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Primo

Primo a Sanremo, primo su Spotify, primo album ('Gioventù Bruciata'), primo sms ricevuto da Salvini. Ecco perché Mahmood è primo e non è ultimo
Mahmood digital cover rolling stone

Non ci sono molte parole in grado di riassumere Mahmood e la sua impresa meglio di “primo”. Il titolo della nostra nuova copertina vuole sicuramente essere una frecciatina innocente alla polemichetta che ha sollevato (scusate il casino di ordinali che segue) il secondo classificato al Festival di Sanremo, Ultimo, nei confronti di Mahmood, il primo.

Ma “primo” riguarda soprattutto quello che ne è seguito. La sua Soldi prodotta da Charlie Charles e Dardust nelle sole 24 ore dall’uscita ha totalizzato più di un milione e mezzo di stream, piazzando Alessandro Mahmoud al 40esimo posto della classifica mondiale ma al primo posto di quella italiana. E proprio mentre qualche giorno fa stavamo girando la video intervista che vedete qui sopra, Alessandro ha ricevuto in diretta la notizia: Soldi è già disco d’oro.

Infine “primo”, perché sono tante le cose nuove che Alessandro sta vivendo per la prima volta. Il successo, il riconoscimento di anni faticosi che sono sembrati ere geologiche, l’indipendenza e la soddisfazione di poter cominciare a decidere della propria vita, soprattutto il brivido di avere su Spotify il suo primo vero album, Gioventù Bruciata. Ma anche la consapevolezza di non poter più girare indisturbatamente per Gratosoglio, Milano o l’Italia intera senza poter evitare selfie, autografi, ammiratori o rosiconi. Siano essi primi o ultimi.

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