MØ, la stella del pop che ancora non conoscete | Rolling Stone Italia
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MØ, la stella del pop
che ancora non conoscete

È passata dalle Spice Girls al punk. Ora lavora con Ariana Grande, Avicii, Iggy Azalea e collabora con Diplo (galeotto fu un tweet). L'abbiamo incontrata

Karen Marie Ørsted, 26 anni, danese, quando è sul palco di fa chiamare MØ

Karen Marie Ørsted, 26 anni, danese, quando è sul palco di fa chiamare MØ

Il suo è un nome complicato sia da googlare che da scandire ad alta voce, ma è bene cominciare a portarsi avanti: MØ (si pronuncia “Mu”, con la u stretta), all’anagrafe Karen Marie Ørsted, sarà presto sulla bocca di tutti. 26 anni, danese, ha militato per anni nella punk band al femminile MOR prima di cambiare rotta e darsi all’electropop. Con ottimi risultati: tra le altre cose è una collaboratrice fissa di Diplo, ha scritto canzoni per Ariana Grande e ha cantato per Avicii, Elliphant e Iggy Azalea.

Il suo album di debutto, No mythologies to follow, è uscito nel 2014 e ha vinto numerosi premi, tra cui un EBBA Award, riconoscimento dedicato agli artisti europei che con il loro primo album riescono ad ottenere un successo internazionale. In passato lo stesso premio era stato vinto da Adele, Stromae, Icona Pop, Disclosure, Emeli Sandé e Damien Rice, per intenderci. Abbiamo scambiato due parole con lei dopo la premiazione.

Il tuo nome in danese significa fanciulla, e hai intitolato una delle tue prime canzoni “Maiden”, che vuol dire la stessa cosa in inglese. Perché?
La mia fanciulla è una ragazza senza esperienza, un po’ ingenua: mi sono sentita così per buona parte della mia vita, e ancora oggi ogni tanto mi capita. Infatti Maiden è una canzone che parla di essere giovani, confusi, persi in questa società folle.

Il video di XXX 88 feat. Diplo:

MØ - XXX 88 ft. Diplo

Hai iniziato a interessarti alla musica grazie al punk, ma anche alle Spice Girls (che hai omaggiato nel tuo album con la cover di “Say you’ll be there”).
Sì, ho iniziato a fare musica grazie alle Spice, avrei tanto voluto essere una di loro! Ma poi negli anni del liceo ho capito che volevo essere diversa e mi sono appassionata al punk: i Sonic Youth sono diventati la mia band preferita. Insomma, non potrei fare a meno né del pop, né del punk.

Sul palco ti muovi in maniera molto spontanea ed energica, senza mosse studiate: a volte sembra quasi che tu stia ballando da sola in camera tua. Come mai?
Mi viene naturale, credo dipenda dal fatto che ho passato tanti anni in una band punk. Per me stare sul palco significa lasciarmi andare e essere me stessa, anche se questo significa mostrarmi goffa o strana.

MØ canta “Walk This Way” al The Great Escape festival 2014:

MØ - Walk This Way (Live, Vevo UK @ The Great Escape 2014)

Sei anche una songwriter molto richiesta. C’è qualche differenza tra le canzoni che tieni per te e quelle che cedi ad altri artisti?
Quando scrivo per me stessa di solito mi metto al piano e faccio tutto da sola, mentre finora le canzoni che ho scritto per altri sono sempre nate dalla collaborazione con loro: insomma, non mi è mai pesato darle ad altri, essendo nate anche grazie a loro.

A proposito di collaborazioni, come è nato il sodalizio con Diplo?
All’inizio del 2013 mi hanno chiesto in un’intervista se c’era una band con cui sognavo di collaborare. Io ho risposto: «I Major Lazer». Qualcuno ha retwittato quell’articolo a Diplo, chiedendogli cosa ne pensava. Lui ha risposto a quel tweet dicendo che adorava la mia musica, così io e il mio manager lo abbiamo contattato al volo! Abbiamo registrato una prima session di prova ad Amsterdam, ci siamo trovati molto bene e da allora continuiamo a farlo spesso.

Il video di “Waste of Time”:

MØ - Waste of Time (Official Video)

Il nord Europa e i Paesi scandinavi sono da sempre un’immensa fucina di talenti musicali, soprattutto al femminile. Qual è il vostro segreto?
Me lo sono chiesta spesso anche io! Forse è il fatto che dalle nostre parti abbiamo un sacco di tempo libero: abbiamo molti sussidi per il sostegno allo studio, aiuti per l’affitto, integrazioni allo stipendio… Insomma, non abbiamo bisogno di lavorare dodici ore al giorno per mantenerci e possiamo dedicarci alle nostre passioni. So che suona un po’ cinico, ma penso che sia questo il motivo per cui c’è così tanta gente che si dà alla musica!

 

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