Joe Bastianich: «Vi spiego cos’è davvero il folk americano» | Rolling Stone Italia
American Beauty

Joe Bastianich: «Vi spiego cos’è davvero il folk americano»

Lo showman/restaurateur e il chitarrista Gennaro Porcelli portano in giro uno spettacolo sulla musica delle radici. Intervista e qualche aneddoto. «Ho passato una sera a bere e fumare con Keith Richards, ma ho capito il 10% di quel che ha detto»

Joe Bastianich: «Vi spiego cos’è davvero il folk americano»

Joe Bastianich

Foto: Angelo Trani

Neanche il tempo di metabolizzare Silverado, il suo ultimo EP uscito a fine luglio, che ci ritroviamo a chiacchierare con Joe Bastianich di un nuovo progetto che prenderà il via l’8 ottobre dal Blue Note di Milano e proseguirà in altri live club. Si intitola American Beauty ed è uno show dove la passione di Bastianich per il country incontra quella per il blues del chitarrista Gennaro Porcelli (già al fianco di Edoardo Bennato). Un viaggio per rendere omaggio alla musica che affonda le radici nella storia americana, fra canzoni inedite e classici riarrangiati e portati dal vivo con una band formata da Enrico Cecconi alla batteria, Renato Marcianò al basso e Paolo “Pewee” Durante a piano e Hammond.

«La cosa importante è che ci divertiamo come dei pazzi», dice Joe quando ci spiega come si sta preparando per questa nuova esperienza, aggiungendo che, oltre al loro entusiasmo, spazieranno «da Robert Johnson a Prince» in uno spettacolo in grado di unire «intrattenimento ed educazione alla buona musica». Una sorta di “resistenza” a un mercato che, invece, sembra andare altrove: «Per la discografia investire nella vera musica non fa tornare i conti. È un peccato, toglie al pubblico cultura e soddisfazione».

Non sono passati neanche due mesi dal tuo nuovo album e già ti prepari a un progetto come American Beauty. Come mai?
Joe Bastianich: Ho avuto questa opportunità grazie al mio amico Gennaro Porcelli di cambiare un po’ la tipologia di musica che porto live, ma soprattutto non vedevo l’ora di suonare la chitarra elettrica.

In che modo la tua passione per il country incontra quella di Gennaro per il blues?
Bastianich: Per me è un cambio di narrativa. Con questa musica riesco a portare al pubblico ancora di più le mie esperienze di vita. E raccontiamo da dove viene questa musica, con riferimenti al rock, al rhythm and blues e ci buttiamo dentro un po’ di tutto quello che amiamo.

Quando è nata la tua passione per il country?
Bastianich: Il country puro è la musica più popolare in America. Magari non a New York o a Los Angeles, ma nel resto del paese si ascolta ovunque. La mia viene dagli anni ’60 con Neil Young, Crosby Stills & Nash o i Creedence Clearwater Revival. Senza dimenticare Gram Parsons, che ha insegnato ai Rolling Stones come si suona questo genere. È tutta una questione di contaminazioni, infatti se parli con Bruce Springsteen o Bon Jovi di dicono di scrivere prima di tutto delle country songs. Con tre accordi, già quattro sono troppo.

Spunta Gennaro Porcelli e si unisce alla chiacchierata.

Non a caso Harlan Howard disse che la «la musica country è tre corde e la verità», mentre Van Morrison che «il blues è verità, senza distinzione di colore».
Bastianich: Non fa differenza se nasci negli Stati Uniti, nero e o bianco. Il blues se ce l’hai ce l’hai. Il colore del cuore di un bianco non è diverso dal cuore di un nero. In Italia suoniamo il blues che è un linguaggio universale, e si torna sempre ai tre accordi.

La dimostrazione plastica di questa “magia” la vivi con Edoardo Bennato.
Gennaro Porcelli: Sì, perché addirittura il blues in napoletano suona ancora meglio che in italiano, visto che ha le parole tronche come in inglese. E raccontiamo verità, come nel progetto con Joe. Le passioni per country, blues e rock and roll, con citazioni agli Allman Brothers.
Bastianich: La cosa importante è che ci divertiamo come dei pazzi.

Bastianich e Porcelli. Foto: Angelo Trani

Cosa vi ha colpito all’uno dell’altro?
Bastianich: Ho conosciuto Gennaro a Napoli durante le prove e ho sentito come suona la chitarra in modo pazzesco. Ma chi è questo tipo? Il top-chitarrista rock-blues in Italia. Condividiamo una storia musicale simile e per me è bellissimo avere sul palco con me un virtuoso e la sua conoscenza di questa musica. Per lui è un piacere perché io so dove sono i buoni ristoranti…
Porcelli: Questo è vero e l’ha detto lui… A parte gli scherzi, già lo avevo visto in una trasmissione in cui raccontava storie musicali e mi aveva stupito, non l’avevo mai valutato sotto questa veste. Poi l’ho sentito dal vivo con la band La Terza Classe e alla fine del concerto abbiamo parlato di musica e di chitarre, delle quali lui ha una passione sconfinata come me. Così sono nate idee nuove da fare insieme, come American Beauty.

Per ora un progetto limitato ai club nel mese di ottobre e poi…
Bastianich: Vorrei diventasse uno spettacolo teatrale con un percorso-show che parte da Robert Johnson e arriva a Prince per raccontare le basi di questa musica. In Italia si usa spesso, sbagliando, il termine folk, ma perché non si è compreso davvero di cosa si tratta. Dopo due ore di questo spettacolo siamo sicuri che uno spettatore uscirà dal teatro e avrà capito cos’è. Insomma, è un mini-tour di intrattenimento ed educazione alla bella musica.

Country, blues e rock sulla scia del nuovo disco dei Rolling Stones, tornati con un album proprio in questo periodo.
Bastianich: Loro sono bravissimi, chi li ammazza? Ogni sigaretta che fuma Keith toglie dieci minuti della tua vita (ride). Ci ho passato una sera a bere vodka e Fanta e a fumare 60 Marlboro rosse. Ho capito il 10% di quello che ha detto, ma ho fatto finta di capire tutto…

Il vostro tour prenderà il via domenica 8 ottobre dal Blue Note di Milano.
Bastianich: È un posto fantastico, con una acustica e uno degli impianti audio migliori in circolazione. Un posto fighissimo e ci tenevo molto a partire dal Blue Note.
Porcelli: Lo spettacolo avrà anche un momento acustico, oltre a quello elettrico durante tutta la serata. Poi con l’uso di Hammond, piano, chitarra slide, batteria e basso e un repertorio di grandissimo livello faremo un concerto country-rock-blues molto tosto.

Portate in giro la storia, anche se quella contemporanea sembrano farla altri generi.
Bastianich: La musica che si suona e si sente in giro oggi faccio fatica a capirla. Il mondo dei trapper, che non è rap e non è hip hop, nasce commerciale e vive commerciale. Ripetono le stesse cose che gli permettono di fare ascolti. La discografia vive un momento difficile, investire nella vera musica non fa tornare i conti. Peccato, perché toglie al pubblico cultura e soddisfazione. È una perdita che il settore della musica giri intorno solo ai soldi.
Porcelli: Ma noi da grandissimi appassionati crediamo nella musica buona. Sono d’accordo con Joe, ma noi siamo temerari e continueremo su questa strada. Non possiamo farci niente, quando il cuore batte così tanto per certe cose non c’è nulla che ti può fermare.

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