata sui più svariati argomenti, dalla guerra con i droni alla sofferenza della morte, alle difficoltà di crescere un figlio.

Molti pezzi sono scritti da Polly Samson, moglie di Gilmour e sua storica collaboratrice ai testi, e la musica fluida e d’atmosfera sarà molto familiare a chi conosce la produzione dei Floyd post-Roger Waters. A Boat Lies Waiting è un tributo a Wright, con David Crosby e Graham Nash alle seconde voci. «Ho registrato il piano di quella canzone 18 anni fa su un minidisc», racconta Gilmour. «Sotto, si sente mio figlio Gabriel che strilla quando era ancora un neonato, ora ha 18 anni. Polly pensava che il suono così ondeggiante ricordasse il mare, e la grande passione di Rick era navigare con il suo yacht. Mi ha fatto pensare a lui».

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Il 12 settembre Gilmour ha iniziato il suo tour europeo. È la prima volta in 30 anni che si è trovato sul palco, da solista o come membro dei Pink Floyd, senza Wright alle tastiere. Il tour arriverà a marzo negli Stati Uniti, ma per il momento sono state annunciate solo quattro date. «Voglio suonare in posti un po’ magici e con una buona atmosfera», spiega Gilmour. «Temo di scoprire che questo tour non mi piacerà tanto quanto l’ultimo. Quello è stato davvero speciale, e spero che sia altrettanto divertente senza Rick».

The Endless River ha fatto sperare i fan dei Pink Floyd in una possibile rinascita della band, ma Gilmour ha subito calmato gli entusiasmi. «Quella parte della mia vita mi ha dato molta gioia e soddisfazione», dice. «Siamo stati una bella compagnia per il 95% del tempo che abbiamo passato insieme. Non avrei voluto che quel 5% più sgradevole inficiasse la mia visione del periodo. Ma è successo. Tornare a esibirmi in grandi stadi oggi non mi trasmette nessun senso di gioia o trepidazione. Non penso sarebbe un’esperienza piacevole, quindi, ora, posso tranquillamente dire addio a quella fase».

Questo articolo è pubblicato su Rolling Stone di settembre.
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