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John & Yoko, una partita a scacchi tra soldati nemici, un piccione eroico: ecco ‘War Is Over!’

«Voglio farvi piangere», dice Sean Lennon del corto di animazione arrivato su YouTube e ispirato al classico natalizio-pacifista dei genitori ‘Happy Xmas’. In arrivo anche un concept album con Les Claypool. L’intervista

Foto: Kevin Winter/Getty Images

Quando Sean Ono Lennon s’è messo al lavoro col regista Dave Mullins sul cortometraggio War Is Over!, vincere un Oscar non era tra i suoi pensieri. L’idea era prendere l’inno natalizio e pacifista Happy Xmas (War Is Over), scritto e registrato nel 1971 dai suoi genitori John Lennon e Yoko Ono, e farlo conoscere a una nuova generazione attraverso un film d’animazione di 11 minuti. Nel cortometraggio si racconta di soldati su fronti opposti nella Prima guerra mondiale che giocano a scacchi usando un piccione viaggiatore. Dopo essere stato proiettato in vari festival, War Is Over! ha davvero vinto un Oscar come Miglior cortometraggio animato. «Abbiamo cercato di fare giustizia al messaggio universale di John Lennon e Yoko Ono, che hanno scritto la canzone che ci ha ispirati», ha detto Mullins la sera degli Oscar. Sean ha poi tratto dal film un libro illustrato per bambini.

Nonostante l’Oscar, tantissime persone non hanno ancora visto War Is Over! Inspired by the Music of John and Yoko. Lo possono fare ora che è arrivato su YouTube (vedi sotto). Per l’occasione, Sean Lennon ha risposto via e-mail alle nostre domande sul corto, su cos’ha imparato realizzandolo, sugli Oscar e sul nuovo concept album con Les Claypool.

Come hai conosciuto Mullins?
Volevo realizzare un video non convenzionale per Happy Xmas (War Is Over), non il solito video musicale insomma, ma qualcosa di più ambizioso. Grazie alla dritta di un amico ho dato un’occhiata al lavoro di Dave e in particolare a un corto intitolato Lou, che è stato candidato agli Oscar. Vi consiglio di guardarlo. Ho incontrato Dave e abbiamo ideato subito il grosso della storia. C’era un’intesa creativa, era ovvio, è partito tutto da lì.

Come avete sviluppato la storia?
Abbiamo iniziato dalla partita a scacchi. Mi è poi venuta l’idea che ci giocassero di nascosto soldati nemici tramite i piccioni viaggiatori, che venivano effettivamente utilizzati in guerra. La trovavo interessante come idea, amo i piccioni, amo gli uccelli e raramente sono al centro dei film d’animazione, c’è sempre un cane o qualche altro animale. Mi sembrava bello raccontare la storia di un piccione eroico, ne sono morti tanti in guerra per salvare esseri umani o proteggerli o aiutarli, da qualche parte c’è anche una statua dedicata a uno dei piccioni più coraggiosi della Prima guerra mondiale o giù di lì. Mi ha ispirato il fatto che anche gli animali possono essere eroi. È partito tutto da lì.

Quali sono state le sfide più grandi nel realizzarlo?
L’ho già detto, ed è interessante, ma lo abbiamo fatto con facilità e velocemente. Siamo riusciti anche ad avere Thomas Newman per la colonna sonora e lui è uno che di solito lavora su progetti molto più grossi. Non credo avesse mai fatto un corto prima. Quando ne ho parlato con Peter Jackson, che aveva appena realizzato Get Back per i Beatles, ha detto che voleva dare una mano con la grafica e il processo di animazione. È stato tutto incredibilmente semplice. E ad essere sincero dopo la nomination ero abbastanza sicuro che avremmo vinto l’Oscar.

Cos’hai imparato lavorandoci?
Che non sono pazzo. Prima di incontrare Dave quando dicevo in giro che volevo fare un cortometraggio al posto di un video musicale, l’idea sembrava ridicola considerando che la maggior parte degli artisti viventi non può nemmeno permettersi il budget per i video come ai vecchi tempi. Sembrava irrealistico, insomma. Ma evidentemente pensando fuori dagli schemi si possono realizzare anche le idee folli e ambiziose.

Cosa speri che arrivi al pubblico?
Sincero: una delle prime e più importanti cose che ho detto a Dave è che volevo far piangere la gente. Mi sento in colpa a dirlo così, ma non c’è niente di sadico. Voglio solo che tocchi le persone. Siamo diventati indifferenti quando si parla di essere contro la guerra dopo tante proteste che abbiamo visto negli ultimi decenni, forse anche nei secoli. È un’idea facile da liquidare con sufficienza e quindi volevo coinvolgere emotivamente lo spettatore per far sì che il messaggio della canzone arrivasse forte e chiaro.

Come ti sei sentito quando hanno letto il tuo nome agli Academy Awards?
È stato surreale, quasi un’esperienza extracorporea, irreale. Pensavo che sarebbe stato come quando un miss vince un concorso, inizia a piangere, le lanciano i fiori. E invece è stato più come fluttuare in un sogno surreale da cui mi aspettavo di svegliarmi da un momento all’altro. Eravamo verso l’inizio della cerimonia, forse era il primo premio della parte televisiva e in un attimo è finito tutto. Meglio, ho potuto godermi il resto della serata senza stress.

Perché era importante pubblicare il film su YouTube in tempo per le festività?
Perché è il senso stesso della canzone e del film. Alla fine, è un pezzo natalizio.

A cosa stai lavorando ora?
La mia band, i Claypool Lennon Delirium, ha appena finito un doppio album/opera rock che uscirà presto, all’inizio del prossimo anno. Ne sono entusiasta. È il nostro primo doppio album, il nostro terzo disco ed è un album concettuale con una storia. Ci sarà anche una graphic novel legata al disco. Vedrete, sarà figo.

Da Rolling Stone US.

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