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Levante: «A Sanremo canto la discriminazione di genere»

La cantautrice racconta il brano che porterà all'Ariston, 'Tikibombom', e dice cosa pensa del caso Junior Cally: «Si vuole alimentare un polverone che non esiste»

Levante è una delle poche cantautrici italiane che è riuscita a emergere in un panorama musicale molto maschile. Fresca del recente successo al Forum, Claudia Lagona (in verità si chiama così), sarà anche fra i 24 concorrenti che si esibiranno a Sanremo a partire dal 4 febbraio. Elegante, colta e anche bella (si può dire?), ha scambiato quattro chiacchiere pre sanremesi con Rolling Stone e ci ha spiegato qualcosa di più del suo Tikibombom, brano col quale calcherà il palco dell’Ariston.

Partiamo da qui. Ci racconti la tua canzone?
È un brano potente, corale che – spero – possa far cantare tanta gente. Parlo a quattro persone che mi piacciono molto e che si sentono poco capite, ma che ho voluto rassicurare, perché la loro diversità è ricchezza. Sono sensibile a determinati temi e nello specifico qui sono scivolata fino a toccare la discriminazione di genere. Nella seconda strofa parlo di uomo e donna e di come li vuole la società: il maschio virile e la donna sempre in bilico, sottoposta a un giudizio costante.

Il caso ha voluto che i temi toccati siano anche molto attuali, stando alle polemiche di questo Sanremo… Cosa pensi della frase di Amadeus?
Io da donna molto sensibile non vedo discriminazione di genere da parte di Amadeus, e non penso che lui creda che la donna valga meno dell’uomo. Penso che gli sia uscita una frase in modo infelice, ma che la sua intenzione fosse dire altro, mi sembrava un po’ nel pallone. La verità, che non riguarda lui, è che c’è un problema di linguaggio: espressioni che oggi sono infelici sono diventate di uso comune. Quindi a volte escono fuori e possono ferire, è una questione culturale.

Un esempio?
Perché si dice una donna con le palle? Una donna è forte, potente: la donna non ha le palle. Il maschilismo è anche una questione di linguaggio.

E rispetto al polverone che sta travolgendo Junior Cally, concorrente insieme a te di questo Festival?
Antonio è un ragazzo molto carino. Voi di Rolling Stone avete scritto un pezzo davvero pertinente sulla questione. Nel 2001 ci fu Eminem al Festival e conosciamo bene i suoi testi, ora perché tutto questo putiferio su Junior Cally, dunque? A me pare una scusa per continuare ad alimentare un polverone che non esiste. Se non piace la linea artistica, bisognava parlarne prima, non a pochi giorni dall’inizio.

Su Instagram hai scritto che a ottobre, era appena uscito il tuo ultimo disco Magmamemoria, nel tuo cassetto non c’erano canzoni da presentare al Festival. Com’è arrivata, quindi, Tikibombom?
Avevo un cassetto vuoto, ma mi chiedevano: perché non presenti una canzone? Se riesco a scriverne una che si sa difendere ok, ho pensato. All’inizio sono arrivate solo cose poco convincenti, fino a una strofa che mi ha colpita, mi è arrivata senza averla mai pensata: “ciao tu, animale stanco”. E lì mi sono convinta.

Questo per te è un debutto. Avevi già provato due volte a partecipare (nel 2013 e nel 2015), cosa ti ha spinto a provare ancora?
La prima volta ho tentato fra i giovani, la seconda molto in sordina. Poi, ho pensato: forse non devo farlo. Quest’anno poi, ero fresca di Forum, poteva bastarmi, ero soddisfatta. Ma tutti mi dicevano di provare a e alla fine mi sono fatta trascinare in questo entusiasmo nato prima intorno a me che dentro di me.

Hai radici nel cantautorato indie che, almeno un tempo, guardava il Festival con una certa diffidenza. Cosa rappresenta Sanremo per te?
Alfonso è uscita nel 2013 e io nel 2013 provavo a entrare a Sanremo, per cui… non sono mai stata snob. E poi, mi piace cambiare. Questo Sanremo è figo perché è veramente vario. Basti pensare che ci sono Morgan e Bugo…

Ci sono 8 donne su 24 concorrenti. I maschi nella musica in questo momento prevalgono oggettivamente. Perché secondo te?
Credo che a volte sia semplicemente un caso. Maschilismo e femminismo in questo caso non c’entrano. Detto ciò, il mondo è ancora maschilista e in qualche modo, forse, facilita l’ascesa dell’uomo.

Nel 2020 uscirà anche un repack del tuo ultimo disco. Poi?
A maggio parto per l’Europa e faccio una decina di date all’estero. Poi, il tour estivo con tutti i festival, così posso torno nella mia versione rock’n’roll che non tocco da un po’ e adoro.

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