Night Skinny racconta il nuovo disco di Side Baby | Rolling Stone Italia
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Night Skinny racconta il nuovo disco di Side Baby

Il beatmaker milanese e il trap boy hanno dato vita ad "Arturo", l'album della rinascita dell'ex Dark Polo Gang

Night Skinny racconta il nuovo disco di Side Baby

Side e Skinny. Foto di Luca Stafanon

Arturo è probabilmente il disco più importante della vita di Side Baby. Il trap boy, dopo essersi disfatto dei problemi personali e dei dissapori con i suoi ex fratelli della Dark Polo Gang, è tornato a respirare aria sana. È ripartito dalle basi: dalla famiglia, dai vecchi amici (come Sick Luke, che gli ha prodotto due brani nel disco) e da quelli nuovi, vedi Night Skinny.

Il beatmaker milanese ha firmato praticamente il 90% dei pezzi di Arturo. E a giudicare da come la racconta, dall’esperienza con Side è nato un sincero rapporto di amicizia.

Come vi siete conosciuti tu e Side?
Esattamente un anno fa. Io volevo assolutamente beccarlo, lui era appena uscito dalla Dark Polo Gang e si stava muovendo con un management diverso. Ci siamo incontrati in studio e siamo riusciti subito a fare due o tre cosette insieme. Mi aveva colpito il suo modo di fare così istintivo. Come dice spesso in alcuni testi, scrive di getto. Leggevo qualche recensione, e qualcuno lo ha accusato di avere una scrittura facile e banale, ma fidati che è uno dei pochi che si siede su un divano e in 10-15 minuti ha scritto una strofa e un ritornello: mi ha colpito molto, anche perché io arrivo da una scuola completamente diversa. Come ben sai, Noyz, Rkomi e i ragazzi con cui lavoro di solito sono tutti abbastanza diversi nell’approccio. Rkomi non scrive a casa ma in studio, Noyz preferisce abbozzare qualcosa a casa per poi finirlo in studio. Con Side è nata un’amicizia, anche perché è un ragazzo che ha sofferto molto, che ha attraversato un tornado.

Immagino conoscessi bene le cose che faceva prima con la Dark Polo.
Sì, mi è sempre piaciuto Side così come il movimento Dark Polo, sono entrati a gamba tesa nel mercato. Mi ricordavano un po’ il Truceklan dei bei tempi. Comunque, quei primi pezzi insieme non sono mai usciti, sono stati cestinati nel momento in cui mi hanno affidato il suo album. Anche perché, se hai ascoltato il disco, è un bel viaggio con una sua continuità, sia nei testi che nel suono.

Quindi quei primi pezzi sono stati un modo per stringervi la mano e conoscervi.
Sono nell’hard disk e non credo li useremo. Quando il manager di Arturo mi ha proposto di dividere il disco con Sick Luke ho accettato volentieri. Poi ho preso Side e gli ho detto chiaramente: “Capisco il tuo metodo, capisco che non vuoi riaprire mai le canzoni, ma se ti sei mangiato per sbaglio una parola bisogna rifare la take”. Io lavoro così, ma Side non si è mai opposto. Ci troviamo molto bene. E in ogni caso le canzoni non sono mai state aperte più di due volte. Per me è un esperimento riuscitissimo. È una cosa che musicalmente mancava proprio in Italia.

Sono d’accordo, io ci ho sentito anche citazioni colte. In Freddo c’è Oneohtrix Point Never, in Plutone il Roland JP-8000 di Lorenzo Senni.
Sì beh, loro sono molto più estremi come approccio. Conosco Lorenzo e lui il Roland lo usa con due arpeggiatori, però sì il sound è quello lì. Noi abbiamo fatto questo disco senza pretese di citare qualcuno, e quando non segui nessuno schema i suoni sono poco riconducibili ad altro, a meno che non si abbia un orecchio un po’ più allenato, tipo il tuo. Questo non è e non vuole essere un disco da classifica, è cloud rap. A tratti quasi emo.

È finita lì oppure avete in mente altre cose?
Macché, abbiamo registrato molti altri brani che vedranno la luce nei prossimi mesi. Io continuo a invitare Side in studio ogni 10 giorni. Adesso è il momento di non fermarsi mai.

La copertina di “Arturo”

Come mai Luke ha lavorato a solo due brani?
È stato tutto molto naturale, la decisione è spettata a Side e al suo management. Io e Luke abbiamo solo proposto delle cose. È probabile che gli altri brani di Luke verranno inclusi in un repack del disco. Non sono di certo stati scartati, ecco. Sai, c’è una casa discografica di mezzo, non decidiamo tutto noi. Era un disco ufficiale.

Credi che comunque l’esperienza di un nuovo disco abbia dato una mano a Side, sul piano personale?
Sì, il bello è che ogni volta che ci becchiamo facciamo qualcosa. Creiamo, produciamo, ci lasciamo andare. Mi sono anche preoccupato di portarlo un po’ sulla mia filosofia: non mi piace perdere tempo in studio. Lui è un campione di scrolling su Instagram, con quella manona. Però condividiamo molte passioni non comuni.

Tipo?
Tipo i Dipset, le giacche North Face, il Gore-Tex, il camouflage, tutta una serie di produttori anni Novanta che ci gasano. Sai qual è la differenza fra Arturo e un trapper x? Che Arturo si è sempre ascoltato la musica giusta.

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