La storia segreta di ‘Chromatica’ di Lady Gaga | Rolling Stone Italia
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La storia segreta di ‘Chromatica’ di Lady Gaga

Produttori e collaboratori delle cantante raccontano com'è nato il disco: la versione embrionale di ‘Stupid Love’, le playlist di musica house, '911' registrata con in testa una parrucca, la collaborazione con Elton John

La storia segreta di ‘Chromatica’ di Lady Gaga

Lady Gaga

Foto: Norbert Schoerner

C’è una canzone di Chromatica intitolata Free Woman in cui Lady Gaga canta: “Questa è la pista da ballo per cui ho lottato”. Sembra un’esagerazione, ma non lo è. Per molti versi, il sesto album della pop star racconta il viaggio che l’ha riportata a fare musica dance. «Penso che l’attacco dell’album sia simbolico dell’inizio di un processo di guarigione», ha detto Gaga in un’intervista a Zane Lowe. «Mi auguro che possa essere d’ispirazione per chi ha bisogno di guarire attraverso la felicità e il ballo».

Tornare alle radici musicali non è stato affatto facile. Dopo il debutto del 2008 The Fame (e il successivo The Fame Monster), che l’ha trasformata in un fenomeno mondiale, la cantante ha sperimentato di tutto, di più. Ha messo un po’ di hard rock in Born This Way per poi gettarsi nell’R&B e nell’EDM con Artpop. Nel 2014, ha mostrato un’altra parte di sé nell’album con Tony Bennett Cheek to Cheek per poi dedicarsi al country-pop di Joanne. Per non parlare del ruolo di co-protagonista nel film A Star Is Born al fianco del regista Bradley Cooper e della hit Shallow, la power ballad che le è valsa un Oscar.

Alle orecchie dei vecchi fan, Chromatica suona nuovo e assieme familiare. È Gaga in versione electro-pop, una specie di aggiornamento delle atmosfere di Poker Face e Just Dance con in più un’influenza marcata della house che del resto sta alla base dello stile della cantante. Gaga ha realizzato l’album con Michael Tucker, meglio noto come BloodPop, già co-produttore di Joanne.

«È tutto iniziato pressappoco quando Gaga stava lavorando a A Star Is Born», racconta Tucker. Dopo l’uscita di Joanne alla fine del 2016, Gaga si è dedicata alla colonna sonora e questo accadeva prima di girare il film in primavera. In estate è iniziato il Joanne World Tour. Tucker e Gaga hanno cominciato a lavorare ai pezzi di A Star Is Born a casa di lei. Nessuna di quelle idee è finita nella colonna sonora, ma un’idea buona c’era: Stupid Love.

«Ho lavorato a quella demo per un bel po’», spiega Tucker. «Sentivo che mancava qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa. L’ho fatta sentire a Max Martin e lui ha tirato fuori le idee giuste per portarla a un altro livello». Lui e Gaga si sono incontrati di nuovo quando il Joanne World Tour è arrivato a Kansas City, la città natale di Tucker. Era il novembre 2017. Il produttore le ha fatto ascoltare la nuova versione di Stupid Love. «Gliel’ho fatta sentire su un altoparlante bluetooth nel suo camerino. C’erano la mia famiglia, gli amici. Quello è il momento preciso in cui è nato Chromatica».

Gaga non ha avuto il tempo di pensare al disco fino all’anno dopo. A Star Is Born è uscito alla fine del 2018 e solo due mesi più tardi la cantante inaugurava due serie di concerti a Las Vegas: lo show pop Enigma e uno più intimo chiamato Jazz & Piano. Nel gennaio 2019, ha iniziato a lavorare con Burns (Charli XCX, Little Mix, PartyNextDoor) che finirà per produrre quasi tutte le canzoni al fianco di Gaga e BloodPop e fornire alcune idee per Enigma, il pezzo house con pianoforte di Chromatica. Intanto, le canzoni di Gaga e Tucker cominciavano a prendere forma. I due decisero che avrebbero fatto un album una volta completati cinque pezzi: Stupid Love, Enigma, Rain On Me, Alice e Free Woman.

«Gaga sapeva una cosa: voleva ballare», spiega Tucker. L’idea di fare un album radicato nella musica house sarebbe giunta qualche mese dopo. «Sono stati giorni lunghi e difficili, eppure alle 9 o alle 10 di sera la vedi ballare e sorridere. Era chiaro che il ballo aveva un potere curativo su di lei. Abbiamo deciso di fare qualcosa di simile nel disco».

«All’epoca sembrava che il mondo avesse di nuovo voglia di ballare», dice Burns. Inglese, si è formato musicalmente con l’acid house e ha portato quel sound nelle session con Gaga e Tucker. «Ci siamo messi lì con Gaga e abbiamo parlato di come sarebbe stato l’album. Si era tutti d’accordo sul fatto che la musica doveva suonare in modo famigliare, ma allo stesso tempo fresca. La domanda che mi ponevo era: come facciamo a trasmettere a chi ascolta il disco la sensazione di averlo già sentito?».

I tre si sono immersi nella cultura house anni ’90 coprendo le pareti dello studio con poster acid house. Intanto Burns spediva a Gaga e Tucker playlist di Spotify a tema. Siccome l’album doveva suonare come un tributo alla musica house hanno chiesto a Tom Norris, che l’avrebbe mixato, di non usare tecnologie e tecniche troppo moderne. «Mi è stato chiesto di non utilizzare la compressione sidechain», spiega. «Il sidechain è un modo per comprimere uno strumento per fare spazio a un altro, ed è usato molto spesso nell’EDM. Ma non esisteva quando furono realizzati i classici house anni ’90. Ho cercato di essere fedele a quel vecchio sound».

Norris, che è amico di BloodPop, è stato chiamato inizialmente a lavorare su Fun Tonight, una canzone malinconica sulla rottura con un partner apparentemente più interessato alla fama di Gaga che alla sua persona. La canzone era considerevolmente più lenta e aveva un arrangiamento diverso prima che venisse allineata al resto dell’LP. Alla fine è stato chiesto a Norris di mixare tutto l’album a stretto contatto con il produttore vocale Ben Rice presso gli Henson Studios di Los Angeles.

«Ben ha aggiunto effetti vocali, delay e riverbero in linea con la produzione», spiega Norris, che ha usato un compressore economico da 50 dollari in onore dei Daft Punk che ne hanno usato uno simile nei primi due album. Lo si sente in azione su Rain On Me.

«Ho sviscerato alcuni pezzi dei Daft Punk per capire come erano stati costruiti. Parte di questo lavoro non lo si sente nella versione finale del disco, ma ci ha aiutati a capire come evocare il French Touch in versione 2020».

Quando Chromatica ha iniziato a prendere forma, Gaga e Tucker hanno coinvolto alcuni pesi massimi della dance: Skrillex, Axwell, Tchami, Madeon, Johannes Klahr e Boys Noize. «Stavano ripercorrendo la storia della musica dance e in quella vicenda io un piccolo ruolo l’ho avuto», racconta Axwell al telefono dalla Svezia. Nel corso dello scorso inverno gli è stato chiesto di dare risalto a Alice e Free Woman. Axwell ha apprezzato la voglia di fare «vera dance» evocando house e garage e non solo l’EDM. Ha persino rispolverato un vecchio brano su cui aveva lavorato quando si esibiva con Sebastian Ingrosso con nome di Axwell and Ingrosso: Sine From Above.

«Avevo questa vecchia canzone su cui avevamo lavorato con Elton John qualcosa come sette anni fa», spiega. Scritta con Ryan Tedder, Sine From Above doveva essere una collaborazione tra il duo house e il leggendario piano man. «Non siamo mai riusciti a finirla e avere di nuovo Elton John disponibile non era facile. Poi mi sono detto: aspetta un attimo, Gaga e Elton sono amici».

Axwell ha inviato la demo a Tucker e Gaga, a cui è piaciuta. La cantante è si è messa in contatto con John: i due sono amici di lunga data e lei è la madrina del figlio di lui. «E finalmente quel pezzo ha lasciato il mio computer», dice Axwell ridendo. «Registrare Elton John via Skype dall’Australia è stato surreale», ricorda Burns.

Axwell ha portato in studio il suo collaboratore Johannes Klahr. Nelle canzoni a cui hanno lavorato assieme i due usano spesso il basso Korg, uno strumento particolarmente popolare nella vecchia house. «Dà un’atmosfera alla Show Me Love di Robin S e s’accompagna bene alla parte vocale».

Skrillex è un fan di Gaga da quando, nel 2007, l’ha vista esibirsi di fronte a 50 persone a uno dei Dim Mak Tuesdays di Steve Aoki. Ha remixato un paio di sue canzoni, ma non l’ha mai incontrata di persona. È stato coinvolto da Tucker nella produzione di Plastic Doll, un brano emotivamente forte sull’essere usata da un partner.

«Il pezzo è venuto fuori senza sforzo e del resto ho lavorato spesso con BloodPop», spiega Skrillex. La coppia ha collaborato ad esmepio a Purpose di Justin Bieber. «Mi sono innamorato del ritornello. L’interpretazione vocale è grandiosa. Figo come sia venuto fuori il pezzo».

Ballare sarà anche terapeutico, ma cantare certi testi delicati non è stato facile. Tucker ricorda che la registrazione di 911 è stata particolarmente tosta. È un pezzo dance potente con un testo toccante in cui Gaga si descrive come la peggior nemica di se stessa. «Ha dovuto rivivere le cose di cui cantava, in ogni take», spiega Tucker. «Nella speranza che fosse più facile cantarla interpretando un personaggio, quel giorno in sala d’incisione Gaga indossava una parrucca. Se solo aveste potuto vedere quel che ho visto io: ha fatto di tutto per mettere tutta se stessa in queste canzoni».

«È un’artista intelligente e vuole esser certa che chiunque lavori alla sua musica sappia qual è il messaggio», spiega Madeon. «Ecco perché non abbiamo esagerato con la produzione. C’è così tanta vita ed emozione in quei testi che bisognava dar loro spazio. Non c’era alcun bisogno di affogarli in un mare di suoni. Meritavano rispetto». Anche Madeon, che aveva giù lavorato su Artpop, dice qualcosa di simile sulle interpretazioni vocali di Gaga: «Non è una che fa le cose a caso. Ci tiene ad evocare lo spirito delle canzoni».

Gaga e Tucker hanno finito il lavoro su Chromatica a gennaio, Norris e Rice hanno apportato le ultime modifiche al mix a marzo. L’incombente pandemia di coronavirus ha ritardato l’uscita prevista inizialmente in aprile, ma se non altro la triste euforia delle canzoni può essere di conforto in un momento particolarmente triste.

«Lo dicevo ai miei amici, non vedo l’ora di ballare questa musica con altra gente. Non vedo l’ora di andare da qualche parte con un sacco di persone e fare un gran casino per dire loro quanto le amo», ha spiegato Gaga a Zane Lowe. «Fino a quando non accadrà, mi auguro che la gente ascolti il disco e riesca come ho fatto io a superare il dolore ballando».

Hanno collaborato Elias Leight e Claire Shaffer

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