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La voce di Lucia Manca è il suono languido della nostalgia

«Nei miei pezzi costruisco scene, come se fossero piccoli film», racconta la cantautrice di 'Ritornerai'. Non a caso, Luca Guadagnino l'ha voluta nella colonna sonora di 'We Are Who We Are'

Foto: Luigi Cordella

Viviamo nell’eterna attesa che le cose attorno a noi tornino ad assumere la famigliarità di cui nel frattempo iniziamo anche a dimenticare i contorni. L’attesa è una condizione dell’anima che va a braccetto con la nostalgia, quella che in varie forme stiamo provando tutti, ripensando alla nostra vita precedente, seppure distante appena qualche mese: nostalgia dei concerti, delle feste, della notte, degli amori inaspettati, per esempio.

In occasione dell’uscita di Ricorderai, il singolo che anticipa l’ep Attese Vol. 2, abbiamo fatto due chiacchiere con Lucia Manca, che nel 2018 ha pubblicato Maledetto e benedetto, un album synth pop a bassissimo tasso di distanziamento sociale e che oggi vira verso un sound più introspettivo ed evocativo, malinconico e nostalgico, in perfetta linea con il nostro stato d’animo in attesa. La parola d’ordine però rimane sempre l’amore, in tutte le sue declinazioni possibili.

Possiamo considerare a tutti gli effetti questa intervista come lavoro da casa?
Sì, io sono a casa mia in Puglia. Ho deciso di vivere qui per una mia necessità, sto bene nella mia terra, mi sono costruita un equilibrio. Ho lo studio immerso nei vigneti a pochi chilometri da casa. C’è una bella scena, sono circondata da un bel gruppo di artisti, è tutto molto stimolante.

Purtroppo non posso fare a meno di pensare a quel neologismo terrificante che è Southworking.
Esatto, io però sono qui da sempre. Anche perché qui c’è il mare che è la mia più grande fonte di ispirazione. Ovviamente per quanto riguarda le pubbliche relazioni è un po’ più complicato, però non fa parte del mio carattere, non vado alla ricerca ostinata del successo.

Senti, mi dicevi del mare, come hai vissuto questa estate anomala?
Beh, è stata ovviamente un’estate strana anche per me. Ci sono stati pochissimi live, non sono riuscita a portare in giro l’EP (Attese Vol. 1) quanto avrei voluto perché è uscito a marzo in pieno lockdown, ed è una situazione che spero possa cambiare al più presto, anche perché non mi sento particolarmente a mio agio con gli eventi in streaming, ne ho fatto solo uno e non vorrei rifarne altri, non sono la stessa, nulla può sostituire le sensazioni di un vero concerto.

Ecco, a proposito di sensazioni: le tue canzoni sono piene di emozioni che, almeno a me, fanno pensare al contatto fisico o quantomeno alla propensione verso una vicinanza sensuale. Hai notato qualche cambiamento nella tua scrittura e nelle tematiche, durante questi ultimi mesi in cui tutto questo è stato quantomeno più complicato?
No, devo dire che la mia scrittura non è stata influenzata, il mio modo di scrivere è rimasto invariato. Mi si formulano delle immagini nella mente e da lì costruisco delle scene, come se fossero dei piccoli film. Ovviamente al centro c’è quasi sempre l’amore e le sue tante declinazioni, è la tematica che mi ispira principalmente.

In effetti la tua musica è molto cinematografica, sarai stata felicissima quando hai saputo che la tua Eroi è stata scelta da Luca Guadagnino per la colonna sonora di We Are Who We Are.
Ovviamente! Adoro Guadagnino e tutti i suoi lavori, quindi sono stata felicissima. Non ho davvero idea di come siano arrivati a me, però è stata una felicità immensa, venerdì esce la prima puntata e non vedo l’ora di vederla.

Quindi non l’hai già vista? Non ci credo.
No, ti giuro. Alcuni amici hanno iniziato a vederla negli Stati Uniti ma gli ho chiesto di non spoilerarmi niente, voglio godermi l’effetto sorpresa.

Nella tua musica il concetto di nostalgia è sempre stato molto centrale, sia per quanto riguarda la ricerca del sound, sia per quanto riguarda la narrazione e le tematiche dei testi. Anche Ricorderai si pone su questa linea, a partire dal titolo.
Sì, tra l’altro Ricorderai è una canzone che è nata molti anni fa, ma ho deciso di farla uscire adesso perché ultimamente sto lavorando a delle sonorità che vanno in quella direzione. È un pezzo volutamente evocativo.

Quindi dobbiamo aspettarci dei cambiamenti rispetto al passato, nel prossimo EP?
Già in Attese Vol. 1 ho cercato di allontanarmi un po’ dall’impostazione spiccatamente synth pop di Maledetto e benedetto. Il prossimo EP che si intitolerà Attese Vol. 2 è in lavorazione, lo stiamo ultimando e probabilmente uscirà nel 2021, ancora non lo so, però sì credo che proseguirà su questa scia, anche se di solito non faccio scelte prestabilite, preferisco farmi guidare dall’istinto.

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