Mace, C2C Festival e le cinque gloriose serate di Milano | Rolling Stone Italia
techno, psichedelia e percussioni tribali

Mace, C2C Festival e le cinque gloriose serate di Milano

Dal 14 al 18 maggio, il musicista elettronico e il festival torinese organizzano cinque notti consecutive di techno, psiechedelia e balli estatici al District 272 di Milano

Mace, C2C Festival e le cinque gloriose serate di Milano

Mace

Foto: Dubitante

La notizia della fumata bianca dal Vaticano arriva dopo cinque minuti dall’inizio di questa conversazione. Siamo nel bellissimo e coloratissimo loft-studio dove Mace vive e produce la sua arte sonora. Quando Prisca, la fidanzata di Simone (che pure è un’ottima DJ), scrollando sul suo cellulare ci annuncia l’elezione del nuovo Papa, che oggi sappiamo essere Leone XIV, l’argomento della chiacchierata devia un pochino dal suo percorso principale: la residency di cinque serate consecutive, con 10 artisti ospiti, dal 14 al 18 maggio al District 272 Club a Milano. 

Una pazziata, come conviene anche lo stesso DJ e musicista, ma una di quelle pazziate che solo con lo zampino di C2C Festival dietro possono venire bene. Voodoo People, in fondo, è il nome che il genio visionario di Sergio Ricciardone aveva suggerito per il side project strumentale e psichedelico che Mace aveva acchittato ad hoc per l’edizione 2024 del festival torinese. Sergio, poi, a marzo 2025 ce ne ha combinata una delle sue lasciandoci una bella responsabilità, quella di portare sempre più in alto il nome di C2C.

E quindi Simone, insieme al nostro caro Guido Savini, che ora ha preso le piene redini della direzione artistica, ha lanciato questa settimana folle di balli tribali, con i piedi piantati a terra ma la testa fra le nuvole e le stelle. Per aspera ad astra infatti è anche il tema di C2C Festival 2025, un chiaro omaggio alla luce confortante che Sergio ha portato nella cultura europea del nuovo secolo, e il cui lascito è stato celebrato anche da diversi artisti, tra cui Oneohtrix Point Never. Durante l’ultimo C2C NYC infatti l’artista americano ha dedicato a Ricciardone parole che dire toccanti è poco.

Niente Forum di Assago per Mace, stavolta. Solo un ex strip club in fondo a Via Padova, per cinque sere consecutive («L’ultima sera probabilmente sarò da raccogliere con un cucchiaino» scherza sdraiato sul suo tappetone in salotto) e con tanti amici sul palco e sotto. È stata una scelta ambiziosa, presa con C2C Festival per coinvolgere dieci artisti italiani, due per ogni sera, impegnati in dei speciali back-to-back (qui sopra c’è il poster con tutti i nomi). Qualcuno l’ha già soprannominata Milano Mace Week, ma ripensandoci non ha niente di istituzionale: qui vige la magia voodoo.

Insomma, è proprio una pazziata o no?
È una mezza pazziata, sì. E poi l’ha proposto C2C Festival: chi meglio di loro sa fare queste pazziate? In effetti proprio con loro ci stavamo interrogando se sia la prima volta che si fa una roba del genere qua in Italia. Diciamo che ha abbastanza coinciso con una voglia mia di non fare l’ennesima big venue, anche se ringrazio il Cielo ogni volta.

E la scelta dell’artistico, intendo gli ospiti che saranno con te nel DJ set, l’hai fatta tu o c’è anche la mano di C2C?
L’abbiamo fatta insieme con C2C. E poi in realtà i miei non saranno DJ set nel senso puro del termine. Saranno più ibridi, perché ho anche il sintetizzatore modulare, un po’ di pedalini e di effetti per arricchire ulteriormente le tracce. Poi suonerò molto, praticamente tre ore ogni sera.

(Interviene Prisca: «Oh regà! Fumata bianca dal Vaticano!»)

Ahia, secondo me sarà un conservatore.
Secondo me no. Proprio perché tira quell’aria ovunque, la Chiesa dovrebbe proprio andare dalla parte opposta. 

Io se non altro ho apprezzato l’ultimo lascito di Papa Francesco, la papamobile convertita in ambulanza e mandata a Gaza.
Quella è stata una bella cosa. Anche perché sai per certo che è antiproiettile e bella blindata. 

Per il resto, sì, dovrebbe decisamente svecchiarsi da molto tempo. Intendo la Chiesa.
Non avevano fatto anche il prete DJ che apriva o chiudeva i discorsi del Papa? Comunque ti racconto una storia: il Gospel, quando è nato negli anni Trenta, era considerato un sacrilegio da molte persone. Perché era l’unione tra la musica Rhythm and Blues e quella sacra. L’ha proprio inventato un tipo [Thomas Dorsey, nda], che all’epoca ha iniziato a proporlo come spartiti perché all’epoca c’erano ancora pochi dischi, poi figurati in Chiesa. Veniva cacciato in malo modo all’inizio ma poi le prime chiese hanno iniziato riluttanti a credere nel progresso e sostanzialmente è stata una hit. Così facendo, le messe hanno iniziato a riempirsi anche di giovani fedeli. È così che si è diffuso. È stato un successo, come le discoteche.

 

 
 
 
 
 
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Sì, però le zarrate che suonava il Don DJ non sono paragonabili al Gospel.
È chiaro che a noi quell’EDM zarra fa schifo. Però la massa, che associa andare a ballare al festival, ascolta quel tipo di musica. Perché ormai, ahimè, l’idea è il festival e non più il club. Stanno morendo i club e questo è un altro dei motivi per cui facciamo Voodoo People. Vogliamo mandare un messaggio per ricordare da dove veniamo: io ho fatto il DJ nei club per più di 20 anni. C2C Festival prima era Club To Club, perché letteralmente veniva organizzato in vari club di Torino. Poi, ovviamente è uno show costruito con una produzione, quindi è un pelino più strutturato di una classica serata da club. 

Sempre che il tuo club preferito non abbia chiuso. Ormai c’è un’epidemia di spazi di aggregazione.
Fanno fatica. E sai una cosa che non esiste più? Le feste nei warehouse, nei capannoni. Ai tempi in cui facevo ReSet! coi miei soci c’era Bugged Out, Neon Disco, Privat. Quel decennio, dal 2005 al 2015, è stato un’epoca di feste warehouse pazzesche, dove andavano anche 3 o 4mila persone. Sempre sull’orlo della legalità. E poi c’era anche tanta gente che non veniva dalle discoteche o i club. Molte persone scoprivano la club culture a questi eventi. 

E ora con tutti i vari decreti di sicurezza è praticamente impossibile.
È quasi una dittatura. Non è un bel momento, ma in generale per tutto il mondo occidentale, secondo me. 

Se poi pensi che l’ultima volta che ci siamo visti io, te e Prisca è quando siamo andati in macchina a Torino per il funerale di Sergio [Ricciardone, fondatore di C2C Festival], mi viene proprio da dire che è partito proprio di merda come anno il 2025.
Tra l’altro è stato proprio lui a scegliere il nome Voodoo People. Ormai è un mio alter ego dove suono solo tracce strumentali, e nel caso di questi cinque giorni saranno molti inediti. Una ventina di tracce inedite. Mi ricordo che non avevo idee per il nome, quando Sergio e Guido mi hanno proposto lo show a C2C Festival 2024. Sergio allora mi ha detto: “Fammici pensare, torno da te a breve”. E poi mi ha chiamato il giorno dopo pronunciando le parole: “Voodoo People”. E lì ho pensato che era lui, era perfetto. Quell’uomo era un genio.

Ma poi i Prodigy. Non credo manco che gli piacessero.
Non lo so, ma il nome è azzeccatissimo. Ma il nome è anche un omaggio a un documentario, Maya Deren, The Living Gods of Haiti, che parla del Voodoo e della sua parte rituale ed estatica. Spesso viene confuso con quelle stronzate tipo zombie e bamboline per fare le macumbe alla gente, invece è una religione estatica come la Santeria, Candomblé e Umbanda. È basata sull’incorporazione dell’entità e queste entità sono degli archetipi. È una religione sincretica ed estatica, a cui è dedicato questo bellissimo documentario ancora in bianco e nero. È sorprendente perché in realtà è molto bello e delicato nonostante sia realizzato da un occidentale. Tratta il tema in maniera fedele e serie, in un’epoca invece dove spopolavano i cosiddetti Mondo Movies. 

MACE, Altea - SOLO UN UOMO (Visual)

Certo, tipo appunto Mondo Cane, dove le differenze culturali con altri popoli venivano distorte e spettacolarizzate, anche ridicolizzate.
Esatto, qui invece si affronta la questione in maniera antropologica, scientifica. Quindi è un bellissimo documentario che consiglio a tutti. E appunto a Sergio avevo espresso la mia volontà per lo show a C2C di creare qualcosa che fosse l’intersezione tra techno, psichedelia e percussioni poliritmiche d’ispirazione africana. Ora eravamo indecisi se fare la mia classica big venue oppure un posto piccolo su più giorni. Ovviamente abbiamo scelto l’opzione più folle. Poi, anche tu che conosci bene il team di C2C Festival avrai capito quanto ci tengano a portare avanti questa legacy, questa visione lasciata da Sergio. Li ammiro perché credo sia la reazione migliore che si possa avere a una tragedia simile.

Stai facendo musica nuova invece per quanto riguarda il progetto Mace?
Tra gennaio e questo periodo mi sono dedicato alla scrittura di queste venti tracce inedite per Voodoo People. Non so ancora se usciranno da qualche parte. Sono club track un po’ weird. Dopodiché, appena finisce questa maratona, riprendo in mano il nuovo disco. L’ho ricominciato tre settimane fa quando sono tornato nello stesso studio in Toscana dove ho scritto e registrato Maya.

Ah, quello pazzesco con la piscina e tutto!
Esatto, solo che stavolta ho radunato più di 40 persone. Siamo sempre di più ogni volta. Le tavolate a cena si allungano. Per fortuna il proprietario è molto gentile e comprensivo. Abbiamo preso tutte le camere disponibili. Ora tornerò penso. Mi sono trovato talmente bene. Sono circondato dai prati, con la skyline di torri medievali di San Gimignano: è un posto che mi mette calma. 

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